Il Grifone in Italia WORKSHOP IL GRIFONE IN ITALIA - Acalandrostour
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<strong>Il</strong> <strong>Grifone</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong><br />
controllato (captive breed<strong>in</strong>g), con rilascio di <strong>in</strong>dividui idonei (wild-born, captive-born)<br />
<strong>in</strong> habitat naturale, per l’<strong>in</strong>cremento delle residue popolazioni autoctone (restock<strong>in</strong>g) e la<br />
re<strong>in</strong>troduzione negli areali storici, nell’ambito di specifici Piani di Azione (PdA) (IUCN,<br />
1998; Gariboldi et al., 2004; Butchart et al., 2005, Andreotti & Leonardi, 2009). I programmi<br />
di conservazione <strong>in</strong>tegrata sono <strong>in</strong>terventi che richiedono la s<strong>in</strong>ergia di numerose competenze<br />
tecnico-scientifiche e tempi di realizzazione piuttosto lunghi anche per il tasso di fertilità delle<br />
specie prioritarie frequentemente basso, come, ad esempio, per gli Avvoltoi. La possibilità di<br />
nuove biotecnologie per aumentare il tasso di fertilità ha portato, nell’ultimo ventennio, allo<br />
sviluppo di studi specie-specifici sulla biologia riproduttiva dell’avifauna selvatica protetta<br />
e nell’ambito di questi programmi di ricerca, sono state def<strong>in</strong>ite metodiche di riproduzione<br />
assistita, sia a livello diagnostico che terapeutico, efficaci ed applicabili <strong>in</strong> campo.<br />
Obiettivi e Metodi<br />
Per la conservazione delle specie m<strong>in</strong>acciate, la def<strong>in</strong>izione del sesso è determ<strong>in</strong>ante per<br />
lo studio della sex ratio delle popolazioni naturali (conservazione <strong>in</strong> situ) e per la precoce<br />
scelta dei riproduttori nell’ambito dei programmi di riproduzione <strong>in</strong> ambiente controllato<br />
(conservazione ex situ). In alternativa alla determ<strong>in</strong>azione del sesso basata sulla valutazione,<br />
non sempre attendibile, di elementi morfologici e comportamentali ed alle tecniche<br />
chirurgiche, non prive di rischi per la salute dei volatili e di non pratica realizzazione <strong>in</strong><br />
pulli ancora presenti nel nido o <strong>in</strong> specie di piccola taglia, sono stati sviluppati specifici<br />
protocolli di ricerca per la def<strong>in</strong>izione di metodiche non <strong>in</strong>vasive, da DNA estratto da piuma,<br />
di sessaggio genetico degli uccelli monomorfici e dimorfici immaturi, efficaci e di agile<br />
applicazione nella pratica cl<strong>in</strong>ica corrente.<br />
La metodica di base che prevede l’estrazione e l’amplificazione del DNA dal calamo di 2-3<br />
piume (regione pettorale), mediante l’impiego di una PCR (Polymerase Cha<strong>in</strong> Reaction)<br />
con primers universali per il gene CHD-1 (Chromobox Helicase DNA b<strong>in</strong>d<strong>in</strong>g doma<strong>in</strong>) dei<br />
cromosomi sessuali, è stata applicata <strong>in</strong> cent<strong>in</strong>aia di specie dell’avifauna protetta autoctona<br />
ed alloctona di numerosi ord<strong>in</strong>i, come Falconiformi, Accipitriformi, Strigiformi, Galliformi,<br />
Passeriformi e Psittaciformi. La conservazione dei campioni di piume è stata realizzata per<br />
mesi, ed <strong>in</strong> alcune specie come l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), anche per anni, a temperatura<br />
ambiente. L’estrazione del DNA viene effettuata over night mediante una digestione tissutale<br />
propedeutica a 55°C <strong>in</strong> medium di lisi con prote<strong>in</strong>asi K (kit GenEluteTM Mammalian<br />
Genomic DNA m<strong>in</strong>iprep - Sigma, Milano). Le condizioni di reazione standardizzate per<br />
l’amplificazione del DNA, mediante l’ausilio di una coppia di primers P2e P8 <strong>in</strong> un mix di<br />
buffer, nucleotidi e Taq polimerasi (Eppendorf, Milano), sono usualmente di 94°C per 120 s<br />
e 35 cicli a 94°C per 45 s (denaturazione), 48°C per 45 s (anneal<strong>in</strong>g) e 72°C per 45 s, con un<br />
ciclo f<strong>in</strong>ale a 72°C per 5 m<strong>in</strong> (estensione) utilizzando il termociclatore Mastercycler Personal