Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy

che Tristan stava cercando di dirti quella notte alla festa,
mentre ballavamo».
«Era con te quella sera?». Ivy cominciò a ripercorrere
mentalmente tutti gli strani eventi dell’estate precedente.
«Perciò tutti gli angeli che disegnavi, e quella foto di un angelo
che somigliava così tanto a Tristan…».
«Mi sono stupito quanto te», disse Will. «Ho cercato di
dirtelo, non avrei mai fatto nulla del genere per ferirti. Ma non
so spiegarti cosa è successo. È entrato dentro di me. Era come
se non potessi oppormi, dovevo per forza disegnare quegli
angeli. Mi sembrava che la mia mano non mi appartenesse».
Lei gli sfiorò le mani, una delicata carezza.
«Penso volesse consolarti, darti forza», aggiunse Will.
Ivy annuì e ricacciò indietro le lacrime. «Allora mi dispiace
di non aver capito. Mi dispiace di essermi arrabbiata con te».
Respirò a fondo. «Devo ricordare. Devo tornare a quella notte.
Will, mi porti alla stazione?».
Lui accese subito la macchina. Quando arrivarono, diverse
persone erano appena scese da un treno di pendolari da New
York. Non appena la stazione si svuotò Will parcheggiò. Poi
camminò insieme a Ivy fino alla fine della piattaforma
meridionale. «Io non dirò più nulla», disse. «Probabilmente è
meglio se te ne vai un po’ in giro da sola, per vedere se ti torna
qualcosa in mente. Ma sarò proprio qui se avrai bisogno di
me».
Ivy annuì, poi salì gli scalini. Leggendo il rapporto della
polizia aveva scoperto qual era il pilone al quale era
appoggiata, quando Philip l’aveva vista – anzi, qual era il
pilone a cui era aggrappata, più che appoggiata, si corresse
mentalmente. Era quello contrassegnato con la lettera D. Ma
aveva dimenticato quanto fossero vicini i piloni di metallo
all’estremità della piattaforma, e quanto questa fosse a sua
volta vicina, terribilmente vicina, ai binari. Quando vide il