Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda
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– 26 – Bollettino Ufficiale<br />
Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />
da parte degli Enti locali poiché è il “parere vincolante” <strong>del</strong>le Soprintendenze l’atto che stabilisce quali trasformazioni sono<br />
paesaggisticamente sostenibili.<br />
Pur manifestando queste riserve Regione Lombar<strong>di</strong>a, si è attivata già dall’estate 2008 per definire dei criteri che potessero utilmente<br />
essere adottati dagli Enti locali lombar<strong>di</strong> al fine <strong>di</strong> conseguire quella idoneità all’esercizio <strong>del</strong>le funzioni paesaggistiche in assenza<br />
<strong>del</strong>la quale tali funzioni sarebbero tornate, a far tempo dal 1° gennaio 2010, ad essere esercitate dalla Regione stessa.<br />
Con l’approvazione <strong>di</strong> specifici criteri (d.g.r. n. VIII/7977 <strong>del</strong> 6 agosto 2008 e successive integrazioni) sono stati in<strong>di</strong>cati i requisiti<br />
essenziali da sod<strong>di</strong>sfare per poter accertare l’idoneità richiesta dal Co<strong>di</strong>ce.<br />
Tali elementi sono la costituzione e nomina <strong>di</strong> una Commissione Paesaggio, a livello <strong>del</strong> singolo Ente o <strong>di</strong> Enti associati/<br />
convenzionati, e la separatezza <strong>del</strong>le valutazioni <strong>di</strong> natura paesaggistica ed e<strong>di</strong>lizio-urbanistica.<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a ha ritenuto che tale separatezza potesse essere sod<strong>di</strong>sfatta tramite l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una struttura tecnica<br />
o <strong>di</strong> una professionalità de<strong>di</strong>cata all’istruttoria paesaggistica <strong>di</strong>versa e <strong>di</strong>stinta dalla struttura o dal tecnico che si occupa <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia.<br />
Questo ultimo elemento è quello che ha causato le maggiori criticità poiché, soprattutto le piccole realtà locali, non sono dotate<br />
<strong>di</strong> uffici con un numero <strong>di</strong> personale tecnico adeguato a garantire una separata valutazione degli aspetti paesaggistici ed e<strong>di</strong>lizi.<br />
Questa <strong>di</strong>fficoltà si è superata cercando forme <strong>di</strong> associazione e convenzionamento tra più Enti o assegnando la funzione <strong>di</strong><br />
istruttoria paesaggistica ad un membro <strong>del</strong>la Commissione Paesaggio lasciando al tecnico comunale la responsabilità <strong>del</strong>la attività<br />
e<strong>di</strong>lizia.<br />
L’impegno profuso, tramite anche una attività <strong>di</strong> accompagnamento, consulenza e supporto degli Enti locali svolta dalla Struttura<br />
Paesaggio, ha dato risultati complessivamente sod<strong>di</strong>sfacenti poiché si è potuta certificare l’idoneità per un grande numero <strong>di</strong> Enti<br />
locali: ad oggi sono idonei 1.250 comuni lombar<strong>di</strong> oltre alle Province, agli Enti gestori dei Parchi regionali ed alle Comunità Montane.<br />
L’elenco degli Enti locali idonei è costantemente tenuto aggiornato e pubblicato sul sito istituzionale (www.sistemiver<strong>di</strong>.regione.<br />
lombar<strong>di</strong>a.it).<br />
Tutti questi Enti possono esercitare le competenze paesaggistiche loro attribuite dalla legge regionale n. 12/2005 sulla base <strong>del</strong>le<br />
nuove <strong>procedure</strong> stabilite dal Co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong> Paesaggio.<br />
Va ricordato, come peraltro precisato nei <strong>di</strong>versi Decreti regionali che hanno attribuito l’idoneità all’esercizio <strong>del</strong>le funzioni<br />
paesaggistiche agli Enti locali, che le variazioni nella composizione <strong>del</strong>la Commissione Paesaggio e/o nella struttura tecnica o<br />
specifica professionalità de<strong>di</strong>cata all’istruttoria paesaggistica devono essere tempestivamente comunicate alla Direzione Generale<br />
competente al fine <strong>di</strong> verificare che continui a sussistere il possesso dei requisiti <strong>di</strong> idoneità.<br />
3.4 - L’esercizio <strong>del</strong>le competenze paesaggistiche per gli Enti locali “non idonei”.<br />
Gli Enti locali titolari <strong>di</strong> funzioni paesaggistiche attribuite dall’art. 80 <strong>del</strong>la legge regionale 12/2005 che non risultano inclusi negli<br />
elenchi soprain<strong>di</strong>cati non possono rilasciare, che si tratti <strong>di</strong> <strong>procedure</strong> or<strong>di</strong>narie o semplificate, provve<strong>di</strong>menti paesaggistici.<br />
Per questi Enti le relative funzioni amministrative “sono esercitate dalla provincia competente per territorio ovvero, per i territori<br />
compresi all’interno dei perimetri dei parchi regionali, dall’ente gestore <strong>del</strong> parco.” (v. art. 80, comma 6 bis, <strong>del</strong>la l.r. 12/2005).<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a proseguirà nell’azione <strong>di</strong> supporto e accompagnamento per consentire agli Enti, che ancora non risultano<br />
possedere i requisiti stabiliti dall’art. 146 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, <strong>di</strong> poter conseguire l’idoneità all’esercizio <strong>del</strong>le funzioni paesaggistiche loro<br />
attribuite dalla legge regionale n. 12/2005.<br />
CAPITOLO 4 - CRITERI E PROCEDURE PER ALCUNE CATEGORIE DI OPERE ED INTERVENTI<br />
Al fine <strong>di</strong> consentire un corretto esercizio <strong>del</strong>le competenze paesaggistiche a partire dalla certa in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>l’Ente cui<br />
è attribuita la funzione amministrativa, oltre alla miglior definizione dei criteri <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>la competenza medesima, risultano<br />
opportune le precisazioni <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate.<br />
In linea generale, rispetto a tutti i tipi <strong>di</strong> intervento oltre a quelli <strong>di</strong> seguito descritti, occorre segnalare la necessità che si presti una<br />
adeguata attenzione agli aspetti connessi alle “attività cantieristiche” relative agli interventi <strong>di</strong> trasformazione dei luoghi.<br />
Pur partendo dalla constatazione che la maggior parte <strong>del</strong>le trasformazioni indotte dagli approntamenti cantieristici sono da<br />
ritenersi transitorie, risulta necessario richiedere che già nella fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong> progetto vengano adeguatamente considerate - non<br />
solo per gli aspetti meramente logistici o <strong>di</strong> economicità d’installazione - le ipotesi meglio percorribili per un efficace ripristino dei<br />
luoghi tutelati, che risultino manomessi a seguito <strong>del</strong>l’istallazione dei cantieri per la realizzazione <strong>del</strong>l’intervento.<br />
In ogni circostanza in cui si renda necessario allestire un cantiere, ovvero realizzare un tracciato <strong>di</strong> servizio, si dovrà verificare ogni<br />
possibile alternativa all’occupazione <strong>di</strong> ambiti tutelati.<br />
Nel caso <strong>di</strong> acclarata impossibilità o <strong>di</strong> documentata eccessiva onerosità il progetto dovrà valutare, in via preliminare, il livello<br />
d’incidenza globale <strong>del</strong>le operazioni nonché in<strong>di</strong>care le cautele da introdurre in fase <strong>di</strong> realizzazione e gestione per le in<strong>di</strong>spensabili<br />
mitigazioni, compensazioni e ripristini dei siti.<br />
Atteso comunque che l’attrezzatura <strong>del</strong> cantiere, in particolare per gli interventi infrastrutturali, ma non solo, può determinare una<br />
pluralità <strong>di</strong> interferenze puntuali spesso congiunte ad un altrettanto elevato uso <strong>di</strong> suolo si ritiene che, ove non sia possibile escludere<br />
da manomissioni gli ambiti tutelati, sia sempre necessario prevedere un organico piano d’azione che riduca al minimo i tempi d’uso<br />
<strong>del</strong>le aree e prescriva le specifiche modalità operative sia <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong> cantiere che <strong>di</strong> ripristino.<br />
A mero titolo orientativo, e sempre tenendo presente quanto sopra esposto, in situazioni particolari sotto l’aspetto paesaggistico,<br />
naturalistico o per rilevanza puntuale si dovrà porre la massima cura nel conservare lo stato dei luoghi, assumendo che:<br />
- in ambiti boscati d’alto fusto, solo per comprovate e motivate esigenze, si potrà procedere al taglio a raso <strong>di</strong> singoli<br />
esemplari arborei con successiva ripiantumazione garantendo le cure colturali (compresi gli apporti idrici e la sostituzione<br />
<strong>del</strong>le fallanze) per almeno due cicli stagionali successivi;<br />
- la formazione <strong>di</strong> nuove piste o strade <strong>di</strong> arroccamento dovrà essere prevista solo laddove me<strong>di</strong>ante la maglia <strong>del</strong>la viabilità<br />
minuta non possa essere raggiunto il luogo <strong>di</strong> operatività e, in presenza <strong>di</strong> versanti aperti ad ampie visuali, dovranno<br />
adottarsi tracciolini con giacitura e profilo congruente per limitarne la percezione;<br />
- in vicinanza <strong>di</strong> particolari elementi naturalistici, architettonici, storici, o appartenenti alla tra<strong>di</strong>zione locale andrà sempre<br />
garantito un “franco” che salvaguar<strong>di</strong>, oltre all’integrità specifica <strong>del</strong>l’elemento, la conservazione <strong>del</strong> rapporto tra il bene<br />
medesimo ed il suo contesto paesaggistico <strong>di</strong> riferimento;<br />
- in presenza <strong>di</strong> manufatti, sia stabili che provvisionali, in <strong>di</strong>retto rapporto visivo con luoghi o anche tracciati e percorsi<br />
che attraggono o veicolano pubblica fruizione, dovrà essere posta la massima cura nell’allestire adeguate opere <strong>di</strong><br />
mascheramento e mitigazione. Si dovranno evitare recinzioni <strong>di</strong> cantiere con cromatismi particolarmente emergenti e