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PORCA PUTTANA - galileo ferraresi

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determinati, sonagli appesi agli abiti, acconciature particolari dei<br />

capelli, copricapi specifici, fazzoletti o nastri gialli al collo, fascie di<br />

vario colore, proibizione di alcune calzature e di portare i guanti.<br />

Per assicurare i propri clienti di non compiere un peccato avendo<br />

rapporti con donne sposate o comunque "di qualcuno" i tenutari dei<br />

bordelli dei primi '400 assicuravano, sotto la propria responsabilità,<br />

che le meretrici a loro disposizione erano libere da ogni legame e<br />

che si prestavano solamente per amore del denaro, non per piacere<br />

come raccomandava san Tommaso. Queste limitazioni portarono ad<br />

un forte afflusso di straniere perché meno controllabili delle paesane<br />

sulla effettiva libertà, e all'imposizione di un segno di distinzione<br />

per assicurare i clienti che un rapporto con quelle donne era libero e<br />

non peccaminoso. Come segno di distinzione ci si ispirò spesso a<br />

quello usato da Rahab, biblica puttana di Gerico, che fece pendere<br />

dalla sua casa un filo rosso per proteggerla dai soldati di Giosué (5).<br />

Nel '400 si sviluppò nell'Italia rinascimentale una particolare forma<br />

di prostituta: la cortigiana. Nata all'ombra di S. Pietro<br />

probabilmente da squilibri di educazione fra uomo e donna dei ceti<br />

medio alti e alti, la cortigiana si espanse ben presto in tutte le città<br />

italiane ed europee mantenendo, a volte per secoli, un ruolo<br />

essenziale per le arti e la politica.<br />

Il Rinascimento ricreò con le cortigiane un qualcosa di simile alle<br />

etere greche e spesso queste donne furono ispiratrici di letterati o<br />

letterate esse stesse come testimoniano i nomi di Imperia, Tullia<br />

D'Aragona, Veronica Franco, Camilla Pisana e Lucrezia detta<br />

"Madrema non vuole".<br />

Donna educata al buon gusto, alla musica e alle arti, la cortigiana<br />

seppe offrire al cortigiano sposato un ambiente frizzante e<br />

seducente, al cortigiano nubile un misto di focolare domestico e<br />

sensualità, e ad artisti, letterati ed eruditi in genere un salotto in cui<br />

riunirsi, scambiarsi idee e riposare. Il suo salotto divenne così il<br />

centro della vita culturale del rinascimento e gli odierni salotti<br />

intellettuali non sono altro che i pronipoti decaduti di quelli delle<br />

cortigiane del '500.<br />

Il postribolo andò in crisi verso la fine del 400 (mancanza di<br />

frequentazione per la possibilità di trovare altre donne in casa o<br />

puttale libere, aumento dell'omosessualità, spinte moralizzatrici<br />

della Riforma e della Controriforma?) e le donne iniziarono a

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