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Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda

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– 30 – Bollettino Ufficiale<br />

Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />

4.3 – Impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili<br />

Relativamente agli impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia da fonti rinnovabili, la giunta regionale lombarda, già dal <strong>di</strong>cembre 2009, ha<br />

dato in<strong>di</strong>cazioni per la progettazione paesaggistica <strong>di</strong> reti tecnologiche ed impianti <strong>di</strong> produzione energetica.<br />

In particolare la d.g.r. 30 <strong>di</strong>cembre 2009 n. 8/10974 ha approvato <strong>del</strong>le “linee guida” in aggiornamento ai Piani <strong>di</strong> Sistema<br />

già vigenti dal 2001 (nel P.T.P.R. - Piano Territoriale Paesistico Regionale), ora denominato Piano Paesaggistico Regionale, con<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione, ai sensi <strong>del</strong>la lettera h) <strong>del</strong>l’art. 143 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., <strong>del</strong>le misure necessarie per il corretto inserimento nel<br />

contesto paesaggistico degli interventi <strong>di</strong> trasformazione.<br />

La ragione <strong>di</strong> tali specifiche “linee guida” è derivata dalla necessità <strong>di</strong> dettare “criteri ed in<strong>di</strong>rizzi” <strong>di</strong> cautela ed attenzione<br />

paesaggistica per il settore <strong>del</strong>le fonti energetiche rinnovabili, i cui interventi possono anche determinare interferenze negative con il<br />

contesto paesaggistico.<br />

Si ricorda che le reti e gli impianti <strong>di</strong> produzione energetica sono soggetti alle verifiche <strong>di</strong> carattere paesaggistico previste dalla<br />

legislazione nazionale e dalla normativa regionale:<br />

- richiesta <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica nei contesti oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> notevole interesse pubblico o tutelati ai sensi<br />

<strong>del</strong>l’art. 142 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.;<br />

- esame paesistico dei progetti nel resto <strong>del</strong> territorio lombardo.<br />

Per una più precisa valutazione paesaggistica <strong>del</strong> tipo <strong>di</strong> intervento, si rimanda, richiamandoli nei paragrafi successivi, ai criteri<br />

dettati dalla d.g.r. 30 <strong>di</strong>cembre 2009 n. 8/10974 relativa a “Linee guida per la progettazione paesaggistica <strong>di</strong> reti tecnologiche e<br />

impianti <strong>di</strong> produzione energetica in aggiornamento dei Piani <strong>di</strong> Sistema <strong>del</strong> Piano Territoriale Paesistico Regionale”, (pubblicata sul<br />

Bollettino Ufficiale <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a, 8° Suppl. Straor<strong>di</strong>nario al n. 3 <strong>del</strong> 22 gennaio 2010).<br />

4.3.1 - Fotovoltaico<br />

Per gli impianti fotovoltaici la tecnologia attuale, in veloce e forte evoluzione, mette oggi a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> prodotti che<br />

possono essere utilizzati da un’utenza singola domestica, da utenze raggruppate, oppure costituire veri e propri impianti industriali.<br />

Vanno dall’utenza domestica a gran<strong>di</strong> impianti industriali.<br />

Gli impianti <strong>di</strong> produzione industriale (parchi fotovoltaici) sono in genere costituiti da un numero elevato <strong>di</strong> collettori, formano<br />

<strong>del</strong>le strutture compatte <strong>di</strong> notevole estensione territoriale, <strong>di</strong>sposti a terra su ampi spazi aperti. Per ragioni <strong>di</strong> sicurezza sono in genere<br />

circondati da recinzioni, ben illuminati <strong>di</strong> notte e sottoposti a forme <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>ania. Possono essere considerati, pertanto, <strong>del</strong>le strutture<br />

analoghe a inse<strong>di</strong>amenti industriali, a centrali convenzionali <strong>di</strong> produzione, a centrali <strong>di</strong> connessione, ecc. In genere, sottraggono il<br />

suolo a altri usi.<br />

La vita produttiva <strong>di</strong> tutti i tipi <strong>di</strong> impianti è stimata attualmente <strong>di</strong> circa 20-25 anni. A fine vita, i collettori <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> qualsiasi<br />

<strong>di</strong>mensione dovrebbero essere <strong>di</strong>smessi, ma è preve<strong>di</strong>bile che, come nel caso <strong>del</strong>le macchine eoliche, essi vengano sostituiti con altri<br />

<strong>di</strong> tecnologia più avanzata e probabilmente anche <strong>di</strong> caratteristiche formali <strong>di</strong>verse. In questa situazione <strong>di</strong> incertezza la reversibilità<br />

<strong>del</strong>le trasformazioni prodotte e la formulazione <strong>di</strong> criteri per la sostituzione programmata costituiscono fattori significativi <strong>di</strong> valutazione<br />

paesaggistica.<br />

Gli effetti paesaggistici sono connessi ai caratteri cromatici dei collettori, alla loro forma, alla superficie riflettente, che in<br />

genere si pongono in contrasto con i caratteri morfologici, materici e cromatici <strong>del</strong>l’esistente. Anche le modalità <strong>di</strong> installazione e il<br />

posizionamento influiscono sull’impatto. Questi effetti assumo maggiore o minore incidenza a seconda <strong>del</strong> contesto, <strong>del</strong>l’estensione<br />

<strong>del</strong>le superfici coinvolte, piuttosto che all’effetto «pioggia» dei pannelli legati ad utenze domestiche.<br />

Il principio generale per un buon inserimento paesaggistico degli impianti è il rispetto degli elementi e dei sistemi or<strong>di</strong>natori <strong>del</strong><br />

contesto in cui si vanno ad inserire, la comprensione e l’adattamento ai caratteri costitutivi e compositivi <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio e <strong>del</strong> manufatto<br />

su cui si collocano. Sono in ogni caso determinanti scelte <strong>di</strong> ubicazione e posizionamento degli elementi.<br />

La scelta <strong>di</strong> localizzazione e poi <strong>di</strong> posizionamento dei moduli fotovoltaici dovrà tenere in considerazione:<br />

- la percezione visiva da spazi pubblici o <strong>di</strong> pubblico passaggio;<br />

- gli effetti cumulativi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> pannelli/impianti <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione;<br />

- eventuali fenomeni <strong>di</strong> abbagliamento e <strong>di</strong> riflesso <strong>di</strong> particolare <strong>di</strong>sturbo;<br />

sono comunque in generale <strong>di</strong> grande criticità le localizzazioni in:<br />

- contesti connotati da una significativa integrità morfologica, cromatica, ambientale e/o storico-architettonica, quali centri,<br />

nuclei e inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> antica formazione, paesaggi rurali tra<strong>di</strong>zionali soprattutto in territori collinari o montani dove è<br />

prevalente e determinante la percezione «dall’alto»;<br />

- vicinanza a percorsi e luoghi <strong>di</strong> fruizione panoramica e paesaggistica;<br />

- aree <strong>di</strong> elevato valore ambientale e naturalistico;<br />

- aree interessate da beni paesaggistici e/o culturali;<br />

- in scenari paesaggistici connotati da elevati gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> riconoscibilità e notorietà.<br />

Pertanto costituiscono ambiti <strong>di</strong> elevata potenziale criticità per l’inserimento <strong>di</strong> impianti fotovoltaici e, in quanto tali, meritevoli <strong>di</strong><br />

una estrema attenzione nella definizione <strong>del</strong>la proposta progettuale:<br />

- le aree e i beni <strong>di</strong> cui all’art. 136 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004;<br />

- gli scenari lacuali dei 6 gran<strong>di</strong> laghi come in<strong>di</strong>viduati nelle Tavole D e D1a, D1b, D1c, D1d, <strong>del</strong>la sezione Piano Paesaggistico<br />

Regionale;<br />

- gli ambiti a<strong>di</strong>acenti a percorsi panoramici e o ai navigli/canali storici in<strong>di</strong>viduati nelle Tavole B e D <strong>del</strong> Piano Paesaggistico<br />

Regionale (fascia <strong>di</strong> rispetto dei tracciati <strong>di</strong> almeno 200 metri);<br />

- in un raggio <strong>di</strong> 1 km intorno ai belvedere come in<strong>di</strong>viduati nelle Tavole B e D <strong>del</strong> Piano Paesaggistico Regionale;<br />

- sulle falde <strong>del</strong>le coperture <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici inclusi in centri, nuclei e inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> antica formazione o <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> consolidato<br />

significato simbolico ed identitario, segnalati dal PPR o dai PTCP;<br />

- contesti agricoli <strong>di</strong> specifico valore identitario quali i terrazzamenti <strong>del</strong>la Valtellina e <strong>del</strong>la Valchiavenna;<br />

- in siti UNESCO e relative buffer zones;<br />

- ambiti <strong>di</strong> rispetto dei fontanili e degli elementi connotativi <strong>del</strong>la pianura irrigua e dei contesti fluviali (rete verde) in<strong>di</strong>viduati<br />

dai PTCP.<br />

Sono inoltre <strong>di</strong> massima da evitare per gli impianti a terra:<br />

- compromissioni <strong>di</strong> siti NATURA 2000;<br />

- localizzazioni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> impianti in ambiti destinati all’attività agricola <strong>di</strong> interesse strategico in<strong>di</strong>viduati nei PTCP (art. 15,<br />

comma 4, l.r. n. 12/2005);<br />

- compromissioni <strong>di</strong> aree boschive classificate dai piani <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo forestale come «non trasformabili» (Delib.G.R. n. 8/7728 <strong>del</strong><br />

2008 in applicazione l.r. n. 31/2008, artt. 43 e 47).

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