Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy
Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy
Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
l’eccitazione. Si era nascosta nello spogliatoio della scuola<br />
giovedì pomeriggio, e aveva aspettato che la piscina fosse<br />
deserta. Quando il professore se ne era an<strong>da</strong>to a <strong>un</strong>a ri<strong>un</strong>ione<br />
lei si era tolta le scarpe ed era salita sul trampolino. E ora se ne<br />
stava ferma sulla pe<strong>da</strong>na sopra la vasca, proprio come quel<br />
giorno di aprile.<br />
Anche se nel frattempo aveva imparato a nuotare, provava<br />
ancora <strong>un</strong> po’ del vecchio terrore. Fece tre passi in avanti e<br />
sentì il trampolino che si curvava sotto il suo peso.<br />
Digrignando i denti, Ivy fissò l’acqua azzurra sotto di lei, che<br />
scintillava per il riflesso delle luci al neon. Non avrebbe mai<br />
amato l’acqua come la amava Tristan, ma era lì che lui era<br />
riuscito a raggi<strong>un</strong>gerla per la prima volta. Ed era proprio lì che<br />
adesso Ivy voleva tentare di ristabilire <strong>un</strong> contatto.<br />
«Tristan?», lo chiamò con <strong>un</strong> filo di voce.<br />
L’<strong>un</strong>ico suono nella piscina vuota era il debole ronzio delle<br />
luci.<br />
Angeli, aiutatemi! Aiutatemi a raggi<strong>un</strong>gerlo.<br />
Ivy non disse quelle parole ad alta voce. Dopo la morte di<br />
Tristan aveva smesso di pregare gli angeli. Dopo averlo perso,<br />
non riusciva più a trovare le parole; non riusciva a credere che<br />
qualc<strong>un</strong>o le ascoltasse <strong>da</strong>vvero. Ma quella preghiera uscì <strong>da</strong>lle<br />
sue labbra come se avesse scavato <strong>un</strong> solco di fuoco <strong>da</strong>l centro<br />
del suo cuore.<br />
Fece altri due passi avanti. «Tristan!», urlò. «Ci sei?».<br />
Camminò fino all’estremità del trampolino e rimase<br />
immobile proprio sull’orlo. «Tristan, dove sei?». La sua voce<br />
riecheggiava tra le mura di cemento. «Ti amo!», gridò. «Ti<br />
amo!».<br />
Ivy abbassò la testa. Non c’era. Non riusciva a sentirla.<br />
Avrebbe fatto meglio a scendere subito, prima che qualc<strong>un</strong>o la<br />
vedesse e la prendesse per matta.<br />
Fece <strong>un</strong> passo indietro. Abbassò lo sguardo e si voltò, piano,