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Relazione finale - Sapienza

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Nello scritto del candidato, appoggiato a riferimenti rigorosamente scelti all’interno della tradizione<br />

italiana del novecento, trapela una volontà di credere che l’arte possa ancora far parte del Progetto di<br />

Architettura. A tale dichiarazione segue peraltro una argomentazione a tratti ingenua e di maniera.<br />

Prof. Gianluigi Maffei<br />

Da considerazioni generali articolate e ben coordinate si passa a esempi convulsi e poco articolati tra<br />

loro: conclusioni inesistenti.<br />

Arch. Antonello Stella<br />

Tema condotto con buona costruzione logica e pertinenza di argomenti, seppur in alcune parti un po’<br />

generico, a cui però fanno da contraltare alcune intuizioni come quella sulla riconoscibilità collettiva<br />

dell’architettura come simbolo a prescindere dalla funzione esplicitata con l’esempio del Palazzo della<br />

Civiltà e del Lavoro “Colosseo Quadrato” dell’EUR . Diversi riferimenti a Giò Ponti e Aldo Rossi.<br />

VALUTAZIONE COLLETTIVA<br />

Tema che partendo da una buona analisi dovrebbe essere supportato da riferimenti forse più ampi.<br />

Conclusioni non all’altezza dei presupposti messi in campo.<br />

Valutazione elaborato di progetto<br />

VALUTAZIONE INDIVIDUALE<br />

Prof.Benedetto Todaro<br />

La soluzione proposta desta qualche perplessità sia in ordine al rapporto col contesto e segnatamente<br />

alla collocazione scelta per il padiglione, sia in ordine alla stessa concezione tettonica che<br />

assertivamente fa uso di una parte stabile e di un sistema di copertura più effimero mentre appare<br />

piuttosto riferirsi ad una struttura stabile. Ridotti approfondimenti tecnologici.<br />

Prof. Gianluigi Maffei<br />

Idea progettuale ben rappresentata anche se non si spiega il funzionamento strutturale e la logica della<br />

composizione.<br />

Arch. Antonello Stella<br />

Progetto non sufficientemente controllato. Nei disegni, completi ed esaustivi, non compare però<br />

nessuna nota sui materiali, che chiarirebbe l’aderenza al tema della costruzione a secco smontabile,<br />

così come non è chiara la soluzione portante per la copertura.<br />

VALUTAZIONE COLLETTIVA<br />

Il progetto mostra alcune contraddizioni sia dal punto di vista dell’impianto che da quello tecnologico<br />

non chiariti dalla rappresentazione dello stesso.<br />

CANDIDATO/A<br />

11.<br />

Valutazione elaborato scritto<br />

VALUTAZIONE INDIVIDUALE<br />

Prof.Benedetto Todaro<br />

Il testo analizza alcuni esempi di architetture italiane del dopoguerra in cui è rintracciabile, secondo<br />

l’autore, un ponderato equilibrio tra espressione formale e volontà di servizio, per concludere<br />

assegnando un ruolo guida al radicamento del progetto di architettura nell’urbano. Tesi condivisibile<br />

ma non molto abile nell’argomentazione.<br />

Prof. Gianluigi Maffei<br />

Esile disamina del tema, incentra l’analisi nel secondo dopoguerra con poche argomentazioni anche se<br />

corrette.<br />

Arch. Antonello Stella<br />

Tema che pur toccando vari riferimenti dell’architettura moderna italiana, accenna solo argomenti che<br />

meriterebbero maggiore trattazione ed incisività, per cui le affermazioni fatte risultano poco<br />

argomentate e spesso retoriche. La conclusione appare poi eccessivamente sbrigativa.<br />

VALUTAZIONE COLLETTIVA<br />

Tema che rimane alla postulazione di istanze generiche poco convergenti verso una ipotesi leggibile.<br />

Valutazione elaborato di progetto<br />

VALUTAZIONE INDIVIDUALE

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