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Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda

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Bollettino Ufficiale<br />

– 23 –<br />

2.2.9 – Zone <strong>di</strong> interesse archeologico (comma 1, lettera m - art. 142 D.Lgs 42/2004)<br />

Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />

Sono sottoposte a vincolo le “zone <strong>di</strong> interesse ar cheologico” in<strong>di</strong>viduate alla data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong> decreto legislativo 22<br />

gennaio 2004, n. 42.<br />

Per quanto riguarda il territorio lombardo non risultano in<strong>di</strong>viduate tali zone <strong>di</strong> interesse archeologico sensi <strong>del</strong>l’art. 142, comma<br />

1, lettera m) <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004.<br />

Pur tuttavia può risultare che, a seguito <strong>di</strong> segnalazione <strong>del</strong>la competente Soprintendenza Archeologica, siano state in<strong>di</strong>cate ed<br />

in<strong>di</strong>viduate negli strumenti urbanistici comunali “zone <strong>di</strong> interesse archeologico”. Nel qual caso, se tali aree risultano in<strong>di</strong>viduate alla<br />

data <strong>di</strong> entrata in vigore <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono da ritenersi zone paesaggisticamente tutelate ed ogni<br />

intervento che comporti mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>lo stato dei luoghi deve essere assoggettato a preventiva autorizzazione paesaggistica.<br />

Inoltre è utile segnalare che presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a possono essere reperite le<br />

informazioni sulla localizzazione <strong>di</strong> aree interessate da ritrovamenti archeologici o da tracce <strong>di</strong> centuriazione, sulla loro attribuzione a<br />

determinati perio<strong>di</strong> storici e sulle limitazioni e prescrizioni <strong>di</strong> cui tenere conto nell’esecuzione <strong>di</strong> opere che comportino movimenti <strong>di</strong><br />

terra.<br />

Infine va precisato che sul territorio lombardo, come segnalato dalla competente Soprintendenza per i Beni Archeologici, risultano<br />

ben 712 località sottoposte a <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> interesse archeologico, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 10 <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, che pertanto, per quanto<br />

non assoggettate a specifica tutela paesaggistica, sono sottoposte alle misure <strong>di</strong> tutela per i beni culturali previste dal D.Lgs. 42/2004.<br />

L’elenco <strong>di</strong> tali beni archeologici è reperibile presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a.<br />

CAPITOLO 3 - L’attribuzione <strong>del</strong>le competenze paesaggistiche (articolo 80 <strong>del</strong>la Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12)<br />

Le funzioni amministrative per il rilascio <strong>del</strong>l’autorizzazione paesaggistica e l’irrogazione <strong>del</strong>le sanzioni <strong>di</strong> cui agli articoli 146, 153 e<br />

167 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 sono attribuite sulla base <strong>del</strong>l’art. 80 <strong>del</strong>la LR 12/2005 agli Enti locali ed alla Regione.<br />

La scelta <strong>di</strong> Regione Lombar<strong>di</strong>a, come già con la precedente legge regionale n. 18/1997, è stata quella <strong>di</strong> assegnare al <strong>Comune</strong><br />

la maggiore quantità <strong>di</strong> competenze in tema <strong>di</strong> esercizio <strong>del</strong>le funzioni paesaggistiche.<br />

Alla Regione sono rimaste alcune competenze residuali attinenti prevalentemente ai gran<strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> trasformazione territoriale<br />

o infrastrutturale.<br />

Nel corso <strong>del</strong>l’ultimo quinquennio, anche per adeguarsi alle nuove <strong>di</strong>sposizioni legislative conseguenti alle mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce<br />

dei Beni Culturali e <strong>del</strong> Paesaggio, e mantenendo l’impianto legislativo originario, sono state apportate alcune mo<strong>di</strong>fiche alla LR<br />

12/2005 per quanto riguarda l’attribuzione <strong>di</strong> competenze.<br />

3.1 – Le competenze <strong>del</strong>la Regione<br />

Sono <strong>di</strong> esclusiva competenza regionale le funzioni amministrative autorizzatorie e sanzionatorie relative a:<br />

“a) opere <strong>di</strong> competenza <strong>del</strong>lo Stato, degli enti ed aziende statali, nonché opere <strong>di</strong> competenza regionale, ad eccezione<br />

<strong>di</strong> quelle relative agli interventi previsti dall’articolo 27 , comma 1, lettere a), b), c), d) <strong>del</strong>la l.r. 12/2005, ivi compresi gli<br />

ampliamenti, ma esclusa la demolizione totale e la ricostruzione, e <strong>del</strong>le linee elettriche a tensione non superiore a<br />

quin<strong>di</strong>cimila volt, che spettano ai comuni competenti per territorio;<br />

b) opere idrauliche realizzate dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (A.I.PO.), nonchè quelle relative ai canali in<strong>di</strong>cati<br />

nell’allegato A <strong>del</strong>la presente legge, da chiunque realizzate;<br />

c) interventi riguardanti l’attività mineraria e interventi previsti dall’articolo 38 <strong>del</strong>la legge regionale 8 agosto 1998, n. 14<br />

(Nuove norme per la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>la coltivazione <strong>di</strong> sostanze minerali <strong>di</strong> cava);<br />

d) interventi <strong>di</strong> recupero e smaltimento dei rifiuti <strong>di</strong> cui all’articolo 17 <strong>del</strong>la l.r. 26/2003.<br />

Rispetto alla lettera a) occorre precisare che le opere <strong>di</strong> competenza statale sono quelle proposte <strong>di</strong>rettamente da organi <strong>del</strong>lo<br />

Stato o da Enti ed Aziende statali, ancorché trasformate in società per azioni (ad esempio: RFI, ANAS, ENI, ENEL, …).<br />

Le opere <strong>di</strong> competenza regionale sono relative a quei progetti il cui Ente attuatore sia <strong>di</strong>rettamente la Regione o le Aziende e gli<br />

Enti <strong>del</strong> Sistema regionale (ad esempio: le Se<strong>di</strong> Territoriali regionali, Ferrovie Nord, Infrastrutture Lombarde Spa, …).<br />

Occorre altresì precisare, con riferimento alla lettera a), che le eccezioni in<strong>di</strong>cate, per le quali la competenza paesaggistica è<br />

attribuita al <strong>Comune</strong>, sono relative ad interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, straor<strong>di</strong>naria, restauro e ristrutturazione da eseguirsi<br />

su e<strong>di</strong>fici esistenti come specificato dall’art. 27 <strong>del</strong>la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12.<br />

Relativamente alla lettera b) sono attribuite alla competenza regionale le funzioni amministrative paesaggistiche per le opere<br />

idrauliche realizzate dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po quale ente attuatore <strong>del</strong>l’intervento, e le opere idrauliche da realizzare<br />

sui canali in<strong>di</strong>cati nell’allegato A alla l.r. 12/2005 (Naviglio Grande, Villoresi; Naviglio Martesana; Naviglio <strong>di</strong> Pavia; Muzza; Vacchelli;<br />

Naviglio Isorella; Naviglio <strong>di</strong> Bereguardo; Naviglio <strong>di</strong> Paderno).<br />

Su quest’ultimo aspetto è necessaria una precisazione: i soprain<strong>di</strong>cati canali sono da considerarsi assoggettati a tutela<br />

paesaggistica solo se tutelati, in tutto o in parte, ai sensi degli articoli 136 o 142 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.<br />

In caso contrario, quando il canale o parte <strong>del</strong>lo stesso, non è specificamente tutelato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 136 <strong>del</strong> decreto legislativo<br />

22 gennaio 2004, n. 42 o non rientra negli ambiti o fasce <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui all’art. 142 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, non<br />

è necessario il rilascio <strong>del</strong>la autorizzazione paesaggistica.<br />

Occorre inoltre precisare che, nel caso <strong>di</strong> ambito assoggettato a tutela paesaggistica, compete alla Regione la funzione<br />

autorizzativa e sanzionatoria esclusivamente per le opere idrauliche che si eseguano su detti canali: non rientra fra le competenze<br />

regionali il rilascio <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento paesaggistico per interventi <strong>di</strong>versi dalle opere idrauliche che si vogliano eseguire a margine<br />

dei canali stessi.<br />

A solo titolo esemplificativo si precisa che nel caso <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> un immobile residenziale posto lungo<br />

l’alzaia <strong>di</strong> uno dei canali in<strong>di</strong>cati nell’elenco ed assoggettato a vincolo paesaggistico in base ad uno specifico atto amministrativo<br />

(ex art. 136 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42) o a vincolo <strong>di</strong> legge (ex art. 142 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004,<br />

n. 42), la competenza amministrativa paesaggistica è attribuita al comune territorialmente competente, o al Consorzio <strong>di</strong> Gestione<br />

<strong>del</strong> Parco nel caso l’intervento riguar<strong>di</strong> un’area che il PTC <strong>del</strong> Parco non assoggetta alla esclusiva competenza comunale, salvo<br />

comunque il caso che tali opere abbiano una interferenza <strong>di</strong>retta con il manufatto idraulico (ad esempio un’opera nel sottosuolo che<br />

interessi o interferisca con le sponde o la sezione idraulica <strong>del</strong> canale medesimo).<br />

Per quanto riguarda la lettera c) risultano attribuite alla competenza regionale, oltre alle opere e gli interventi per l’attività<br />

mineraria, esclusivamente quegli interventi <strong>di</strong> escavazione che sono connessi a cantieri per le gran<strong>di</strong> opere (cosiddette “cave <strong>di</strong><br />

prestito”).

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