20.06.2013 Views

Relazione avv. Cosimo PALUMBO - Ordine degli Avvocati di Ivrea

Relazione avv. Cosimo PALUMBO - Ordine degli Avvocati di Ivrea

Relazione avv. Cosimo PALUMBO - Ordine degli Avvocati di Ivrea

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

giu<strong>di</strong>cato) era impossibile riconoscere a posteriori la unicità del <strong>di</strong>segno<br />

criminoso.<br />

Proprio per questo motivo è stato creato l’art. 671 c.p.p..<br />

Alcune regole (create per lo più dalla prassi giurisprudenziale) per<br />

valutare la proponibilità <strong>di</strong> un incidente <strong>di</strong> esecuzione teso a ottenere<br />

l’applicazione della <strong>di</strong>sciplina del reato continuato tra più sentenze<br />

irrevocabili.<br />

a) L’instante non ha nessun onere <strong>di</strong> allegazione. Non vi è bisogno<br />

neppure <strong>di</strong> produrre le sentenze perché l’art. 186 c.p.p. delle <strong>di</strong>sposizioni<br />

<strong>di</strong> attuazione prevede che le stesse vengano acquisite d’ufficio qualora<br />

l’interessato non vi abbia provveduto.<br />

b) Non occorre fornire la prova delle sussistenza del medesimo <strong>di</strong>segno<br />

criminoso ma eventualmente sottolineare <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>ci che fanno ritenere<br />

sussistente un medesimo <strong>di</strong>segno criminoso, quali la medesima indole<br />

dei reati, la vicinanza temporale <strong>degli</strong> stessi e anche la contiguità<br />

spaziale.<br />

In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza temporale molto vicina, <strong>di</strong> reati della stessa indole si<br />

può ritenere che il soggetto abbia agito seguendo un medesimo filo<br />

conduttore quantomeno nella fase ideativa, comune ai reati che gli<br />

vengono addebitati e per i quali ha riportato condanna.<br />

In particolare, in tema <strong>di</strong> elementi rivelatori dell’unicità del <strong>di</strong>segno<br />

criminoso, la Corte <strong>di</strong> Cassazione, con la recente pronuncia n. 22236 del<br />

20 aprile 2011, ha precisato che tra essi “non possono non essere<br />

apprezzati la <strong>di</strong>stanza cronologica tra i fatti, le modalità della condotta,<br />

la sistematicità e le abitu<strong>di</strong>ni programmate <strong>di</strong> vita, la tipologia dei reati,<br />

il bene protetto, l’omogeneità delle violazioni, la causale, le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> luogo ed è proprio attraverso questi in<strong>di</strong>ci od alcuni<br />

soltanto <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>ci – purchè siano preganti ed idonei ad essere<br />

privilegiati in <strong>di</strong>rezione del riconoscimento o del <strong>di</strong>niego del vincolo<br />

della continuazione – che il giu<strong>di</strong>ce deve apprezzare la sussistenza o no<br />

della deliberazione unitaria <strong>di</strong> fondo idonea a “cementare” le singole<br />

violazioni.”.<br />

Come autorevolmente stabilito con sentenza 16/11/2006, dalla Corte <strong>di</strong><br />

Cassazione (ricorrente Sgura, ine<strong>di</strong>ta) “non grava sull’interessato l’onere<br />

<strong>di</strong> fornire la prova dell’unicità del <strong>di</strong>segno criminoso, avendo egli<br />

soltanto un obbligo <strong>di</strong> mera allegazione delle condanne – come è stato<br />

33

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!