Un percorso montano forinese e le sue storie di vita

formazione di una cultura comune. Quando, in occasione della seconda
guerra punica (III secolo a.C.) e della guerra sociale (I secolo
a.C.), alcune colonie insorsero contro Roma, Forino - che allora doveva
essere un piccolo villaggio rurale - restò fedele all’alleanza con
i Romani. Nella ripartizione augustea dell’Italia (anno 7 a.C.), il territorio
di Forino – che faceva parte dell’ager romanus publicus – venne
incluso nella Regio I Latium et Campania, delimitata a nord dall’Aniene
e dal Tevere, a sud dalla foce del Sele e ad est dalla catena degli Appennini.
Il termine Romola ha già nella sua stessa radice il nome ‘Roma’,
con l’aggiunta del suffisso diminutivo -olus, -a, che sembra essere
stato quasi attribuito con affetto e riconoscenza, in segno dell’antica
fedeltà a Roma di tutto un territorio e delle sue genti. Il toponimo
Sub Romola – letteralmente ‘Sotto Romola’ - appare già nella Tabula
Peutingeriana, una mappa del mondo antico conservata nel Museo
Nazionale di Vienna. Si tratta di un rotolo di pergamena – lungo m.
6,82 e alto cm. 34 – dipinto verso il 1200, ma che si rifà ad un originale
del II-III secolo, che rappresenta in 12 segmenti il mondo abitato,
dalla Spagna all’India, con un forte stiramento in senso longitudinale.
Le città importanti e i centri di media grandezza, indicati da didascalie,
sono diversamente simboleggiati: con torri, mura, case o piccoli edifici.
Gli altri elementi del paesaggio, come monti, fiumi, laghi sono
tracciati in modo convenzionale e non sempre rispettano la loro reale
posizione: infatti, anche Sub Romola appare leggermente più in alto,
tra Aquilonia ed Eclano.
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