Baciata da un Angelo ANIME GEMELLE - only fantasy
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Conosceva bene quella finestra, il grande vetro rettangolare<br />
dietro cui si intravedeva <strong>un</strong>’ombra scura. La macchina acquistò<br />
velocità. Stava correndo verso quella finestra, sempre più<br />
rapi<strong>da</strong>mente. Cercò di fermarsi, cercò di frenare, premette il<br />
pe<strong>da</strong>le ancora e ancora, sempre più forte, ma la macchina non<br />
rallentava. Non sarebbe mai riuscita a fermarsi! Poi la portiera<br />
si spalancò, e Ivy si buttò fuori. Barcollò. Non riusciva a<br />
trovare <strong>un</strong> appiglio. Per <strong>un</strong> attimo pensò che si sarebbe<br />
schiantata contro la grande vetrata.<br />
L’aria fu squarciata <strong>da</strong>l fischio di <strong>un</strong> treno, l<strong>un</strong>go,<br />
perforante. Un’ombra scura aleggiava dietro il vetro, sempre<br />
più grande. Ivy all<strong>un</strong>gò <strong>un</strong>a mano. Il vetro esplose – <strong>un</strong> treno<br />
lanciato a tutta velocità ci passò attraverso, frantumandolo in<br />
mille pezzi. Per <strong>un</strong> istante il tempo si congelò, i vetri rimasero<br />
sospesi in aria come stalattiti di ghiaccio, il gigantesco treno<br />
era perfettamente fermo, <strong>un</strong> attimo di pausa immobile, prima di<br />
travolgerla, di schiacciarla a morte.<br />
Poi due mani la afferrarono, tirandola indietro. Il treno passò<br />
oltre, e i cocci di vetro si fusero nel terreno. Il temporale era<br />
passato, anche se il cielo era ancora nero – il cielo che si vede<br />
solo nei momenti che precedono l’alba. Ivy si chiese di chi<br />
fossero le mani che l’avevano salvata; erano forti come quelle<br />
di <strong>un</strong> angelo. Abbassò lo sguardo e scoprì che era abbracciata a<br />
Philip.<br />
Era incredibile la pace che adesso li circon<strong>da</strong>va. Forse era<br />
<strong>da</strong>vvero l’alba – vide <strong>un</strong> debole scintillio all’orizzonte. La luce<br />
divenne sempre più forte. Divenne l<strong>un</strong>ga e alta come <strong>un</strong>a<br />
persona, e ai bordi scintillava di mille colori. Non era il sole,<br />
anche se riscal<strong>da</strong>va il suo cuore come <strong>un</strong> piacevole tepore.<br />
Racchiuse lei e Philip, sempre più vicino.<br />
«Chi è?», chiese Ivy. «Chi c’è?». Non aveva paura. Per la<br />
prima volta dopo molto, molto tempo, si sentiva piena di<br />
speranza. «Chi è?», urlò, cercando disperatamente di