Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy

del nastro viola, come quelli che Ivy portava nei capelli. Eric
sfiorò una rosa che non era sbocciata. Il suo corpo fu
attraversato da un brivido.
Una rosa, non ancora aperta, si trovava in un vaso sul tavolo
di Caroline. La mente di Eric aveva fatto un nuovo salto, e
Tristan si rese subito conto di essere già stato in quel ricordo.
La finestra panoramica, la tempesta che infuriava fuori, il
terrore intenso di Eric, la frustrazione crescente… tutto era fin
troppo familiare per Tristan. Proprio come prima, il ricordo
scorreva via: era come il frammento danneggiato di una
pellicola, e i singoli fotogrammi si disfacevano, spazzati via da
ondate di emozioni, con il suono confuso. Caroline lo guardava
e rideva, rideva come se al mondo non potesse esserci nulla di
più buffo. Improvvisamente lui si gettò su di lei, la strinse, la
scosse, strattonandola finché alla fine la testa di Caroline non
ricadde all’indietro come quella di una bambola di pezza.
«Stammi a sentire», disse. «Dico sul serio! Non è uno
scherzo! Nessuno sta ridendo, solo te. Non è uno scherzo!».
Poi Eric si lasciò sfuggire un lamento. Non era paura quella
che lo paralizzava adesso. Non era frustrazione, non era rabbia
quella che ardeva nel suo corpo. Era un sentimento più
profondo e terribile, di pura disperazione. Si lamentò di nuovo
e aprì gli occhi. Tristan vide il libro dei treni proprio davanti a
lui.
Il libro divenne un’immagine tremolante, indistinta, e Eric si
passò la mano sopra gli occhi. Ora era sveglio, e piangeva.
«Non di nuovo», sussurrò. «Non di nuovo».
Cosa voleva dire?, si chiese Tristan. Cos’era che Eric non
voleva che accadesse di nuovo? Che Gregory uccidesse
ancora? O che lui perdesse il controllo? Forse non voleva più
uccidere per conto suo. O forse avevano fatto tutto assieme ed
erano legati indissolubilmente da un nodo di colpa.