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Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda

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– 32 – Bollettino Ufficiale<br />

Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />

Lombar<strong>di</strong>a, dei gran<strong>di</strong> laghi prealpini, dei versanti collinari e montani connotati da particolari coperture vegetali o da<br />

specifiche conformazioni naturali e antropiche, come i terrazzamenti, o <strong>di</strong> alcuni paesaggi agrari storico-tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la<br />

pianura;<br />

- le ubicazioni ricadenti in visuali panoramiche notorie e <strong>di</strong> elevato valore simbolico.<br />

Sono inoltre da evitare collocazioni in:<br />

- aree agricole <strong>di</strong> pregio ed ambiti destinati all’attività agricola <strong>di</strong> interesse strategico in<strong>di</strong>viduati nei PTCP (art. 15, comma 4, l.r.<br />

n. 12/2005);<br />

- aree boschive classificate dai piani <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo forestale come «non trasformabili» (Delib.G.R. n. 8/7728 <strong>del</strong> 2008 in applicazione<br />

<strong>del</strong>la l.r. n. 31/2008, artt. 43 e 47);<br />

- siti Natura 2000.<br />

Pertanto si assumono quali ambiti <strong>di</strong> elevata potenziale criticità, e quin<strong>di</strong> penalizzanti per l’inserimento <strong>di</strong> impianti eolici:<br />

- le aree e i beni <strong>di</strong> cui all’art. 136 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004;<br />

- gli scenari lacuali dei 6 gran<strong>di</strong> laghi come in<strong>di</strong>viduati nelle Tavole D e D1a, D1b, D1c, D1d, <strong>del</strong> Piano Paesaggistico Regionale;<br />

- gli ambiti <strong>di</strong> elevata naturalità e le visuali percepibili dai percorsi panoramici e dai belvedere/visuali sensibili come in<strong>di</strong>viduati<br />

nelle Tavole D e B <strong>del</strong> Piano Paesaggistico Regionale;<br />

- aree in prossimità <strong>di</strong> centri, nuclei e inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> antica formazione o <strong>di</strong> luoghi/manufatti <strong>di</strong> consolidato significato simbolico<br />

ed identitario, segnalati dal PPR o dai PTCP;<br />

- ambiti in prossimità <strong>di</strong> Siti UNESCO;<br />

- geositi <strong>di</strong> rilevanza regionale.<br />

Sono da privilegiare:<br />

- le zone segnate da gran<strong>di</strong> infrastrutture (linee elettriche, autostrade, impianti industriali,…);<br />

- i paesaggi caratterizzati da altri elementi verticali quali ciminiere, tralicci, antenne, dove le macchine eoliche si possono<br />

inserire con coerenza, senza creare <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne visivo.<br />

4.3.3. - Biomasse<br />

Gli impianti a biomassa e biogas possono essere costituiti da:<br />

– gran<strong>di</strong> impianti industriali, che implicano ampie superfici e costruzioni specializzate;<br />

– me<strong>di</strong> e piccoli impianti collegati all’attività <strong>di</strong> aziende agricole (singole o in gruppo), anche per derivati dall’allevamento <strong>del</strong><br />

bestiame.<br />

Oltre che in relazione alla <strong>di</strong>mensione, gli impianti si caratterizzano per la produzione <strong>di</strong> sola energia termica, <strong>di</strong> energia elettrica<br />

o cogenerazione <strong>di</strong> energia elettrica e termica.<br />

Richiedono in genere spazi e costruzioni specifiche per il ricevimento, lo stoccaggio e la preparazione <strong>del</strong> materiale: capannoni,<br />

silos, spazi funzionali, strade <strong>di</strong> accesso e impianti <strong>di</strong> collegamento alla rete elettrica.<br />

Gli impianti possono essere collegati ad aree de<strong>di</strong>cate a coltivazioni vegetali arboree, appositamente impiantate per<br />

l’approvvigionamento <strong>di</strong> materia prima.<br />

In generale è bene tenere presente:<br />

- che è opportuno evitare ubicazioni in prossimità <strong>di</strong> centri, nuclei e inse<strong>di</strong>amenti storici <strong>di</strong> riconosciuta rilevanza, <strong>di</strong> aree <strong>di</strong><br />

elevato valore naturalistico;<br />

- può risultare fortemente critica la vicinanza a percorsi panoramici, canali e navigli storici, belvedere e visuali sensibili o scenari<br />

paesaggistici connotati da elevati gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> integrità, riconoscibilità e notorietà, come quelli dei gran<strong>di</strong> laghi prealpini, <strong>di</strong> alcuni<br />

versanti collinari e montani o <strong>di</strong> particolari paesaggi agrari storico-tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la pianura.<br />

L’ubicazione degli impianti non <strong>di</strong>pende strettamente dalla localizzazione <strong>del</strong>le materie prime da trasformare, anche se per certe<br />

tipologie <strong>di</strong> materie prime l’incidenza <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> trasporto richiede <strong>di</strong> non superare i pochi km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza. Ciò permette nella gran<br />

parte dei casi scelte abbastanza libere, anche se gli impianti che producono energia termica sono maggiormente vincolati nella<br />

localizzazione, devono infatti essere collocati sufficientemente vicino alle utenze termiche (civili, agricole o industriali).<br />

La scelta <strong>del</strong>la localizzazione deve tener conto dei criteri <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati.<br />

Per gli impianti industriali sono da preferire ubicazioni a<strong>di</strong>acenti o interne a aree industriali o terziarie, dove le regole per un<br />

buon inserimento nel paesaggio sono analoghe a quelle perseguite da un qualsiasi inse<strong>di</strong>amento industriale; vanno considerate<br />

le opportunità offerte da aree soggette a forme <strong>di</strong> degrado o abbandono e che richiedono una riassegnazione <strong>di</strong> significato o già<br />

interessate da altre infrastrutture.<br />

Per impianti in aree agricole sono da evitare, per quanto possibile, ubicazioni che introducano nuovi inse<strong>di</strong>amenti isolati, poiché<br />

essi rischiano <strong>di</strong> frammentare ed alterare la struttura formale consolidata <strong>del</strong> paesaggio rurale; è opportuno collocarli, a seconda<br />

<strong>del</strong>le <strong>di</strong>mensioni, in a<strong>di</strong>acenza agli inse<strong>di</strong>amenti rurali esistenti o, per quando possibile, al loro interno, riutilizzando parti o e<strong>di</strong>fici non<br />

più in uso (in particolare nel caso <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione).<br />

4.3.4 - Derivazioni idroelettriche<br />

Per quanto riguarda il corretto inserimento paesaggistico degli impianti idroelettrici, oltre a richiamare gli in<strong>di</strong>rizzi generali<br />

contenuti nel Piano Paesaggistico Regionale (cfr. Piani <strong>di</strong> Sistema - infrastrutture a rete), si precisa quanto segue.<br />

Elemento determinante nella valutazioni dei progetti <strong>di</strong> derivazioni idroelettriche è costituito dalla identificazione degli effetti<br />

alterativi che la derivazione d’acqua esercita sui caratteri paesaggistici <strong>del</strong>l’ambito territoriale interessato.<br />

La congruenza tra progetto e contesto paesaggistico è l’obiettivo strategico <strong>del</strong> perseguimento <strong>del</strong>lo sviluppo sostenibile in<br />

termini paesaggistici (il rapporto tra derivazioni idroelettriche e salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio non può essere risolto<br />

esclusivamente garantendo il solo rispetto <strong>del</strong> deflusso minimo vitale - DMV).<br />

Nell’affrontare il <strong>del</strong>icato tema <strong>del</strong> depauperamento e <strong>del</strong>la <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>le portate presenti nel corso d’acqua, in conseguenza<br />

<strong>del</strong>la derivazione idroelettrica, occorre tener conto <strong>del</strong>le specifiche caratteristiche paesaggistiche dei luoghi e degli ambienti.<br />

E’ la presenza d’acqua nell’alveo che attribuisce senso al vincolo paesaggistico: per una corretta tutela è assolutamente<br />

necessario garantire che, nel corso d’acqua oggetto <strong>di</strong> derivazione, sia garantita una continua ed adeguata presenza d’acqua<br />

in ogni periodo <strong>del</strong>l’anno, ciò vale a maggior ragione nei casi in cui si operi su corsi d’acqua a regime torrentizio, o quando la<br />

derivazione può significativamente incidere sulla portata <strong>di</strong> quei corsi d’acqua caratterizzati anche dalla presenza <strong>di</strong> cascate.<br />

Allo scopo <strong>di</strong> mantenere nell’alveo una quantità d’acqua che, oltre agli usi potabili, irrigui, idroelettrici, sia compatibile con<br />

l’apprezzamento paesaggistico e fruitivo dei luoghi e con la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>l’ecosistema (protezione <strong>del</strong>le acque sotterranee,<br />

<strong>del</strong>l’ittiofauna e <strong>del</strong>le specie arboree) deve essere attentamente valutata la sottrazione <strong>di</strong> portata in conseguenza <strong>del</strong>la derivazione,<br />

tenendo conto <strong>del</strong>le specifiche caratteristiche paesistiche dei luoghi e degli ambienti.

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