PORCA PUTTANA - galileo ferraresi
PORCA PUTTANA - galileo ferraresi
PORCA PUTTANA - galileo ferraresi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
La MORALE<br />
"...e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli..."<br />
Matteo 21,31<br />
La morale cattolica sulla prostituzione nasce da due brevi e<br />
marginali note di Aurelio Agostino e Tommaso d'Aquino che<br />
considerano la prostituzione un male necessario ad evitare altri mali<br />
ben più gravi per la società come la sodomia e l'omosessualità.<br />
I primi dubbi su queste teorie che in effetti tra il '300 e il '400 non<br />
avevano sortito effetti favolosi vennero ad alcuni teologi spagnoli<br />
fra qui Martin Navarro che nel 1578 pubblicò a Venezia un trattato<br />
al riguardo. Considerate la data e il luogo non c'è da stupirsi né dei<br />
dubbi né delle conclusioni.<br />
Ad un altro teologo spagnolo, J. Caramuel, si deve la geniale<br />
conclusione che se in una città, per scarsità di puttane, gli uomini<br />
sono costretti a ricorrere a rapporti omosessuali la colpa ricade sul<br />
principe governante; ma se, per sovrabbondanza di puttane, gli<br />
uomini sono attratti da rapporti contro natura con le donne o con gli<br />
uomini la responsabilità ricade ugualmente sui governanti poiché<br />
essi devono adattarsi giornalmente alla situazione e mantenere in<br />
circolazione il numero giusto di donne per stimolare gli appetiti<br />
maschili senza che inducano alla sodomia. In pratica i governanti<br />
dovrebbero controllare le tendenze sessualmente devianti dei<br />
sudditi immettendo o togliendo dal mercato il giusto numero di<br />
prostitute.<br />
Nel secolo successivo la scuola teologica di Salamanca analizza<br />
profondamente il problema con occhio più storico e disincantato.<br />
Partendo dalla Bibbia che nel Deuteronomio condanna la<br />
prostituzione, continua ricordando che vari principi cattolici si<br />
erano dichiarati contrari ai postriboli fra cui Filippo IV di Spagna e<br />
Ludovico di Francia e anche S. Agostino, dopo una dichiarazione<br />
giovanile di accettazione come male minore nel "De Civitate Dei" si<br />
dichiarava contrario. Veniva considerato inoltre che la prostituzione<br />
non serviva per salvaguardare le donne oneste e maritate perché i<br />
frequentatori di postriboli presto si stancavano delle puttane e<br />
insidiavano le mogli altrui. Anche per quanto riguardava il