Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda
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Bollettino Ufficiale<br />
– 45 –<br />
Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />
Pertanto, anche in virtù <strong>del</strong>l’art. 10 <strong>del</strong>la l. 62/53, per l’installazione <strong>di</strong> cartelli pubblicitari lungo le strade site nell’ambito o in<br />
prossimità dei beni <strong>di</strong> cui al comma 1 <strong>del</strong>l’art. 163 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/04 si applica, per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici, la<br />
normativa statale in esame che, tra l’altro, è successiva alla l.r. 12/2005 in quanto è stata mo<strong>di</strong>ficata con il D.Lgs 63/2008.Ciò posto, la<br />
procedura per il rilascio <strong>del</strong>l’autorizzazione <strong>di</strong> cui all’art. 23, 4°comma <strong>del</strong> D.Lgs. 285/92 è dettagliatamente <strong>di</strong>sciplinata, relativamente<br />
ai cartelli da collocarsi fuori dai centri abitati, dall’art. 53 <strong>del</strong> d.p.r. 495/92 (regolamento attuativo <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la Strada).<br />
Per quanto riguarda, poi, gli aspetti urbanistico-e<strong>di</strong>lizi, occorre osservare che, secondo autorevole giurisprudenza (ve<strong>di</strong><br />
Cassazione Civile n.22339/2004), la concessione e<strong>di</strong>lizia e l’autorizzazione <strong>di</strong> cui all’art. 23, 4°comma, <strong>del</strong> D.Lgs. 285/92 (Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la<br />
Strada) sono provve<strong>di</strong>menti tipizzati, “previsti a tutela <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinti interessi”. Tuttavia, rileva la Corte, non può escludersi la possibilità che,<br />
all’interno dei centri abitati, qualora il <strong>Comune</strong> sia anche “l’ente proprietario” <strong>del</strong>la strada, il titolo e<strong>di</strong>lizio “implichi pure la valutazione<br />
<strong>di</strong> compatibilità <strong>del</strong> manufatto rispetto alla specifica situazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina stradale e dunque contenga (o costituisca essa stessa<br />
[...] l’autorizzazione prescritta dall’art. 23 qui richiamato)”.<br />
Sempre per quanto riguarda gli aspetti urbanistico-e<strong>di</strong>lizi, si rileva inoltre che se pure l’art. 33, comma 2 <strong>del</strong>la l.r. 12/2005 non<br />
contempla espressamente le strutture quali quelle in esame tra le categorie <strong>di</strong> interventi eseguibili senza titolo abilitativo, è anche<br />
vero che il comma 1 <strong>del</strong>la norma richiede il permesso <strong>di</strong> costruire per “tutti gli interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia <strong>del</strong><br />
territorio”.<br />
Occorre quin<strong>di</strong> considerare, in relazione alle caratteristiche tipologiche, d’ingombro ovvero <strong>di</strong> posizionamento, a quale tipologia<br />
<strong>di</strong> struttura possano essere assimilati cartelli e/o insegne al fine <strong>di</strong> stabilire se siano riconducibili alla procedura stabilita dal comma<br />
1 o 2 <strong>del</strong>l’art. 153 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004.<br />
Per quanto riguarda l’assoggettabilità o meno ad autorizzazione paesaggistica per la collocazione <strong>di</strong> vetrofanie sulle vetrine dei<br />
negozi, aventi funzioni <strong>di</strong> insegna <strong>del</strong>l’attività ovvero quale apparato decorativo, questione che spesso interessa luoghi assoggettati<br />
a tutela paesaggistica), si ritiene che la mera applicazione <strong>di</strong> vetrofanie sulle vetrine dei negozi sia sottratta all’autorizzazione<br />
paesaggistica.<br />
Sarà viceversa assoggettata ad autorizzazione paesaggistica l’installazione <strong>di</strong> insegne stabili, comportanti quin<strong>di</strong> interventi <strong>di</strong><br />
carattere e<strong>di</strong>lizio per la loro installazione.<br />
In conclusione si può sostenere, in termini generali, che si debba evitare che la posa <strong>di</strong> cartelli pubblicitari possa costituire un<br />
elemento <strong>di</strong> intrusione visiva in contrasto con il caratteri <strong>del</strong> contesto paesaggistico o <strong>di</strong> ostruzione alla percezione <strong>di</strong> ambiti tutelati.<br />
Al riguardo nella valutazione <strong>del</strong>le interferenze tra manufatto e contesto si dovrà prestare una particolare cura affinché siano<br />
rispettate la corretta collocazione in or<strong>di</strong>ne alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> visuali, dei coni ottici, degli intonaci <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici monumentali,<br />
escludendo in ogni caso la collocazione <strong>di</strong> cartellonistica <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni il cui colore alteri la gamma <strong>del</strong>le tonalità presenti<br />
nell’ambiente; ulteriore attenzione dovrà porsi per la posa <strong>di</strong> segnaletica pubblicitaria, per lo più luminosa quando la loro <strong>di</strong>mensione<br />
interferisca con la lettura e la percezione <strong>del</strong>l’ambiente circostante.<br />
Infine occorre richiamare i criteri generali dettati dal PPR (art. 16 bis <strong>del</strong>le Norme tecniche) che in relazione alla cartellonistica ed<br />
alle insegne pubblicitarie dettano i seguenti in<strong>di</strong>rizzi:<br />
- è sempre ammissibile la cartellonistica stradale obbligatoria ai sensi <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la Strada, da collocare con attenzione in<br />
rapporto a posizione e numero dei cartelli;<br />
- la cartellonistica informativa (ad es. quella relativa ad emergenze naturalistiche o storico-artistiche, percorsi tematici, informazioni<br />
<strong>di</strong> carattere turistico) è ammissibile, nel rispetto <strong>del</strong>le specifiche in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> settore <strong>del</strong>la Giunta regionale, a con<strong>di</strong>zione che<br />
persegua il minimo intervento in<strong>di</strong>spensabile, riducendo il più possibile l’introduzione <strong>di</strong> manufatti, uniformandone la tipologia,<br />
contenendo al massimo le <strong>di</strong>mensioni e l’eventuale relativa illuminazione, curando la scelta dei materiali e dei colori in modo<br />
da ottimizzarne un inserimento armonico nel contesto;<br />
- è invece da escludersi la cartellonistica pubblicitaria lungo tutti i tracciati stradali all’esterno dei centri abitati e devono essere<br />
valutati con grande attenzione all’interno <strong>del</strong>l’urbanizzato, al fine <strong>di</strong> evitare l’introduzione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> evidente <strong>di</strong>sturbo visivo,<br />
anche temporaneo.<br />
CAPITOLO 5 - IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO IN MATERIA DI PAESAGGIO<br />
Con la “Legge per il governo <strong>del</strong> territorio” (l.r. 11.03.2005, n.12) ed in particolare con il “titolo V - beni paesaggistici”, anche in<br />
coerenza con il D.Lgs n. 42/2004 (Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio), è stata complessivamente <strong>di</strong>sciplinata la materia ed<br />
attribuite ai <strong>di</strong>versi Enti locali le funzioni amministrative in materia paesaggistica.<br />
In particolare l’art. 80 <strong>del</strong>la legge regionale attribuisce al <strong>Comune</strong> (comma 1) le funzioni paesaggistiche per ogni tipo <strong>di</strong> intervento<br />
ad esclusione <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> competenza <strong>del</strong>la Regione (comma 2), degli Enti Gestori dei Parchi (comma 5), <strong>del</strong>la Provincia (comma 3)<br />
e <strong>del</strong>la Comunità Montana (comma 3 bis). Per quanto riguarda le funzioni paesaggistiche inerenti opere idrauliche realizzate dagli<br />
enti locali (comma 4) la competenza è attribuita all’Ente stesso.<br />
Inoltre per il legittimo esercizio <strong>del</strong>le funzioni paesaggistiche, a qualunque procedura assoggettate, è necessario, ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
81 <strong>del</strong>la l.r. 12/2005, sia acquisito il parere obbligatorio <strong>del</strong>la Commissione per il paesaggio <strong>di</strong> cui tutti gli Enti locali lombar<strong>di</strong> titolari <strong>di</strong><br />
funzioni paesaggistiche debbono obbligatoriamente dotarsi.<br />
Infine occorre segnalare che l’esercizio <strong>del</strong>le funzioni paesaggistiche da parte degli Enti locali è subor<strong>di</strong>nata al possesso dei<br />
requisiti in<strong>di</strong>cati dall’art. 146, comma 6 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004 che stabilisce che gli enti cui è attribuita la competenza paesaggistica dalla<br />
Regione “…<strong>di</strong>spongano <strong>di</strong> strutture in grado <strong>di</strong> assicurare un adeguato livello <strong>di</strong> competenze tecnico-scientifiche nonché <strong>di</strong> garantire<br />
la <strong>di</strong>fferenziazione tra attività <strong>di</strong> tutela paesaggistica ed esercizio <strong>di</strong> funzioni amministrative in materia urbanistico-e<strong>di</strong>lizia.”<br />
Al riguardo Regione Lombar<strong>di</strong>a ha certificato l’idoneità <strong>di</strong> un grande numero <strong>di</strong> Enti locali: ad oggi sono idonei 1.250 comuni<br />
lombar<strong>di</strong> oltre alle Province, agli Enti gestori dei Parchi regionali ed alle Comunità Montane (cfr. paragrafo 3.3)<br />
Il mancato riconoscimento <strong>del</strong>l’idoneità all’esercizio <strong>del</strong>le funzioni paesaggistiche da parte <strong>di</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a non consente<br />
agli Enti locali l’esercizio <strong>di</strong> tali funzioni sia per le opere soggette alla procedura or<strong>di</strong>naria che alla procedura semplificata.<br />
Per quanto riguarda gli Enti locali “non idonei” (quelli che non sono compresi negli elenchi approvati da Regione Lombar<strong>di</strong>a), le funzioni<br />
paesaggistiche - relative sia ad opere soggette alla procedura or<strong>di</strong>naria che alla procedura semplificata - saranno esercitate, ai sensi<br />
<strong>del</strong>l’art. 80, comma 6 bis <strong>del</strong>la l.r. 12/2005, dalla Provincia territorialmente competente o, per i territori compresi all’interno dei perimetri dei<br />
parchi regionali, dall’Ente gestore <strong>del</strong> Parco (cfr. paragrafo 3.4 - esercizio <strong>del</strong>le competenze paesaggistiche per gli Enti locali “non idonei”).<br />
Infine vanno segnalati quegli interventi, elencati all’art. 149 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, che non sono soggetti ad autorizzazione<br />
paesaggistica e relativi: