Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy
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Quelle lettere erano <strong>un</strong>a prova abbastanza significativa: di<br />
certo la polizia si sarebbe messa in moto, avrebbe aperto<br />
<strong>un</strong>’in<strong>da</strong>gine. Eric le aveva lasciato quello di cui aveva bisogno.<br />
Angeli, pregò, fate in modo che Eric riposi in pace.<br />
Poi guardò l’orologio. Mancavano ventisette minuti alle tre,<br />
ma lei aveva bloccato le lancette, e quindi dovevano essere<br />
passati almeno altri cinque minuti. Gregory sarebbe tornato a<br />
momenti. Ivy richiuse in fretta lo sportellino dell’orologio. Si<br />
rimise la catenella con la chiave al collo e ripiegò i tre fogli,<br />
sistemandoli con grande cura nella busta. Poi andò di corsa alla<br />
porta.<br />
Fuori, la nebbia si era trasformata in <strong>un</strong>a leggera<br />
pioggerella. Ivy si ficcò la busta sotto la maglietta e si mise a<br />
correre verso la macchina. Guidò come <strong>un</strong>a pazza fino alla<br />
stazione di polizia, con la pelle d’oca sulle braccia fradice di<br />
pioggia. Quando si fermò a <strong>un</strong> semaforo rosso frugò nella<br />
borsetta, poi la rovesciò sul sedile, cercando di ritrovare il<br />
biglietto <strong>da</strong> visita su cui era scritto il nome del detective che<br />
aveva condotto le in<strong>da</strong>gini relative all’aggressione che aveva<br />
subìto. «Tenente Patrick Donnelly», lesse, poi buttò <strong>un</strong>a<br />
manciata di fazzoletti e fermagli per capelli sul sedile<br />
posteriore, insieme alla roba del gatto. Fu a quel p<strong>un</strong>to che Ivy<br />
se ne ricordò.<br />
«Ella», la chiamò, sperando che il gatto fosse nascosto sotto<br />
il tappetino. «Ella!». Al semaforo successivo Ivy si girò ed<br />
esaminò il sedile. Toccò la vecchia coperta, e non sentì ness<strong>un</strong><br />
rigonfiamento caldo. Il gatto doveva aver trovato <strong>un</strong> modo di<br />
fuggire quando aveva lasciato aperta la portiera. «Rimani fuori<br />
casa, Ella», sussurrò Ivy. «Non può prenderti là fuori».<br />
Quando arrivò alla stazione, il sergente di turno si segnò il<br />
suo nome, poi le disse che il sergente non c’era. «Tornerà a<br />
momenti. Tra pochissimo», ripeté, fissandola con occhi miti e<br />
azzurri, mentre lei torturava i bordi del biglietto <strong>da</strong> visita del