Criteri e procedure - Comune di Desenzano del Garda
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– 18 – Bollettino Ufficiale<br />
Serie Or<strong>di</strong>naria n. 2 - Venerdì 13 gennaio 2012<br />
c) i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge sulle acque ed impianti<br />
elettrici, approvato con regio decreto 11 <strong>di</strong>cembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o pie<strong>di</strong> degli argini per una fascia <strong>di</strong> 150<br />
metri ciascuna;<br />
d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello <strong>del</strong> mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello <strong>del</strong> mare per<br />
la catena appenninica e per le isole;<br />
e) i ghiacciai e i circhi glaciali;<br />
f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori <strong>di</strong> protezione esterna dei parchi;<br />
g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo <strong>di</strong><br />
rimboschimento, come definiti dall’articolo 2, commi 2 e 6, <strong>del</strong> decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227;<br />
h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici;<br />
i) le zone umide incluse nell’elenco previsto dal d.P.R. 13 marzo 1976, n. 448;<br />
l) i vulcani;<br />
m) le zone <strong>di</strong> interesse archeologico.<br />
Si ricorda che, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 142, comma 2 <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, l’assoggettamento a tutela <strong>di</strong> quei<br />
territori non si applica alle aree, ad eccezione <strong>di</strong> quelle comprese entro il perimetro <strong>di</strong> parchi e riserve nazionali o regionali per le quali<br />
non vale questa deroga, che alla data <strong>del</strong> 6 settembre 1985:<br />
a) erano <strong>del</strong>imitate negli strumenti urbanistici, ai sensi <strong>del</strong> decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, come zone territoriali<br />
omogenee A e B;<br />
b) erano <strong>del</strong>imitate negli strumenti urbanistici ai sensi <strong>del</strong> decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, come zone territoriali<br />
omogenee <strong>di</strong>verse dalle zone A e B, limitatamente alle parti <strong>di</strong> esse ricomprese in piani pluriennali <strong>di</strong> attuazione, a con<strong>di</strong>zione<br />
che le relative previsioni siano state concretamente realizzate;<br />
c) nei comuni sprovvisti <strong>di</strong> tali strumenti, ricadevano nei centri e<strong>di</strong>ficati perimetrati ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 18 <strong>del</strong>la legge 22 ottobre<br />
1971, n. 865.<br />
Non sono altresì assoggettati a tutela paesaggistica i beni in<strong>di</strong>cati all’art. 142, comma 1, lettera c) <strong>del</strong> decreto legislativo 22<br />
gennaio 2004, n. 42 (“i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua…”) che la Regione abbia ritenuto, in tutto o in parte, irrilevanti ai fini paesaggistici<br />
includendoli in apposito elenco (v. d.g.r. 12028 <strong>del</strong> 25 luglio 1986 – pubblicata sul BURL <strong>del</strong> 15 ottobre 1986, 2° Supplemento Straor<strong>di</strong>nario<br />
al n. 42).<br />
Ai fini <strong>del</strong>la corretta identificazione degli ambiti tutelati, <strong>di</strong> cui all’articolo 142, si riportano <strong>di</strong> seguito alcune note esplicative ed<br />
informative relative alle categorie oggetto <strong>di</strong> tutela che interessano il territorio regionale lombardo.<br />
2.2.1 - Laghi (comma 1, lettera b – art. 142 d.Lgs. 42/2004)<br />
Il vincolo riguarda i territori contermini ai laghi compresi in una fa scia <strong>del</strong>la profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 300 metri dalla linea <strong>di</strong> battigia, anche<br />
per i territori elevati sui laghi.<br />
Sono classificati come laghi tutti gli specchi d’ac qua che, in<strong>di</strong>pendentemente dalla <strong>di</strong>mensione e dalla loro origine, naturale o<br />
artificiale, siano in<strong>di</strong>viduabili attraverso un toponimo o <strong>di</strong> cui sia riconosciuta una qualsiasi importanza.<br />
Va altresì precisato che sono da ritenersi tutelati ai sensi <strong>del</strong>l’art. 142, 1°comma, lett. b) <strong>del</strong> decreto legislativo 22 gennaio 2004,<br />
n. 42 tutti quegli specchi d’acqua che, al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la loro denominazione, possiedono le caratteristiche fisiche dei laghi in quanto si<br />
configurano come “specchi d’acqua a carattere permanente” (Tribunale Superiore Acque 27 luglio 1956 n. 17).<br />
Con il termine “linea <strong>di</strong> battigia” si inten de la linea che sulla carta tecnica regionale (C.T.R.) <strong>del</strong>imita il lago.<br />
2.2.2 - Fiumi e corsi d’acqua (comma 1, lettera c - art. 142 D.Lgs. 42/2004)<br />
Sono assoggettati a tutela i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi, principali o suppletivi, <strong>di</strong> cui al testo unico <strong>del</strong>le<br />
<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 <strong>di</strong>cembre 1933 n. 1775.<br />
La tutela si estende alle relative sponde o piede degli argini per una fascia <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà pari a 150 metri da ciascuna sponda o<br />
argine <strong>del</strong> fiume, torrente o corso d’acqua.<br />
Per quanto riguarda i corsi d’acqua denominati come fiume o torrente il vincolo paesaggistico sussiste in<strong>di</strong>pendentemente che<br />
siano o meno iscritti negli elenchi <strong>di</strong> cui al testo unico soprarichiamato.<br />
Per quanto riguarda gli altri corsi d’acqua, non identificati come fiumi o torrenti, il vincolo paesaggistico sussiste solo se tali corsi<br />
d’acqua risultano iscritti negli elenchi, principali o suppletivi, <strong>di</strong> cui al testo unico sopra richiamato.<br />
Tale vincolo assoggetta a tutela paesaggistica non solo le sponde o il piede <strong>del</strong>l’argine ma anche l’intero corso d’acqua.<br />
Per l’esatta in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la fascia dei 150 metri <strong>di</strong> cui all’art. 142, comma 1, lettera c) <strong>del</strong> D.Lgs. 42/2004, si ritiene che, secondo<br />
quanto sostenuto anche da giurisprudenza consolidata (cfr. Pretura <strong>di</strong> Cremona, 24 settembre 1990, pubblicata su Rivista Giuri<strong>di</strong>ca<br />
<strong>del</strong>l’E<strong>di</strong>lizia, 1991), “le fasce laterali ai fiumi, per la lunghezza <strong>di</strong> 150 metri, vanno calcolate con riferimento alla <strong>del</strong>imitazione effettiva<br />
<strong>del</strong> corso d’acqua, cioè a partire dal ciglio <strong>di</strong> sponda, o dal piede esterno <strong>del</strong>l’argine, quando quest’ultimo esplichi una funzione<br />
analoga alla sponda nel contenere le acque <strong>di</strong> piena or<strong>di</strong>naria.<br />
Relativamente al fiume Po l’ambito assoggettato a tutela paesaggistica riguarda il corso <strong>del</strong> fiume e si estende, dal corso <strong>del</strong> fiume<br />
medesimo, sino a comprendere una fascia <strong>di</strong> 150 metri misurata dal piede esterno <strong>del</strong>l’argine maestro e, dove questo manchi,<br />
l’ambito assoggettato a tutela comprende una fascia <strong>di</strong> 150 metri misurata a partire dalla linea che definisce il limite tra le fasce<br />
fluviali B e C, in<strong>di</strong>cate sull’elaborato n° 2, <strong>del</strong> Piano per l’Assetto Idrogeologico <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino <strong>del</strong> Fiume Po approvato con<br />
d.p.c.m. 24 maggio 2001.<br />
Non sono assoggettati a vincolo paesaggistico quei corsi d’acqua, o parte degli stessi, che, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 142, comma 3 <strong>del</strong><br />
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, siano ritenuti irrilevanti ai fini paesaggistici ed inclusi in apposito elenco.<br />
Per l’elenco dei corsi d’acqua irrilevanti ai fini paesaggistici, si richiama la <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong>la Giunta regionale 25 luglio 1986,<br />
n. 12028 (pubblicata sul Bollettino Uffi ciale <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> 15 ottobre 1986, 2° supplemento straor<strong>di</strong>nario al n. 42), con<br />
la quale la Giunta regionale, in applicazione <strong>del</strong>l’art. 1-quater <strong>del</strong>la legge 8 agosto 1985, n. 431, ha in<strong>di</strong>viduato i corsi d’acqua,<br />
classificati pubblici ai sensi <strong>del</strong> regio decreto 11 <strong>di</strong>cembre 1933, n. 1775, esclusi in tutto o in parte dal vincolo per la loro irrilevanza ai<br />
fini paesaggistici.<br />
Non sono altresì assoggettati a tutela paesaggistica ex art. 142, comma 1, lett. c):<br />
- i corsi d’acqua, non classificabili come fiumi e torrenti e non iscritti nei suddetti elenchi, <strong>di</strong>venuti pubblici ai sensi <strong>del</strong>l’art. 1<br />
<strong>del</strong>la legge 36/94;