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PORCA PUTTANA - galileo ferraresi

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La propaganda bellica tendeva a far sì che nessun uomo si<br />

ammalasse e fosse pronto a combattere e incitava gli uomini a<br />

salvaguardare la propria salute per il bene della famiglia e della<br />

patria. La paura della sifilide e della gonorrea era tale che il nome di<br />

queste malattie non veniva neppure citato nei manifesti.<br />

Nonostante nel 1930 appaiano i primi chemioterapici sulfamidici<br />

attivi contro le malattie veneree, la paura per il contagio indusse<br />

alcuni stati degli Usa a rendere obbligatori nel periodo tra le due<br />

guerre gli esami del sangue prematrimoniali per la diagnosi delle<br />

malattie veneree. La ricerca della razza "pura" non era solamente in<br />

Germania!<br />

Nel 1943, grazie all'esigenza della macchina bellica di aggiustare in<br />

fretta i pezzi umani rotti, divenne disponibile la pennicillina, unica<br />

arma valida contro la sifilide e la gonorrea. Finita la guerra si pensò<br />

che con gli antibiotici si fosse risolto il problema delle malattie<br />

sessuali ma la comparsa del fenomeno delle resistenze batteriche<br />

fece ben presto aumentare i tassi delle malattie sessuali trasmesse<br />

passando, negli USA, dal 4 per 100.000 del 1950 al 12 per 100.000<br />

nel 1965 al 20 per 100.000 del 1990.<br />

Si è sempre sotto i dati del pre pennicillina (76 su 100.000 nel 1945)<br />

ma non si è di certo debellata la sifilide. Per non parlare di<br />

quell'arcipelago di altre malattie da contagio sessuale come le creste<br />

di gallo, l'erpes ecc. che prolificano tamponate qua e là da creme e<br />

iniezioni e che, pur non essendo mortali, non rendono certo gioiosa<br />

l'esistenza.<br />

Il comportamento dei maschi nei confronti delle malattie veneree è<br />

sempre stato a dir poco "strano". Convinti che il bordello fosse il<br />

luogo protetto dove andare a scopare tranquillamente, gli uomini<br />

non si sono mai preoccupati di nessun tipo di prevenzione, né di<br />

gravidanze, né di malattie.<br />

Non si sa per quale contorto ragionamento la visione sessuocentrica<br />

dell'uomo ha sempre fatto sì che preferisse qualsiasi cosa piuttosto<br />

di farsi visitare o curare "lì".<br />

Sintomatico di questo aspetto è un episodio attribuito ad un uomo<br />

che, pur non esendo famoso come Mussolini, è stato assunto a<br />

rappresentante mondiale della Romagna: Stefano Pelloni. Costui era<br />

un traghettatore, da cui il soprannome di "Il Passatore", che si diede

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