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Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy

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in ness<strong>un</strong> modo sfuggirgli, perciò ricambiò piano l’abbraccio,<br />

cercando di trascinarlo via <strong>da</strong>l bagno isolato. Aveva lasciato la<br />

porta della stanza aperta, e se fosse riuscita ad arrivare in <strong>un</strong><br />

p<strong>un</strong>to in cui qualc<strong>un</strong> altro avrebbe potuto vederli o sentirli…<br />

Ma lui la spinse senza alc<strong>un</strong>a difficoltà dentro la stanza <strong>da</strong><br />

letto. E Ivy vide che la porta che <strong>da</strong>va sul corridoio era stata<br />

chiusa. Gregory iniziò a spingerla verso il letto.<br />

Non può uccidermi, non qui, pensò mentre veniva spinta<br />

indietro. Sarebbe troppo facile risalire a lui. Fece <strong>un</strong> altro passo<br />

indietro. Le sue impronte digitali sono sul phon e sulla porta, si<br />

ricordò, indietreggiando ancora e ancora. E qualc<strong>un</strong>o potrebbe<br />

entrare in qualsiasi momento, si disse. Gregory era così vicino<br />

che lei non riusciva nemmeno a vederlo bene in faccia.<br />

Ivy cadde sul letto e alzò lo sguardo per fissarlo. Gli occhi<br />

di Gregory erano simili a due carboni ardenti. Le guance erano<br />

rosse, infuocate. È troppo furbo per tirare fuori <strong>un</strong>a pistola,<br />

pensò. Più probabile che mi faccia inghiottire <strong>un</strong>a pasticca.<br />

E poi Gregory le fu sopra. Ivy lottò contro di lui. Gregory<br />

derise i suoi sforzi mentre lei si dimenava, e poi si lasciò<br />

sfuggire <strong>un</strong> debole gemito. «Ti amo», disse.<br />

Ivy rimase immobile, e Gregory sollevò la testa, fissandola,<br />

con gli occhi accesi <strong>da</strong> <strong>un</strong>a strana luce. «Ti voglio. Ti desidero<br />

<strong>da</strong> tantissimo tempo».<br />

Era <strong>un</strong>a specie di terribile, spietato scherzo?<br />

«Tu sai delle cose su di me», disse piano Gregory, «ma tu<br />

mi ami, non è vero, Ivy? Non faresti mai nulla per ferirmi».<br />

Il suo ego era <strong>da</strong>vvero così immenso? Era folle fino a quel<br />

p<strong>un</strong>to? No, pensò, è solo <strong>un</strong> avvertimento.<br />

Le posò la mano sul collo. Le sfregò il pollice contro la<br />

gola, poi premette forte, sulla vena. Un sorriso gli illuminò il<br />

volto. «Cosa ti avevo detto? Sangue veloce e caldo», disse. Poi<br />

le tolse la mano <strong>da</strong>lla gola e lentamente accarezzò il bordo<br />

della maglietta sbottonata. Le si accapponò la pelle.

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