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grande taglia e le abitudini sociali rendono il cervo molto visibile e sempre<br />
troppo al centro delle attenzioni umane, buone o cattive che siano. In ogni<br />
modo, il cervo mostra di preferire il querceto caducifoglio alla faggeta. Per<br />
quanto riguarda il cinghiale (Sus scrofa), studi sull’uso del territorio sembrano<br />
indicare che anche questo animale, quando è possibile, evita le faggete. Infatti,<br />
tende generalmente a mantenersi sotto i 1000 m di quota, preferendo querceti,<br />
castagneti, macchie arbustive e ambienti aperti che gli offrono maggiori<br />
risorse alimentari.<br />
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● Roditori. Non sono molti i roditori che vivono nella faggeta: tutte le specie<br />
che frequentano questo ambiente mostrano una netta preferenza verso il<br />
querceto caducifoglio.<br />
La specie più visibile, grazie anche alle sue abitudini diurne, è lo scoiattolo<br />
rosso (Sciurus vulgaris), ap<strong>parte</strong>nente alla famiglia degli sciuridi. A dispetto del<br />
nome, questa specie presenta popolazioni dalla pelliccia variamente colorata,<br />
da bruno-scura a quasi nera, con le parti inferiori bianche. La distribuzione<br />
dello scoiattolo rosso è spesso discontinua, sia nello spazio che nel tempo. In<br />
molti boschi, sia querceti che faggete, questa specie può sparire per molti<br />
anni e poi riapparire improvvisamente. I motivi di questa dinamica di popolazione<br />
non sono ancora chiari, ma forse hanno a che fare con la frammentazione<br />
dell’habitat forestale che produce tanti isolati genetici. Considerando che lo<br />
scoiattolo presenta sempre basse densità di popolazione, essendo territoriale<br />
Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) Arvicola dei boschi (Clethrionomys glareolus)<br />
e aggressivo verso i conspecifici, un’eccessiva consanguineità potrebbe causare<br />
l’estinzione locale della specie in aree troppo piccole. In seguito, si può<br />
verificare una ricolonizzazione di queste aree quando si formano corridoi forestali<br />
adeguati. Inoltre, va tenuto presente che lo scoiattolo rosso sembra preferire<br />
i boschi di conifere a quelli di latifoglie. Al contrario, le foreste decidue<br />
sono preferite dai membri della famiglia dei gliridi, come il ghiro (Glis glis) e il<br />
moscardino (Muscardinus avellanarius), entrambi presenti nelle faggete.<br />
Diversa è la strategia con cui superano l’inverno gli sciuridi e i gliridi. Lo scoiattolo<br />
fa riserva di cibo accumulando faggiole, ghiande ed altro cibo nei suoi<br />
nascondigli; invece, il ghiro e il moscardino superano l’inverno in letargo, dopo<br />
aver trascorso un periodo di ingrassamento autunnale per accumulare riserve<br />
alimentari nel loro corpo. Le faggiole rappresentano una risorsa alimentare<br />
importante in questa fase di ingrassamento.<br />
L’arvicola rossastra, detta anche arvicola dei boschi (Clethrionomys glareolus),<br />
è una specie legata agli ecosistemi forestali decidui, con abbondante lettiera e<br />
ricco sottobosco. Si spinge fino al limite superiore delle faggete. Scava un<br />
complesso sistema di gallerie con fori di ingresso che si aprono alla base di<br />
vecchi alberi, ceppaie o massi. Il topo selvatico a collo giallo (Apodemus flavicollis)<br />
è una specie affine al topo selvatico (Apodemus sylvaticus). Mentre quest’ultimo<br />
è più comune in zone planiziali e collinari, il topo selvatico a collo<br />
giallo mostra una netta tendenza a vivere in boschi mesofili e montani, come le<br />
cerrete e le faggete.