Un percorso montano forinese e le sue storie di vita
Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno
Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno
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CAPITOLO IV<br />
La salita della Laura e l’a<strong>di</strong>acente mulattiera<br />
L’utilizzo del <strong>percorso</strong> della mulattiera della Laura ha origini incerte.<br />
Di certo c’è il fatto che, durante la guerra greco-gotica (535-555), <strong>le</strong><br />
truppe dell’esercito bizantino, comandate dal genera<strong>le</strong> Narsete, sostarono<br />
per più <strong>di</strong> un anno (553) nella piana tra il fiume Sarno e<br />
Montoro. Curiosità confermata dalla presenza, nel comune <strong>di</strong> Montoro<br />
Inferiore e più precisamente nella frazione <strong>di</strong> Piazza <strong>di</strong> Pandola, del<br />
toponimo Campo dei Greci. Sappiamo <strong>di</strong> come i bizantini introdussero<br />
il culto della figura <strong>di</strong> San Nicola <strong>di</strong> Myra tra <strong>le</strong> nostre genti, e<br />
che quin<strong>di</strong> erano abituali frequentatori del<strong>le</strong> nostre zone. Per giungere<br />
nella nostra val<strong>le</strong>, e soprattutto per poter controllare meglio il territorio<br />
dove erano <strong>di</strong> stanza, era necessario raggiungere quel col<strong>le</strong> che<br />
domina la val<strong>le</strong> dell’Irno e che controlla gli accessi ad essa, dal basso<br />
all’alto Sabato. E quel col<strong>le</strong> è quello che oggi noi conosciamo come<br />
Col<strong>le</strong> San Nicola. Divagando con l’immaginazione, ci pare <strong>di</strong> assistere<br />
al<strong>le</strong> cavalcate dei drappelli bizantini per <strong>le</strong> valli circostanti il loro<br />
accampamento. Erano sicuramente attirati da quel piccolo monte che<br />
dominava la val<strong>le</strong> <strong>di</strong> Montoro e che era un adatto punto <strong>di</strong> osservazione<br />
per scrutare l’orizzonte e il nemico lontano, che poteva coglierli<br />
<strong>di</strong> sorpresa al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong>. Ed è quin<strong>di</strong> in questo periodo, come ci narra<br />
la tra<strong>di</strong>zione ora<strong>le</strong> ripresa dal primo estensore <strong>di</strong> una storia <strong>di</strong> Forino,<br />
il padre Antonio Girolamo Tornatore, che nei pressi del castello, posto<br />
sul col<strong>le</strong> a guar<strong>di</strong>a della val<strong>le</strong> dell’Irno, si iniziò a venerare il Santo,<br />
“… la cui rozza immagine, sospesa ad un albero, raccoglieva intorno a se i pochi<br />
abitanti...”. Ma come si spostava, la popolazione loca<strong>le</strong>, tra <strong>le</strong> terre <strong>di</strong><br />
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