Relazione avv. Cosimo PALUMBO - Ordine degli Avvocati di Ivrea

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Dalla sospensione dell’esecuzione (che è cosa diversa dall’emissione di ordine di carcerazione sospeso) sono esclusi i reati elencati nell’art. 656 c.p.p., ma rientrano nella categoria i recidivi reiterati, esclusi invece dal novero di coloro nei cui confronti il P.M. può emettere un ordine di carcerazione sospeso. Rinviando alla lettura della legge per quanto concerne la procedura che il Pubblico Ministero deve attuare per dar corso all’ammissione da parte del Magistrato di Sorveglianza alla espiazione della pena presso il domicilio, si evidenzia che, anche in questo caso, il difensore, pur non disponendo di una autonoma facoltà di proporre istanze per la concessione della detenzione presso il domicilio, può tuttavia segnalare agli uffici di Procura competenti la circostanza che il titolo esecutivo emettendo rientri tra quelli cui è applicabile la legge 199/2010, consentendo così un’applicazione della detenzione a domicilio senza l’ingresso e il passaggio nella struttura carceraria 2 . 5. La reiterazione della sospensione del titolo esecutivo. Esiste, in generale, un divieto di proporre per due volte una richiesta di misura alternativa alla detenzione in carcere ,così come esiste un divieto di sospendere per più di una volta il titolo esecutivo(art. 656, 7° co. c.p.p.). Questo divieto di riproporre istanze, non vale per l’affidamento in prova terapeutico, (quello, appunto per i tossicodipendenti), che è proponibile anche più volte sempre nell’ambito della stessa condanna. L’interpretazione del comma 7 dell’art. 656 c.p.p. secondo il quale la sospensione dell’esecuzione per la stessa condanna non può essere disposta più di una volta (anche se il condannato ripropone nuova istanza sia in ordine a diversa misura alternativa, sia in ordine alla medesima misura diversamente motivata) ha suscitato contrasti interpretativi anche nella giurisprudenza di legittimità. Nel caso infatti di riproposizione della richiesta di misura alternativa per una condanna diversa, sembrerebbe non valere il divieto di reiterazione della sospensione, anche nel caso (tutt’altro che infrequente) che una 2 Per una disamina più approfondita sulla legge che consente l’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a 12 mesi, rimando alla mia relazione svolta il 25 febbraio 2011 nel corso dell’incontro di studio organizzato dalla Camera Penale Vittorio Chiusano e pubblicata sul sito della stessa Camera Penale. 18
precedente condanna venga assorbita in un provvedimento di cumulo comprendente anche nuovi titoli esecutivi. Vi sono due orientamenti giurisprudenziali. Secondo un primo orientamento (Sez. I, 2/7/2003, ric. PG Bari in proc. Schiavone, C.E.D. Cass. 227640) “non costituisce ostacolo alla sospensione all’esecuzione della pena, determinata a seguito di provvedimento di cumulo ex art. 663 c.p.p., la circostanza che in esso sia confluita una pena per la quale era già stata precedentemente concessa la sospensione dell’esecuzione”. Nella specie la Corte di Cassazione ha ricordato il principio giurisprudenziale consolidato secondo il quale “il cumulo va sciolto quando ne derivino effetti pregiudizievoli per l’interessato”. Con decisione di tenore opposto la stessa Corte di Cassazione ha ritenuto che per “stessa condanna” debba intendersi non solo il titolo in relazione al quale il beneficio è stato concesso, ma anche il diverso titolo in cui, per effetto di un nuovo provvedimento di unificazione di pene concorrenti, il primo è confluito (cfr. Cass. Sez. I, 11/7/2006, 29087).“In fase esecutiva, infatti, ciascuna delle condanne riportate da un soggetto, perde la propria individualità, andando a confluire in un unico titolo esecutivo costituito dal provvedimento di unificazione di pene concorrenti.” Appare auspicabile un intervento delle Sezioni Unite per dirimere il contrasto. 19
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