You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
■ Crostacei<br />
Gli unici crostacei che troviamo nelle faggete sono gli isopodi, detti comunemente<br />
porcellini di terra o porcellini di Sant’Antonio. Il nome di questi piccoli<br />
crostacei adattati all’ambiente terrestre deriva dal fatto che le loro zampe<br />
sono tutte della stessa lunghezza e forma. Generalmente detritivori,<br />
questi animaletti si trovano sotto le pietre, nelle fessure delle rocce, sotto le<br />
cortecce degli alberi o nei tronchi marcescenti. Diverse specie, come quelle<br />
ap<strong>parte</strong>nenti alla famiglia armadillidiidi, possiedono un corpo dorsalmente<br />
convesso e corazzato che consente loro di assumere una particolare<br />
posizione di difesa contro i predatori: si incurvano ventralmente formando<br />
una pallottola che protegge le delicate parti inferiori, quasi fossero dei<br />
minuscoli armadilli. Armadillidium vulgare e A. depressum si trovano spesso<br />
nei boschi montani. Invece, i membri della famiglia porcellionidi non<br />
sono capaci di appallottolarsi e si rifugiano sotto le pietre. Porcellio arcuatus<br />
è assai diffuso negli ambienti montani. Le specie del genere Trichoniscus<br />
vivono soprattutto nei terreni boschivi.<br />
■ Chilopodi e diplopodi<br />
I chilopodi, detti centogambe, sono agili predatori notturni presenti in tutti gli<br />
ambienti terrestri italiani. Diverse specie si trovano nelle faggete, soprattutto<br />
in quelle ricche di rifugi, ovvero di pietre,<br />
rocce emergenti, tronchi caduti e<br />
alberi cavi. Lithobius castaneus è un<br />
tipico elemento silvicolo, diffuso dai<br />
querceti planiziari alle faggete, fino al<br />
limite superiore delle foreste. Solo<br />
raramente si trova negli ambienti aperti<br />
e ciò si verifica nel caso in cui la<br />
deforestazione sia avvenuta in tempi<br />
recenti. Altre specie più o meno silvicole<br />
sono L. mutabilis e L. tylopus.<br />
Invece, Lithobius forficatus è una specie<br />
frequente negli ambienti alterati<br />
dall’uomo, come i pascoli derivati dal<br />
disboscamento. La sua presenza in<br />
alcune faggete indica che queste hanno<br />
subito un certo disturbo antropico.<br />
Sempre alla famiglia dei litobiidi Trachysphaera appenninorum<br />
appartiene Eupolybothrus grossipes,<br />
una specie silvicola abbastanza comune, che mostra una netta preferenza<br />
per le foreste di faggio.<br />
Altri chilopodi frequenti in faggeta li troviamo nella famiglia dei geofilidi e in<br />
quella dei litoteniidi. Citiamo, ad esempio, Geophilus insculptus, frequente<br />
nei boschi mesofili della penisola, e Strigamia acuminata. Quest’ultima specie,<br />
è diffusa in Italia lungo tutto l’arco alpino e sulla catena appenninica,<br />
spingendosi fino in Sicilia sui Monti Peloritani, ma è assente in Sardegna.<br />
Nella penisola è una specie silvicola, tipicamente legata alle faggete, fra 500<br />
e 1400 m s.l.m. Infine, Schendyla apenninorum è un endemita italiano noto<br />
di pochissime stazioni dell’Appennino, situate per lo più in faggeta tra 900 e<br />
1450 m s.l.m.<br />
I diplopodi (detti millepiedi) sono prevalentemente detritivori e lenti: li difendono<br />
dai predatori il loro esoscheletro corazzato e la secrezione di sostanze<br />
repellenti. Anch’essi, come i chilopodi, si trovano sotto pietre, tronchi caduti<br />
e altri rifugi naturali. Alcune specie sono abbastanza frequenti nella faggeta<br />
ma si tratta soprattutto di specie ubiquitarie. Tra i pochi diplopodi caratteristici<br />
delle foreste montane, ricordiamo il genere Pyrgocyphosoma, con P.<br />
doriae, P. marrucinum, P. picenum, P. zangherii, e il genere Leptoiulus, con L.<br />
montivagus e L. trilineatus. Mentre L. montivagus è diffuso dalle Alpi all’Appennino<br />
centrale, L. trilineatus si spinge a Sud fino in Calabria. Infine, Trachysphaera<br />
appenninorum è un piccolo diplopode bianco del suolo, frequente<br />
nelle faggete appenniniche.<br />
84 85<br />
Eupolybothrus grossipes