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I prodotti turistici in Campania. Il turismo sociale - ONT Osservatorio ...

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COPYRIGHT © 2008 <strong>Osservatorio</strong> del Turismo della Regione <strong>Campania</strong>5.2.2 Potenziale ruolo del <strong>turismo</strong> <strong>sociale</strong><strong>Il</strong> <strong>turismo</strong> <strong>sociale</strong>, attraverso le categorie precedentemente analizzate (diversamente abili,anziani, giovanile, scolastica) può giocare un ruolo importante per lo sviluppo di talunedelle aree precedentemente analizzate. Esso può difatti costituire un elemento didifferenziazione – anche se non di dequalificazione – delle aree oggi <strong>in</strong>teressate da flussi<strong>turistici</strong> più limitati.Così, riferendoci alle esperienze anche <strong>in</strong>ternazionali esam<strong>in</strong>ate nell’ambito del “Rapportosul Turismo Sociale”, realizzato all’<strong>in</strong>terno di questo stesso <strong>Osservatorio</strong>:• il <strong>turismo</strong> degli anziani può adattarsi bene alle aree costiere <strong>in</strong> questo momentomeno favorite, come quella cilentana o domiziana, recuperando peraltro antichevocazioni come quelle rispettivamente espresse, negli ’60 e ’70, dal “villaggiosvedese” nell’area di Baia Domizia e dal Club Mediterranée a Pal<strong>in</strong>uro. In questezone potrebbero essere favoriti <strong>in</strong>sediamenti nei periodi di media stagione(primavera, autunno), anche attraverso il collegamento con i soggetti gestori dimeccanismi quali i buoni vacanze, <strong>in</strong> Europa e (auspicabilmente) anche <strong>in</strong> Italia;• il <strong>turismo</strong> dei diversamente abili si applica potenzialmente a una varietà disituazioni. La filosofia dovrebbe naturalmente essere quella della <strong>in</strong>tegrazionecon le altre fasce di <strong>turismo</strong>, escludendo soluzioni specialistiche e – di fatto –discrim<strong>in</strong>anti. Si tratta di un segmento di <strong>turismo</strong> che, per sue caratteristiche,tende ad essere meno mobile rispetto ad altre fasce e a privilegiare modalità difruizione più lente e prolungate. Per queste ragioni, esso potrebbe costituire unasoluzione – a patto di garantire una efficiente rete di servizi di assistenza eprimo soccorso – al problema della mancata stanzialità <strong>in</strong> località come Pompei,l’area Flegrea o anche le zone rurali dell’Irp<strong>in</strong>ia, del Sannio o del Cilento.Ricerche a livello europeo hanno peraltro dimostrato che la sua stagionalità nonco<strong>in</strong>cide con quella di altri segmenti quantitativamente più numerosi, ancheperché presuppone un livello di cura e attenzione non sempre compatibile con il<strong>turismo</strong> dei “grandi numeri”;• il <strong>turismo</strong> giovanile bene si presta a fungere da “apripista” <strong>in</strong> località ancora pocoattrezzate sotto il profilo dei servizi e delle <strong>in</strong>frastrutture turistiche, ma vivacisotto il profilo <strong>sociale</strong> e culturale. Con eccezione di alcune nicchie di <strong>turismo</strong>sportivo o attivo (come per esempio i campi scout), che bene si addicono allearee parco e a talune zone rurali, il naturale sbocco di questo segmento didomanda è verso i capoluoghi di prov<strong>in</strong>cia, <strong>in</strong> particolare quelli che – Napoli <strong>in</strong>testa – uniscono attrazioni culturali a motivi di visita legati a scambi didatticisoprattutto a livello universitario. A favore di queste località, che presentanonormalmente una quota rilevante di <strong>turismo</strong> d’affari che si concentra nei giorniferiali, esso può giocare la propria “contro-stagionalità”, poiché gli obblighiscolastici e universitari lo obbligano a muoversi nei week-end e nei periodifestivi. Non sorprende, dunque, che <strong>in</strong> talune capitali europee si siano evolute (apartire dagli ostelli per la gioventù o dai bus<strong>in</strong>ess hotel di media categoria)<strong>Il</strong> Turismo Sociale (c.p. OSPS08-R01-D03) P. 48

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