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altro silvide tipicamente forestale è il canapino (Hippolais polyglotta), riconoscibile<br />
per la colorazione gialla intensa delle parti inferiori.<br />
Il più piccolo uccello della fauna italiana è lo scricciolo (Troglodytes troglodytes),<br />
dal piumaggio marrone striato di nero. Questo uccellino, a dieta<br />
insettivora, nidifica all’interno degli arbusti, nei tronchi cavi o tra le rocce. La<br />
sua attività si svolge soprattutto nell’intrico della vegetazione arbustiva, che<br />
esplora sistematicamente alla ricerca di bruchi, farfalle, coleotteri e ragni. La<br />
distribuzione altimetrica è assai ampia e quindi si trova in tutti gli ambienti<br />
forestali dell’Appennino.<br />
Un insettivoro che nidifica regolarmente nelle faggete appenniniche, anche<br />
se non è molto comune, è la balia dal collare (Ficedula albicollis), ap<strong>parte</strong>nente<br />
alla famiglia dei muscicapidi. È una di quelle specie che depongono le<br />
uova nelle cavità degli alberi, necessita quindi di foreste mature e disetanee.<br />
È imparentata con l’ubiquitario pigliamosche (Muscicapa striata), anche questo<br />
osservabile nelle grandi radure o al margine tra la faggeta e i pascoli di<br />
montagna. Le balie, almeno i maschi, si distinguono subito dai pigliamosche<br />
per la livrea bianca e nera molto contrastata.<br />
Alla famiglia dei paridi ap<strong>parte</strong>ngono le cince, uccellini dal becco corto, molto<br />
prolifici e attivi. La specie più tipica e quasi esclusiva delle faggete è la<br />
cincia bigia (Parus palustris), che d’estate nidifica in queste foreste e d’inverno<br />
si sposta a quota leggermente inferiore, nelle cerrete. Una tendenza a<br />
nidificare in ambienti di montagna viene mostrata anche dalla cincia mora<br />
Scricciolo (Troglodytes troglodytes)<br />
(Parus ater) che sulla catena alpina predilige le formazioni di conifere, ma<br />
nell’Italia appenninica frequenta anche le foreste decidue. Infine, la faggeta<br />
ospita anche le due specie di paridi più comuni e diffuse, presenti in tutti gli<br />
ambienti alberati italiani, compresi i giardini delle città: la cinciallegra (Parus<br />
major) e la cinciarella (Parus caeruleus). Entrambi questi uccelli mostrano<br />
una preferenza per le conifere, ma si possono trovare normalmente anche<br />
nei boschi caducifogli.<br />
Anche il picchio muratore (Sitta europaea) nidifica nelle cavità degli alberi ed<br />
è un uccello essenzialmente arboricolo. Trascorre il tempo camminando e<br />
svolazzando sui tronchi ed ispeziona con cura la corteccia alla ricerca di<br />
insetti. Lo stesso vale per il rampichino (Certhia brachydactyla) e per il rampichino<br />
alpestre (C. familiaris), che svolgono un ruolo ecologico simile al picchio<br />
muratore, anche se hanno il becco diverso, leggermente incurvato verso<br />
il basso. Il primo vive nei boschi dal livello del mare a circa 1000 m; il<br />
secondo è largamente diffuso nei boschi di conifere delle Alpi e si riscontra<br />
anche in alcune zone dell’Appennino, ma non è comune.<br />
La famiglia dei fringillidi comprende diverse specie con dimorfismo sessuale<br />
spiccato: maschi vistosamente colorati e femmine criptiche, marroni o grigiastre<br />
e spesso striate. Con la sua colorazione, il maschio segnala il territorio<br />
abbinando il messaggio sonoro a quello visivo.<br />
La specie più caratteristica della faggeta, anche se difficilmente osservabile<br />
perché molto elusiva, è il ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula). Questo uccello, dal-<br />
Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula)<br />
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