PORCA PUTTANA - galileo ferraresi
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1947 - la FAI ottiene il voto consultivo all'ONU<br />
1949 - l'Egitto abolisce sia le case che la schedatura<br />
1949 - 7 dicembre - il senato italiano approva a forte maggioranza<br />
l'articolo essenziale del progetto Merlin.<br />
"Tenutari e trafficanti continuano la lotta in Italia, a colpi di<br />
centinaia di milioni, per impedire alla legge di essere approvata<br />
anche alla Camera" (2).<br />
Ed in effetti tenutari, trafficanti, medici e tutti coloro che avevano a<br />
che fare con le rendite da case chiuse si dovettero dare molto da fare<br />
se la senatrice Lina Merlin presentò il progetto di legge il 6 agosto<br />
1948 al senato e per essere approvato dai due rami del parlamento<br />
passarono quasi dieci anni. Non si può che rendere onore alla<br />
signora Merlin che per dieci anni resistette alle pressioni di milioni<br />
di uomini e donne, anche del suo stsso partito, che si opponevano<br />
all'abolizione della schiavitù di stato.<br />
Il 20 febbraio 1958 veniva pubblicata sulla gazzetta ufficiale la legge<br />
n° 75 intitolata "Abolizione della regolamentazione della<br />
prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione<br />
altrui". In quindici articoli firmati Gronchi, Zoli, Tambroni e Medici<br />
la legge vietava la registrazione delle prostitute, le case chiuse, le<br />
tessere sanitarie e l'incitamento, l'aiuto e lo sfruttamento della<br />
prostituzione. L'atto di prostituirsi non era più un reato ma era<br />
considerato legale mentre diventava reato indurre e sfruttare la<br />
prostituzione altrui.<br />
Fu previsto un periodo per l'attuazione della legge ma "senza<br />
attendere le data fatidica del 20 settembre, quasi tutte le "case<br />
chiuse" hanno cessato la loro attività...si calcola che a Milano siano<br />
oltre 5.000 le donne che battono i marciapiedi" (3).<br />
Ci fu chi pianse a lungo per la chiusura dei bordelli e chi per<br />
serbarne un ricordo ne comprò in tutto o in parte l'arredamento, ma<br />
le donne restarono poco tempo a battere liberamente i marciapiedi<br />
perché ben presto le organizzazioni che prima svolgevano la tratta<br />
delle bianche si organizzarono per gestire la prostituzione "libera"<br />
obbligando le donne a pagare un pizzo per battere una certa zona e<br />
per avere "protezione". Anche i bordelli, aboliti per legge,<br />
riapparvero sotto mentite spoglie tanto che il CIDD ( un'organismo<br />
nato con la legge Merlin per la difesa morale e sociale della donna<br />
con un centro in ogni provincia) e altre associazioni lamentavano