30.05.2014 Views

Un percorso montano forinese e le sue storie di vita

Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno

Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

agazzi. Ognuno con un proprio compito specifico. Molti erano anche<br />

gli anziani, che camminavano sotto la pesante soma, non solo la<br />

notte, ma anche gran parte del giorno. Ognuno col suo sacco riempito<br />

in parte <strong>di</strong> fieno, che fungesse da cuscino sul<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> allo scopo<br />

che fosse più agevo<strong>le</strong> trasportare il carico. Carico che, in quanto a<br />

pesantezza, ciascuno lo aggiustava secondo la forza che aveva <strong>di</strong> portarlo.<br />

Ma a volte il carico veniva sottovalutato nella manovra <strong>di</strong> soppeso.<br />

E allora, quando l’ansante arrancare <strong>di</strong>veniva faticoso, nulla si<br />

poteva, se non continuare a portare questa imprevista croce. Dura<br />

<strong>vita</strong> quella del portatore a spalla, ma dura oltremodo perché fatta in<br />

gran parte <strong>di</strong> notte. E non sempre c’erano <strong>le</strong> stel<strong>le</strong> a guidarli, ma<br />

anche nembi <strong>di</strong> nebbia, che il vento gli spingeva contro a schiaffeggiarli.<br />

E se con il nembo veniva anche la pioggia, erano staffilate gelide<br />

sul corpo, l’acqua li inzuppava dalla testa ai pie<strong>di</strong>. Recavano, <strong>le</strong>gato<br />

in un fazzo<strong>le</strong>tto, un fagotto contenente la colazione: un tozzo <strong>di</strong><br />

pane, <strong>di</strong> companatico appena l’odore. <strong>Un</strong> po’ <strong>di</strong> sopressata, una striscia<br />

<strong>di</strong> lardo, una patata scaldata, una bottiglietta <strong>di</strong> vino, innaffiato a<br />

<strong>di</strong>smisura con acqua fresca. Certe colazioni erano più buone e appetitose<br />

<strong>di</strong> quel<strong>le</strong> che faceva il padrone. E <strong>di</strong> certo non regnava l’avarizia,<br />

chi aveva <strong>di</strong> più e <strong>di</strong> meglio ne faceva parte con chi <strong>di</strong> più non<br />

poteva avere. La colazione veniva consumata strada facendo. Generalmente<br />

vicino a un ruscello o una fonte viva. Durante la sosta c’era<br />

sempre qualcuno che guidava la recita <strong>di</strong> una preghiera. No, non si<br />

sentivano nè poveri nè miserabili, ma ricchi <strong>di</strong> umanità gli uni verso<br />

gli altri. Nella sosta, che si prolungava assai perché il <strong>percorso</strong> più<br />

aspro era ormai passato, c’era chi ragguagliava sugli avvenimenti del<br />

paese, sul<strong>le</strong> vicende <strong>di</strong>vertenti o tristi. Che capere! I più informati<br />

alternavano all’umorismo frizzante e colorato, il tono <strong>di</strong>messo e do-<br />

14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!