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2° parte - Udine Cultura

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grande taglia e le abitudini sociali rendono il cervo molto visibile e sempre<br />

troppo al centro delle attenzioni umane, buone o cattive che siano. In ogni<br />

modo, il cervo mostra di preferire il querceto caducifoglio alla faggeta. Per<br />

quanto riguarda il cinghiale (Sus scrofa), studi sull’uso del territorio sembrano<br />

indicare che anche questo animale, quando è possibile, evita le faggete. Infatti,<br />

tende generalmente a mantenersi sotto i 1000 m di quota, preferendo querceti,<br />

castagneti, macchie arbustive e ambienti aperti che gli offrono maggiori<br />

risorse alimentari.<br />

124 125<br />

● Roditori. Non sono molti i roditori che vivono nella faggeta: tutte le specie<br />

che frequentano questo ambiente mostrano una netta preferenza verso il<br />

querceto caducifoglio.<br />

La specie più visibile, grazie anche alle sue abitudini diurne, è lo scoiattolo<br />

rosso (Sciurus vulgaris), ap<strong>parte</strong>nente alla famiglia degli sciuridi. A dispetto del<br />

nome, questa specie presenta popolazioni dalla pelliccia variamente colorata,<br />

da bruno-scura a quasi nera, con le parti inferiori bianche. La distribuzione<br />

dello scoiattolo rosso è spesso discontinua, sia nello spazio che nel tempo. In<br />

molti boschi, sia querceti che faggete, questa specie può sparire per molti<br />

anni e poi riapparire improvvisamente. I motivi di questa dinamica di popolazione<br />

non sono ancora chiari, ma forse hanno a che fare con la frammentazione<br />

dell’habitat forestale che produce tanti isolati genetici. Considerando che lo<br />

scoiattolo presenta sempre basse densità di popolazione, essendo territoriale<br />

Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) Arvicola dei boschi (Clethrionomys glareolus)<br />

e aggressivo verso i conspecifici, un’eccessiva consanguineità potrebbe causare<br />

l’estinzione locale della specie in aree troppo piccole. In seguito, si può<br />

verificare una ricolonizzazione di queste aree quando si formano corridoi forestali<br />

adeguati. Inoltre, va tenuto presente che lo scoiattolo rosso sembra preferire<br />

i boschi di conifere a quelli di latifoglie. Al contrario, le foreste decidue<br />

sono preferite dai membri della famiglia dei gliridi, come il ghiro (Glis glis) e il<br />

moscardino (Muscardinus avellanarius), entrambi presenti nelle faggete.<br />

Diversa è la strategia con cui superano l’inverno gli sciuridi e i gliridi. Lo scoiattolo<br />

fa riserva di cibo accumulando faggiole, ghiande ed altro cibo nei suoi<br />

nascondigli; invece, il ghiro e il moscardino superano l’inverno in letargo, dopo<br />

aver trascorso un periodo di ingrassamento autunnale per accumulare riserve<br />

alimentari nel loro corpo. Le faggiole rappresentano una risorsa alimentare<br />

importante in questa fase di ingrassamento.<br />

L’arvicola rossastra, detta anche arvicola dei boschi (Clethrionomys glareolus),<br />

è una specie legata agli ecosistemi forestali decidui, con abbondante lettiera e<br />

ricco sottobosco. Si spinge fino al limite superiore delle faggete. Scava un<br />

complesso sistema di gallerie con fori di ingresso che si aprono alla base di<br />

vecchi alberi, ceppaie o massi. Il topo selvatico a collo giallo (Apodemus flavicollis)<br />

è una specie affine al topo selvatico (Apodemus sylvaticus). Mentre quest’ultimo<br />

è più comune in zone planiziali e collinari, il topo selvatico a collo<br />

giallo mostra una netta tendenza a vivere in boschi mesofili e montani, come le<br />

cerrete e le faggete.

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