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Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda

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– 16 – Bollettino Ufficiale<br />

Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />

La Provincia è invece autorità competente all’espletamento <strong>del</strong>le <strong>procedure</strong> <strong>di</strong> VIA e <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> assoggettabilità a VIA, secondo<br />

la decorrenza stabilita dall’articolo 14, comma 8 <strong>del</strong>la l.r. 5/10, con riferimento ai progetti <strong>di</strong> cui all’articolo 1, comma 1 <strong>del</strong>la medesima<br />

legge:<br />

- per i quali è competente all’approvazione o all’autorizzazione;<br />

- in<strong>di</strong>viduati nella parte II <strong>del</strong>l’allegato C <strong>del</strong>la l.r. 5/2010;<br />

- localizzati nel territorio <strong>di</strong> più comuni.<br />

Al fine <strong>di</strong> una corretta valutazione <strong>del</strong>la componente paesaggistica nell’ambito <strong>del</strong>la procedura VIA, si forniscono alcune<br />

in<strong>di</strong>cazioni generali utili a re<strong>di</strong>gere, ma anche a valutare da parte <strong>del</strong>l’autorità competente, gli stu<strong>di</strong> d’impatto ambientale relativi ad<br />

interventi ricadenti o meno in ambito non assoggettato a specifica tutela paesaggistica.<br />

Tra le componenti ed i fattori ambientali da considerare nel progetto e nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Impatto Ambientale (SIA) vanno considerati<br />

gli aspetti morfologici e culturali <strong>del</strong> paesaggio, identità <strong>del</strong>le comunità umane interessate e relativi beni culturali.<br />

Le analisi devono essere svolte in relazione al livello <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento necessario per la tipologia d’intervento proposta e le<br />

peculiarità <strong>del</strong>l’ambiente interessato.<br />

Il quadro <strong>di</strong> riferimento progettuale deve descrivere le norme e prescrizioni <strong>del</strong> PPR e degli strumenti urbanistici <strong>di</strong> interesse per il<br />

progetto, nonché i vincoli paesaggistici, naturalistici, architettonici, archeologici, storico-culturali, demaniali ed idrogeologici, servitù<br />

ed altre limitazioni alla proprietà esistenti.<br />

Qualora un progetto interessi un ambito non assoggettato a specifica tutela paesaggistica ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, lo Stu<strong>di</strong>o<br />

d’impatto ambientale dovrà contenere quegli elementi <strong>di</strong> analisi, descrizione e valutazione paesaggistica meglio descritti nelle “linee<br />

guida per l’esame paesistico dei progetti” (cfr. articoli 35-40 <strong>del</strong>le norme <strong>del</strong> PPR e DGR 11045/2002).<br />

Nel caso invece il progetto interessi un ambito assoggettato a specifica tutela paesaggistica ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, la<br />

norma regionale stabilisce che contestualmente all’avvio <strong>del</strong>la procedura <strong>di</strong> VIA sia presentata dal proponente anche l’istanza <strong>di</strong><br />

autorizzazione paesaggistica (cfr. art. 4 <strong>del</strong>la l.r. 5/2010).<br />

La contestualità tra istanze non è richiesta per i progetti riguardanti derivazioni <strong>di</strong> acque superficiali o sotterranee per le quali è<br />

previsto il rilascio <strong>del</strong>la concessione, ai sensi <strong>del</strong> regio decreto 11 <strong>di</strong>cembre 1933, n. 1775 (Testo unico <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge sulle<br />

acque e impianti elettrici), nonché per i progetti <strong>di</strong> infrastrutture pubbliche per la mobilità la cui approvazione è <strong>di</strong> competenza statale<br />

o regionale.<br />

A tal fine la Giunta regionale approvando il regolamento regionale 21 novembre 2011, n. 5 ha stabilito le modalità per il<br />

coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>le <strong>procedure</strong> <strong>di</strong> VIA e <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica.<br />

La norma legislativa e regolamentare stabilisce che la documentazione tecnica depositata a corredo <strong>del</strong>l’istanza <strong>di</strong> VIA deve<br />

rendere conto <strong>di</strong> quanto depositato dal soggetto proponente a corredo <strong>del</strong>la specifica richiesta <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica,<br />

anche se tale richiesta è stata presentata presso l’amministrazione titolare <strong>del</strong>la competenza paesaggistica se <strong>di</strong>versa dall’autorità<br />

competente per la procedura <strong>di</strong> VIA.<br />

In considerazione <strong>del</strong>la soprarichiamata contestualità la norma stabilisce che l’autorità competente in materia <strong>di</strong> procedura <strong>di</strong><br />

VIA promuova una conferenza <strong>di</strong> servizi istruttoria, convocando, per quanto attiene la valutazione degli aspetti paesaggistici, gli enti<br />

competenti al rilascio <strong>del</strong>la prescritta autorizzazione nonché la <strong>di</strong>rezione regionale <strong>del</strong> Ministero per i Beni e le Attività Culturali.<br />

L’elemento <strong>di</strong> maggior innovazione sotto il profilo procedurale riguarda la <strong>di</strong>sposizione che qualora in sede <strong>di</strong> conferenza <strong>di</strong><br />

servizi emergano, in base alla normativa vigente, elementi ostativi al rilascio <strong>del</strong>l’autorizzazione paesaggistica necessaria per la<br />

realizzazione <strong>del</strong> progetto, i lavori <strong>del</strong>la conferenza si concludono con una proposta <strong>di</strong> rigetto <strong>del</strong>le istanze <strong>del</strong> soggetto proponente<br />

e, per il principio <strong>del</strong>l’economicità <strong>del</strong>l’azione amministrativa, non è necessario dare corso o ultimare l’istruttoria vera e propria degli<br />

aspetti ambientali <strong>del</strong>l’intervento.<br />

CAPITOLO 2 - AREE E BENI ASSOGGETTATI A TUTELA PAESAGGISTICA<br />

Al fine <strong>del</strong> corretto esercizio <strong>del</strong>le funzioni amministrative attribuite agli enti locali è innanzitutto necessario assicurare che negli<br />

ambiti assoggettati a specifica tutela paesaggistica (in base all’art. 136 e 142 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42) non<br />

avvenga no trasformazioni territoriali in assenza <strong>del</strong>la necessaria autorizzazione e che la stessa non venga erroneamente rilasciata al<br />

<strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tali ambiti.<br />

A tal fine è opportuno procedere prioritariamente alla rico gnizione <strong>del</strong>le aree assoggettate a tutela o, quantome no, <strong>di</strong>sporre dei<br />

criteri per la loro identificazione al fine <strong>di</strong> verificare, caso per caso, se le opere da eseguire richiedano la preventiva autorizzazione ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. 146 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e <strong>del</strong>l’art. 80 <strong>del</strong>la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12.<br />

Deve in primo luogo essere precisato che gli ambiti territoriali possono essere assoggettati alla tutela me<strong>di</strong>ante uno specifico atto<br />

ammi nistrativo <strong>del</strong>lo Stato o <strong>del</strong>la Regione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 136 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, oppure risulta re tutelati<br />

automaticamente in base all’art. 142 <strong>del</strong> decreto medesimo.<br />

Nel primo caso, qualora l’Ente non sia in possesso <strong>di</strong> copia <strong>del</strong>l’atto amministrativo <strong>di</strong> imposizione <strong>del</strong> vincolo e <strong>del</strong>la relativa<br />

cartografia <strong>di</strong> perimetrazione, potrà rivolgersi alla Struttura Paesaggio <strong>del</strong>la DG Sistemi Ver<strong>di</strong> e Paesaggio <strong>del</strong>la Giunta regionale.<br />

Nel secondo caso, occorre fare riferimento a quanto in<strong>di</strong>cato nel SIBA (v. paragrafo 6.2.3 dei presenti criteri) nonché alle eventuali<br />

ulteriori ricognizioni contenute nei Piani Territoriali <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale e negli strumenti <strong>di</strong> pianificazione comunale.<br />

Si ricorda, inoltre, che le in<strong>di</strong>cazioni riportate nel presente capitolo potranno essere utili alle Amministrazioni comunali per la<br />

stesura, o l’aggiornamento, <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> siste ma dei vincoli che dovrà accompagnare la redazione degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione<br />

comunale.<br />

Eventuali richieste <strong>di</strong> assistenza interpretativa po tranno essere rivolte alla Struttura Paesaggio <strong>del</strong>la DG Sistemi Ver<strong>di</strong> e Paesaggio<br />

<strong>del</strong>la Giunta regionale.<br />

Infine una precisazione relativamente ai “beni culturali”.<br />

Il Co<strong>di</strong>ce dei Beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio stabilisce che “sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo<br />

Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuri<strong>di</strong>che private<br />

senza fine <strong>di</strong> lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o<br />

etnoantropologico” (cfr. art. 10, comma 1 <strong>del</strong> D.Lgs 42/2004).<br />

Inoltre quei beni mobili o immobili, in<strong>di</strong>cati all’art. 10, comma 1, “… che siano opera <strong>di</strong> autore non più vivente e la cui esecuzione<br />

risalga ad oltre cinquanta anni, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili…” sono considerati beni culturali fino a quando non sia<br />

stata effettuata la verifica <strong>di</strong> cui all’art. 12, comma 2, <strong>del</strong> D.Lgs 42/2004.<br />

Tale verifica, come la prescritta preventiva autorizzazione per la mo<strong>di</strong>fica-trasformazione dei beni in<strong>di</strong>cati all’art. 10, comma 1, è<br />

attribuita esclusivamente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed agli Organi Periferici <strong>del</strong>lo stesso.

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