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Un percorso montano forinese e le sue storie di vita

Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno

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CAPITOLO IX<br />

Il Vallone Bella Ficucella e <strong>le</strong> Grotte<br />

Attraversiamo, ora, l’area denominata Cerrocaputo. Il si<strong>le</strong>nzio dei<br />

boschi e l’aria fresca, ci inducono a rif<strong>le</strong>ttere su quanto fossero state<br />

notevoli per il Comune <strong>di</strong> Forino, in passato, <strong>le</strong> ren<strong>di</strong>te patrimoniali<br />

derivanti dal prodotto annua<strong>le</strong> dei tagli a maturazione e <strong>di</strong> quelli a<br />

<strong>di</strong>rado (sfollo) dei boschi demaniali. Si era attenti che il lavoro venisse<br />

eseguito, dai vincitori d’asta, a regola d’arte. Spesso poi si concedevano<br />

i lavori <strong>di</strong> brucatura e pulizia del<strong>le</strong> parti <strong>di</strong> coltura silvana, dove<br />

il sottobosco era più fitto, agli assuntori della fornace comuna<strong>le</strong> per<br />

la calce, sita a Val<strong>le</strong> Ficucella, dove potevano consumare con profitto<br />

<strong>le</strong> fascine <strong>di</strong> risulta. Già, il Vallone <strong>di</strong> Bella Ficucella. I ricor<strong>di</strong> giovanili<br />

ci riportano alla memoria: “…la prorompente <strong>vita</strong>lità <strong>di</strong> una natura ancora<br />

incontaminata, sgargiante <strong>di</strong> colori accesi e <strong>di</strong> odori <strong>di</strong> selvatico. Era piacevo<strong>le</strong>,<br />

allora, fermarsi lì a bere l’acqua <strong>di</strong>rettamente dalla fontanella e a sciacquare <strong>le</strong><br />

more raccolte lungo la strada che conduce a Bracigliano. L’or<strong>di</strong>ne e la pulizia<br />

regnavano sovrani. A fianco della sorgente, sotto il ponte, scorreva un rivolo<br />

d’acqua apparentemente purissima. Il canalone era tenuto bene, nessuna sterpaglia<br />

ne sbarrava il corso. E da qui i ricor<strong>di</strong> corrono in un salto ai primi anni ’80,<br />

quando oramai gran<strong>di</strong>celli, a frotte inforcavamo la bicic<strong>le</strong>tta e gareggiavamo a chi<br />

per primo arrivava alla fonte. In questi tempi la zona era già stata abbandonata<br />

al suo destino, l’or<strong>di</strong>ne e la pulizia erano solo un ricordo, comparivano qua e là i<br />

primi segni del<strong>le</strong> <strong>di</strong>scariche abusive. Ma chi ci faceva caso allora, a quin<strong>di</strong>ci anni!<br />

Spinti comunque dallo spirito d’avventura che è proprio dei ragazzi, ci addentravamo,<br />

superato il canalone, dentro il boschetto. Subito ci trovavamo a seguire un<br />

sentiero, e dopo poche decine <strong>di</strong> metri giungevamo nei pressi della piccola cava e<br />

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