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Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda

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– 8 – Bollettino Ufficiale<br />

Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />

contenendo al massimo le <strong>di</strong>mensioni e l’eventuale relativa illuminazione, curando la scelta dei materiali e dei colori in modo<br />

da ottimizzarne un inserimento armonico nel contesto;<br />

- cartellonistica e altri mezzi pubblicitari: sono da escludersi lungo tutti i tracciati stradali all’esterno dei centri abitati e devono<br />

essere valutati con grande attenzione all’interno <strong>del</strong>l’urbanizzato, al fine <strong>di</strong> evitare l’introduzione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> evidente <strong>di</strong>sturbo<br />

visivo, anche temporaneo.<br />

Sentieri, percorsi rurali e tracciati <strong>di</strong> fruizione ciclo-pedonale:<br />

- devono essere tutelati e valorizzati quale infrastruttura per la fruizione sostenibile <strong>del</strong> paesaggio e al contempo componente<br />

connotativa <strong>del</strong>lo stesso,<br />

- devono esserne mantenute <strong>di</strong> massima le <strong>di</strong>mensioni, il fondo naturale, la vegetazione e le finiture che ne caratterizzano<br />

l’assetto tra<strong>di</strong>zionale,<br />

- vanno promosse le iniziative volte alla manutenzione e riqualificazione dei sentieri e dei percorsi pedonali in <strong>di</strong>suso,<br />

- devono essere impe<strong>di</strong>ti interventi che possano frammentarne la continuità e/o comprometterne le connotazioni specifiche <strong>di</strong><br />

rete <strong>di</strong> mobilità a carattere principalmente pedonale o ciclo-pedonale .<br />

Viabilità storica, comprendente sia tracciati <strong>di</strong> rilevanza sovralocale sia percorsi locali urbani e rurali:<br />

- tutela e valorizzazione <strong>del</strong>la permanenza e leggibilità dei tracciati nel loro sviluppo extraurbano;<br />

- salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la permanenza dei “calchi” e degli allineamenti all’interno degli abitati;<br />

- salvaguar<strong>di</strong>a degli elementi funzionali storicamente connessi al “sistema strada” quali stazioni, caselli, locande, cippi, e<strong>di</strong>cole<br />

sacre, muri <strong>di</strong> cinta e/o <strong>di</strong> fabbrica, porte ecc.;<br />

- salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la toponomastica storicamente riconosciuta;<br />

- perseguimento <strong>del</strong> decoro ambientale, scongiurando e controllando ogni forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne (escavazioni, <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong><br />

materiali, depositi anche temporanei ecc.);<br />

- inibizione o comunque massima limitazione <strong>del</strong>la realizzazione <strong>di</strong> nuove reti tecnologiche fuori terra.<br />

Alberate, filari e macchie boschive:<br />

- nei paesaggi rurali <strong>di</strong> pianura devono essere salvaguardati, potenziati e valorizzati i filari e le quinte arboree o arbustive<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente correlati alla partizione agraria, che connotano il paesaggio agrario tra<strong>di</strong>zionale segnandone, tramite quinte<br />

ver<strong>di</strong>, la tessitura e le relazioni con gli inse<strong>di</strong>amenti e l’idrografia; specifica attenzione deve essere rivolta alla tutela <strong>del</strong>le<br />

alberature <strong>di</strong> pregio, dei filari storici, <strong>del</strong>la vegetazione lungo i bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> agricoli e dei tracciati stradali <strong>di</strong> accesso ai nuclei;<br />

devono essere altresì tutelate e valorizzate le macchie boschive esistenti e i sistemi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> ripa che affiancano gli elementi<br />

<strong>del</strong>l’idrografia superficiale;<br />

- nei paesaggi rurali collinari, deve essere tutelata la conformazione morfologica dei versanti e, ove presente, la particolare<br />

organizzazione agraria caratterizzata da balze e terrazzamenti, i manufatti utilizzati per il contenimento <strong>del</strong>le terre devono essere<br />

realizzati con tecniche coerenti con la tra<strong>di</strong>zione locale; specifica attenzione deve essere rivolta alla tutela <strong>del</strong>le alberature <strong>di</strong><br />

pregio, dei filari storici, <strong>del</strong>le alberature che segnano l’accesso a ville e parchi, <strong>del</strong>la vegetazione lungo i bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> agricoli;<br />

gli interventi riguardanti i boschi devono essere finalizzati in generale al loro mantenimento, le eventuali riduzioni <strong>del</strong>le loro<br />

superfici devono essere compensate attraverso l’attuazione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> rimboschimento conformemente alla normativa <strong>di</strong><br />

settore ed in coerenza con la salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri connotativi <strong>del</strong> paesaggio locale;<br />

- nei paesaggi rurali montani, deve essere tutelata la conformazione morfologica dei versanti e, ove presente, la particolare<br />

organizzazione agraria caratterizzata da balze e terrazzamenti, i manufatti utilizzati per il contenimento <strong>del</strong>le terre devono essere<br />

realizzati con tecniche coerenti con la tra<strong>di</strong>zione locale; specifica attenzione deve essere rivolta alla tutela e valorizzazione <strong>di</strong><br />

alpeggi e maggenghi, alla salvaguar<strong>di</strong>a dei caratteri <strong>di</strong> naturalità dei versanti meno antropizzati e alla cura dei boschi;<br />

- in ogni caso, l’eventuale sostituzione e reintegro <strong>del</strong>la vegetazione presente, dovrà essere realizzata me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong><br />

essenze <strong>di</strong> specie autoctone o comunque già consolidate nel contesto paesaggistico, <strong>di</strong> opportuna <strong>di</strong>mensione e nel rispetto<br />

<strong>del</strong>le connotazioni vegetazionali, tra<strong>di</strong>zionalmente consolidate nell’area.<br />

Belvedere, visuali sensibili e percorsi panoramici:<br />

- devono essere salvaguardate le potenzialità <strong>di</strong> percezione <strong>del</strong> paesaggio in<strong>di</strong>cate nella descrizione <strong>del</strong> bene, valutando in tal<br />

senso con particolare attenzione la collocazione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti, complessi e<strong>di</strong>lizi e impianti tecnologici in riferimento ai rischi<br />

<strong>di</strong> intrusione o ostruzione <strong>del</strong>la veduta panoramica;<br />

- devono essere evitate interventi e attività che:<br />

- possono portare alla parziale o totale ostruzione <strong>del</strong>le visuali,<br />

- possono compromettere le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accessibilità e fruibilità pubblica dei siti e dei tracciati,<br />

- possono compromettere decoro e tranquillità <strong>del</strong>la percezione, valutando con particolare attenzione interventi <strong>di</strong> arredo<br />

e illuminazione, collocazione <strong>di</strong> spazi per la sosta <strong>di</strong> automezzi e inserimento <strong>di</strong> impianti tecnologici.<br />

Pertanto nei territori assoggettati a specifica tutela paesaggistica, in base agli articoli 136 e 142 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio<br />

2004, n. 42, la valutazione <strong>di</strong> compatibilità dei progetti <strong>di</strong> trasformazione deve essere effettuata sulla base dei presenti criteri con<br />

riferimento al contesto paesaggistico e tenuto conto <strong>del</strong>le motivazioni e dei criteri <strong>di</strong> gestione (laddove esistenti) <strong>del</strong>lo specifico atto<br />

<strong>di</strong> tutela.<br />

Tale valutazione si conclude, laddove l’intervento risulti compatibile coi valori paesaggistici tutelati, con l’autorizzazione<br />

paesaggistica rilasciata secondo le <strong>procedure</strong> e modalità stabilite dal “Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio” e secondo le<br />

competenze stabilite dalla legge regionale.<br />

Va ricordato che l’autorizzazione paesaggistica è atto amministrativo autonomo e preliminare rispetto al titolo abilitativo e<strong>di</strong>lizio<br />

(permesso <strong>di</strong> costruire, denuncia <strong>di</strong> inizio attività, segnalazione certificata <strong>di</strong> inizio attività, comunicazione e<strong>di</strong>lizia libera) e deve,<br />

comunque, essere acquisita prima <strong>del</strong>l’inizio lavori anche nel caso <strong>di</strong> trasformazione soggette a semplice comunicazione per quegli<br />

interventi cosiddetti <strong>di</strong> “e<strong>di</strong>lizia libera” (cfr. art 6 <strong>del</strong> d.p.r. 380/2001 come sostituito dalla legge 73/2010).<br />

Va altresì riba<strong>di</strong>to che laddove l’intervento non risulti compatibile coi valori paesaggistici tutelati, ed il proce<strong>di</strong>mento si concluda<br />

con un <strong>di</strong>niego paesaggistico, viene inibita la realizzazione <strong>del</strong>l’intervento anche sotto il profilo e<strong>di</strong>lizio.

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