Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy

di sua madre nel garage. Ottimo, pensò, Philip era al sicuro, e
lei avrebbe avuto un po’ di tempo per trovare Ella prima
dell’arrivo di Gregory. Fece un lungo giro per salire al piano di
sopra, attraverso il salotto, controllando di non aver lasciato
alcuna traccia delle sue frenetiche ricerche. L’orologio
ticchettava incessantemente, anche se era rimasto indietro di
qualche minuto. Salì di corsa la scalinata centrale, due gradini
alla volta. Sentì sua madre che parlava al telefono nella sua
camera, si affacciò alla porta e la salutò frettolosamente con un
cenno della mano, poi andò in camera sua. La porta era
spalancata ed Ella non si vedeva da nessuna parte. Il gatto non
era acciambellato sulle lenzuola, perciò si chinò per guardare
sotto il letto, pensando che Ella potesse essersi nascosta là,
dopo tutto quello che era successo. Non c’era, ma Ivy notò che
le scarpe e le scatole sotto il suo letto erano state spinte tutte da
una parte fino a formare un muro.
Studiò il muro, poi strinse forte la coperta del letto. Forse
Gregory l’aveva fatto per bloccare Ella il giorno in cui l’aveva
ferita alle zampe. O forse il muro l’aveva aiutato a intrappolare
il gatto quando le aveva fatto il taglio sul fianco. Ma poi vide
che anche le ciabatte che Ivy si era tolta quella mattina
facevano parte del muro. Si tirò su, lentamente, e vide che la
porta che conduceva alla sala della musica al terzo piano era
aperta. Lei la teneva sempre chiusa.
«Ella», bisbigliò, e il terrore che le scorreva nelle vene era
così forte che non riusciva a parlare ad alta voce. Non riusciva
nemmeno a camminare. Strisciò fino alla porta e vide che di
sopra la luce era accesa. Si appoggiò allo stipite, si tirò su, poi
si incamminò lentamente per le scale. Cosa le aveva fatto
Gregory? Le aveva tagliato la zampa? Le aveva tagliato un
pezzo di orecchio?
Quando Ivy arrivò in cima alle scale guardò subito sotto il
piano, poi sotto le sedie. Alla fine i suoi occhi corsero alla