Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda
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– 40 – Bollettino Ufficiale<br />
Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />
pesca e sviluppo rurale” ed ai relativi criteri approvati dalla Giunta regionale, nonché a quanto illustrato nei presenti criteri (cfr.<br />
paragrafi 3.1 e 3.2).<br />
Si ricorda inoltre che non sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 149, comma 2, lettere b) e c) <strong>del</strong> decreto<br />
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, qli interventi inerenti l’esercizio <strong>del</strong>l’attività agro-silvo-pastorale che non comportino alterazione<br />
permanente <strong>del</strong>lo stato dei luoghi con costruzioni e<strong>di</strong>lizie ed altre opere civili e sempre che si tratti <strong>di</strong> attività ed opere che non alterino<br />
l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> territorio, o relativi al taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere <strong>di</strong> bonifica, antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong><br />
conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste.<br />
E’ opportuna al riguardo una precisazione relativamente agli “interventi inerenti l’esercizio <strong>del</strong>l’attività agro-silvo-pastorale” poiché<br />
non è sempre agevole stabilire con certezza se talune fattispecie <strong>di</strong> intervento, che non comportano alterazione <strong>del</strong>lo stato dei luoghi<br />
con costruzioni e<strong>di</strong>lizie ed altre opere civili, alterino o meno l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> territorio.<br />
Le precisazioni che seguono forniscono una interpretazione, richiamando le <strong>di</strong>sposizioni regionali in materia forestale, allo scopo<br />
<strong>di</strong> fugare dubbi interpretativi che possano dar a<strong>di</strong>to a comportamenti <strong>di</strong>somogenei sul territorio da parte degli Enti locali.<br />
L’art. 44 comma 6 <strong>del</strong>la l.r. 31/2008 demanda a Regione Lombar<strong>di</strong>a la definizione <strong>del</strong>le caratteristiche degli interventi <strong>di</strong><br />
trasformazione d’uso <strong>del</strong> suolo che, per il loro irrilevante impatto sulla stabilità idrogeologica dei suoli, possono essere realizzati previa<br />
comunicazione agli enti competenti senza rilascio <strong>di</strong> autorizzazione relativa al vincolo idrogeologico (articoli 1 e 7 r.d. 3267/1923).<br />
Regione Lombar<strong>di</strong>a, nell’approvare le “Norme Forestali Regionali” (r.r. 5/2007 - art. 2), ha precisato che alcuni interventi (tagli piante,<br />
estirpo ceppaie, piste forestali temporanee, manutenzione or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> strade agro-silvo-pastorali ecc.), se eseguiti in conformità alle<br />
<strong>di</strong>sposizioni forestali, sono considerati intervento <strong>di</strong> irrilevante impatto sulla stabilità idrogeologica dei suoli e quin<strong>di</strong> possono essere<br />
realizzati senza autorizzazione paesaggistica.<br />
Ma il tema più rilevante segnalato dagli Enti locali e dalle associazioni <strong>di</strong> categoria riguarda la possibilità <strong>di</strong> considerare la<br />
trasformazione da suolo boscato a prato o pascolo come “irrilevante” dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> territorio e,<br />
conseguentemente, senza che sia obbligatorio il rilascio <strong>di</strong> autorizzazione relativa al vincolo idrogeologico.<br />
Ne conseguirebbe che, se non è necessario il rilascio <strong>di</strong> tale autorizzazione poiché le opere sono considerate irrilevanti sulla<br />
stabilità dei suoli e quin<strong>di</strong> non alterano l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> territorio, non risulterebbe necessaria nemmeno l’ autorizzazione<br />
paesaggistica (cfr. art. 149 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004).<br />
Al riguardo pare opportuno fare riferimento ai Piani <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Forestale (PIF) che, in base alla l.r. 31/2008, art. 43 comma 4, devono<br />
in<strong>di</strong>viduare le aree boscate nelle quali la trasformazione d’uso da bosco ad altro uso <strong>del</strong> suolo è permessa ed in<strong>di</strong>viduare i necessari<br />
interventi compensativi. I criteri per la redazione dei piani <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo forestale (d.g.r. 7728/2008) stabiliscono che i PIF <strong>del</strong>imitino, fra<br />
l’altro, le aree in cui è permessa la trasformazione d’uso con finalità agricola con modalità “areale”, ossia <strong>del</strong>imitando le aree idonee<br />
al recupero <strong>del</strong>l’attività agricola e stabilendo un limite, in ettari o in percentuale, <strong>di</strong> superficie boscata trasformabile.<br />
Tale <strong>del</strong>imitazione deve essere operata anche tenendo conto <strong>del</strong>la qualità paesaggistica dei boschi prevedendo, ad esempio,<br />
che le aree ove sia possibile procedere a trasformazioni da bosco a prato o pascolo riguar<strong>di</strong>no esclusivamente soprasuoli boscati <strong>di</strong><br />
“neoformazione” ed escludendo, in ogni caso, qualsiasi e<strong>di</strong>ficazione o impermeabilizzazione <strong>del</strong> suolo (anche a finalità agricola) per<br />
un periodo <strong>di</strong> almeno venti anni (me<strong>di</strong>ante registrazione e trascrizione <strong>del</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> qualsiasi e<strong>di</strong>ficazione o impermeabilizzazione <strong>del</strong><br />
suolo sui registri dei beni immobiliari).<br />
Pertanto qualora i PIF, nel classificare le trasformazioni d’uso da bosco a prato o pascolo, stabiliscano esplicitamente che tali<br />
trasformazioni siano considerate <strong>di</strong> “irrilevante impatto sulla stabilità idrogeologica dei suoli”, secondo quanto previsto dall’articolo<br />
44, comma 6, lettera b), <strong>del</strong>la l.r. 31/2008, prevedendo quin<strong>di</strong> l’esonero dall’obbligo <strong>di</strong> realizzare interventi compensativi, non risulta<br />
necessaria l’acquisizione <strong>del</strong>la prescritta autorizzazione paesaggistica.<br />
Nel caso <strong>di</strong> PIF già approvati, o con parere regionale già formulato, l’ente che lo ha redatto dovrà <strong>di</strong>chiarare, con proprio<br />
provve<strong>di</strong>mento, che le trasformazioni d’uso da bosco a prato o pascolo secondo quanto previsto dall’articolo 44, comma 6, lettera b),<br />
<strong>del</strong>la l.r. 31/2008, sono considerate <strong>di</strong> “irrilevante impatto sulla stabilità idrogeologica dei suoli”.<br />
Infine alcune precisazioni in or<strong>di</strong>ne alle <strong>di</strong>verse fattispecie <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> trasformazione dei luoghi “boscati” (sola trasformazione<br />
<strong>del</strong> bosco – intervento che comporta anche la trasformazione <strong>del</strong> bosco).<br />
4.12.1 - Interventi <strong>di</strong> sola trasformazione <strong>del</strong> bosco.<br />
Per la “sola trasformazione <strong>del</strong> bosco”, considerato che i boschi sono assoggettati a tutela paesaggistica in forza <strong>del</strong>l’art. 142,<br />
comma 1, lett. g) <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, è necessario sia acquisita la specifica autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Provincia o<br />
dalla Comunità Montana, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 80, comma 3, lett. e) e comma 3 bis) <strong>del</strong>la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12.<br />
Oltre a ciò, per poter dar corso alla trasformazione <strong>del</strong> bosco è altresì necessario acquisire l’autorizzazione forestale rilasciata<br />
dagli enti territorialmente competenti.<br />
E’ <strong>del</strong> tutto evidente che essendo l’autorizzazione paesaggistica atto necessario per poter legittimamente trasformare “lo stato<br />
dei luoghi” se la Provincia o la Comunità Montana non la rilasciano non si potrà rilasciare nemmeno l’autorizzazione “forestale” alla<br />
trasformazione <strong>del</strong> bosco.<br />
4.12.2 - Interventi e<strong>di</strong>lizi o infrastrutturali che comportino “anche” la trasformazione <strong>del</strong> bosco<br />
Per i progetti relativi alla realizzazione <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> varia natura e tipologia (opere idrauliche, nuovi e<strong>di</strong>fici, strade..)<br />
che comportino “anche la trasformazione <strong>del</strong> bosco” la valutazione paesaggistica <strong>del</strong>l’intervento proposto è effettuata dall’ente<br />
cui è attribuita la specifica competenza relativa al tipo <strong>di</strong> intervento proposto (opere idrauliche, nuovi e<strong>di</strong>fici, strade…) acquisita<br />
l’autorizzazione paesaggistica relativa alla trasformazione <strong>del</strong> bosco (rilasciata dall’ Amministrazione provinciale o dalla Comunità<br />
Montana territorialmente competenti).<br />
• Competenza paesaggistica in capo al medesimo Ente.<br />
Nel caso la competenza paesaggistica relativa alla trasformazione <strong>del</strong> bosco ed allo specifico intervento (attività <strong>di</strong> cava, strade<br />
<strong>di</strong> interesse provinciale, ..) sia attribuita al medesimo Ente può essere emessa una unica autorizzazione paesaggistica anziché due<br />
<strong>di</strong>stinti provve<strong>di</strong>menti paesaggistici.