COPYRIGHT © 2008 <strong>Osservatorio</strong> del Turismo della Regione <strong>Campania</strong>5.2 Rilevanza strategica del <strong>turismo</strong> <strong>sociale</strong> per la <strong>Campania</strong>5.2.1 Posizionamento competitivo della Regione <strong>Campania</strong>Le “L<strong>in</strong>ee Guida per lo Sviluppo Turistico della Regione <strong>Campania</strong>”, approvate dalla GiuntaRegionale della <strong>Campania</strong> nel luglio 2002, costituiscono tuttora – <strong>in</strong>sieme con leelaborazioni già compiute dal presente <strong>Osservatorio</strong> sul Turismo - il riferimento strategicoper comprendere il posizionamento competitivo della <strong>Campania</strong> sul mercato turisticonazionale e <strong>in</strong>ternazionale.Di fatto, la <strong>Campania</strong> cont<strong>in</strong>ua ad essere contrassegnata da alcuni elementi quasistrutturali, quali:• la concentrazione dei pernottamenti <strong>in</strong> taluni poli ricettivi (Penisola Sorrent<strong>in</strong>a eIschia, anzitutto), che tuttora contano oltre 1/3 dei posti letto alberghiericomplessivi della Regione, con alcune località, come Pompei o Caserta, chesvolgono un ruolo di sfogo per la domanda di escursioni generata da tali poli;• l’estrema specializzazione di tali poli, dove si sono consolidati, nel tempo,rapporti commerciali e distributivi tra grandi aggegatori di domanda (ipr<strong>in</strong>cipali tour operator <strong>in</strong>ternazionali) con le loro controparti locali, <strong>in</strong>prevalenza ricettivisti che gestiscono larghi stock di posti letto;• le funzioni specialistiche svolte, anche se su scala m<strong>in</strong>ore, da “poli m<strong>in</strong>ori”,quali:o Capri e – <strong>in</strong> parte – la Costiera Amalfitana, che operano attraverso unostorico bonus di immag<strong>in</strong>e nei confronti delle fasce di punta dei mercat<strong>in</strong>azionali e <strong>in</strong>ternazionali;o la costa cilentana, che soddisfa soprattutto la domanda di mare generata damolti Campani e altri turisti di provenienza soprattutto dall’Italia centromeridionale;• l’eterogeneità della domanda turistica verso il capoluogo partenopeo, che conta,oltre a uno stock di domanda d’affari e convegnistica, un mix di domanda d’artee culturale, che ha conosciuto un trend di crescita per quasi un decennio (dal1994 al 2003), per poi <strong>in</strong>terrompersi bruscamente soprattutto a causa deisoverchianti problemi connessi alla crim<strong>in</strong>alità e, soprattutto, all’immondizia;• il decl<strong>in</strong>o costante di aree come quella domiziana, causato da un circolo viziosodi dequalificazione dell’offerta e attrazione di flussi poco pregiati di domanda,soprattutto di orig<strong>in</strong>e locale, di natura spesso escursionistica;• la stentata crescita delle aree <strong>in</strong>terne (prov<strong>in</strong>cie di Avell<strong>in</strong>o, Benevento e <strong>in</strong> parteCaserta), dove prevale tuttora una fruizione episodica e giornaliera delle risorsenaturalistiche ed enogastronomiche, spesso legata ad eventi di tipobanchettistico (matrimoni e altre cerimonie, escursioni del f<strong>in</strong>e settimana).Non solo la domanda è specializzata e concentrata nei diversi poli ricettivi/escursionistici,ma presenta anche una estrema stagionalità, da <strong>in</strong>tendersi come alta concentrazionetemporale della domanda nei diversi comprensori, anche se con distribuzione diversa aseconda dei casi.<strong>Il</strong> Turismo Sociale (c.p. OSPS08-R01-D03) P. 46
COPYRIGHT © 2008 <strong>Osservatorio</strong> del Turismo della Regione <strong>Campania</strong>Si tratta, complessivamente, di una situazione che appare statica e basata soprattutto surendite di posizione. Non è un caso, del resto, che negli ultimi anni la <strong>Campania</strong>, reg<strong>in</strong>a del<strong>turismo</strong> tra le regioni meridionali, abbia sofferto la crescente competizione delle limitrofedest<strong>in</strong>azioni nazionali, per non parlare di quelle <strong>in</strong>ternazionali del bac<strong>in</strong>o delMediterraneo, complice anche l’<strong>in</strong>capacità di crescere ulteriormente <strong>in</strong> quei comprensori,come Ischia, Capri o Sorrento, dove le prerogative ambientali impediscono –provvidenzialmente – una ulteriore espansione della capacità ricettiva.In tale scenario non è difficile del<strong>in</strong>eare, sul piano teorico, le naturali vie di crescita, chederivano - sic et simpliciter - da una semplice applicazione di alcuni modelli strategicoterritoriali.Da un lato, difatti, la rendita di immag<strong>in</strong>e dei comprensori più noti suggerisce un cont<strong>in</strong>uoprocesso di <strong>in</strong>nalzamento della qualità, teso ad accrescere il valore aggiunto generatodall’attività turistica, <strong>in</strong> un quadro di v<strong>in</strong>coli di capacità produttiva; dall’altro, la difficoltàad emergere dei territori “m<strong>in</strong>ori” impone l’implementazione di strategie focalizzate,verso nicchie precisamente <strong>in</strong>dividuate, tali da sfuggire alle penalizzazioni chederiverebbero dal confronto con aree – comprese quelle regionali – più note sul mercatoturistico globale. Questo vale peraltro, oltre che per i territori più disagiati sotto il profilodella raggiungibilità (le aree <strong>in</strong>terne, il Cilento) anche per quelle aree più raggiungibili (si èdetto di Pompei e Caserta; lo stesso può valere per l’area flegrea) che possono sfuggire aldest<strong>in</strong>o di “nobili” ma semplici attrattori solo identificando con esattezza alcuni target didomanda disposti a sfuggire al richiamo del pernottamento presso “poli” più noti.Fig. 6 - Posizionamento dei diversi poli attrattivi e ricettivi della <strong>Campania</strong> e ideale traiettoria strategicaValore aggiuntodelle attivitàturisticheGrado dispecializzazionedella domandaLitoraleDomizioBassoNapoliAltoBassoCasertaCostieraAmalfitanaPompeiAltoAree <strong>in</strong>terneCostieracilentanaPenisolaSorrent<strong>in</strong>aIschiaCapri<strong>Il</strong> Turismo Sociale (c.p. OSPS08-R01-D03) P. 47