Un percorso montano forinese e le sue storie di vita
Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno
Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno
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Il Piano <strong>di</strong> Salto e il monte Romola; evidente la pineta<br />
nico-sanitario per i parassiti che gli ovini lasciano nella zona, ma anche<br />
pericolosa per la presenza <strong>di</strong> cani da guar<strong>di</strong>a che vi scorazzano incusto<strong>di</strong>ti.<br />
E in quella pineta è conservato un tesoro; un tesoro <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni<br />
e usanze che oramai sembrano <strong>di</strong>menticate. Dagli storici braciglianesi<br />
il piano viene ricordato soprattutto per un’attività che veniva svolta<br />
dalla popolazione loca<strong>le</strong>, cioè quella dei nevieri. Stranamente, però, <strong>le</strong><br />
uniche neviere conservate sul piano insistono nell’area demania<strong>le</strong> del<br />
comune <strong>di</strong> Forino. E oltretutto si tratta <strong>di</strong> costruzioni imponenti, che<br />
coprono un’ampia area della pineta. <strong>Un</strong> tesoro non compreso sia dai<br />
forinesi che dal<strong>le</strong> amministrazioni che si sono succedute nel tempo. Per<br />
esse sono stati comp<strong>le</strong>tamente assenti interventi <strong>di</strong> tutela e manutenzione,<br />
ed è un vero peccato constatare l’abbandono <strong>di</strong> un’area che,<br />
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