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Un percorso montano forinese e le sue storie di vita

Diario della riscoperta di un sentiero di montagna e della vita che gli scorreva intorno

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del territorio. Questo processo avvenne senza contrasti perchè fu gradua<strong>le</strong><br />

e perché nel<strong>le</strong> aree <strong>di</strong>sabitate l’opera <strong>di</strong> limitazione dell’incolto<br />

appariva proficua per tutti. Di conseguenza, da una fase <strong>di</strong> non interferenza<br />

con <strong>le</strong> tra<strong>di</strong>zioni locali, si passò ad una fase <strong>di</strong> feconda apertura<br />

in cui <strong>le</strong> con<strong>sue</strong>tu<strong>di</strong>ni locali (usus loci), acquisite o tenute presenti,<br />

vennero a far parte <strong>di</strong> tutta quella serie <strong>di</strong> norme non scritte che favorirono<br />

una profonda amalgama cultura<strong>le</strong>, come è testimoniato, nel<br />

nostro territorio, dalla convivenza del culto micaelico <strong>le</strong>gato ai<br />

Longobar<strong>di</strong> con quello del Santo venerato dai Bizantini. Con Arechi<br />

II (758-787) si ebbe la grande fioritura <strong>di</strong> Sa<strong>le</strong>rno col conseguente<br />

popolamento della pianura e l’intensificarsi dei traffici. Si generò così<br />

un forte scontro tra <strong>le</strong> due gran<strong>di</strong> città del Ducato beneventano che<br />

portò alla <strong>di</strong>visione del Ducato in due Principati, quello <strong>di</strong> Sa<strong>le</strong>rno e<br />

quello <strong>di</strong> Benevento (849). Il confine passava sui monti <strong>di</strong> Forino-<br />

Montoro, seguendo quin<strong>di</strong> la linea <strong>di</strong>fesa da quelli che abbiamo chiamato<br />

presi<strong>di</strong> e che ora prendono l’aspetto <strong>di</strong> veri castelli. Questo<br />

perché tra i due Principati si scatenò un forte contrasto, per cui fu<br />

necessario <strong>di</strong>fendere un territorio ricco <strong>di</strong> traffici e produzioni, esposto<br />

anche al pericolo saraceno proveniente dalla costa. Del castello<br />

<strong>di</strong> Forino invece si sa che fu assalito da truppe bizantine a pochi anni<br />

dalla presa <strong>di</strong> Sa<strong>le</strong>rno. A ta<strong>le</strong> proposito è rimandata a questa epoca<br />

una del<strong>le</strong> prime <strong>le</strong>ggende circa i tanti miracoli che hanno salvato Forino,<br />

grazie all’intercessione del nostro Protettore San Nicola. Si narrava<br />

appunto che “…i Saraceni fecero molte stragi a Montoro e, mentre marciavano<br />

verso Forino, videro il suo castello e la montagna che lo circonda, piena <strong>di</strong><br />

soldati ed allora spaventati tornarono in<strong>di</strong>etro”. Dobbiamo precisare che all’epoca<br />

il col<strong>le</strong> <strong>di</strong> San Nicola non era come lo conosciamo noi, ovverosia<br />

alberato, ma brullo e spoglio, perchè punto privi<strong>le</strong>giato <strong>di</strong> osservazio-<br />

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