I prodotti turistici in Campania. Il turismo sociale - ONT Osservatorio ...
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COPYRIGHT © 2008 <strong>Osservatorio</strong> del Turismo della Regione <strong>Campania</strong>Italiano – sono più alti rispetto alla media della popolazione. <strong>Il</strong> Sud dimostra di esercitareuna capacità attrattiva superiore verso questo segmento di mercato, anche se talefenomeno potrebbe essere spiegato attraverso una maggiore ritenzione del <strong>turismo</strong>generato a livello locale. Tale <strong>in</strong>terpretazione sembrerebbe avvalorata dall’osservazionecirca la bassa <strong>in</strong>cidenza di strutture quali gli ostelli per la gioventù, che registrano, nell’Italiameridionale, tassi di penetrazione <strong>in</strong>feriori – per posti letto – a quelli detenuti da altre zoned’Italia. A tale regola si conformano anche regioni a vocazione “culturale” come la<strong>Campania</strong> o la Sicilia, lasciando <strong>in</strong>travedere spazi di mercato ancora <strong>in</strong>soddisfatti percontenitori ricettivi di questa tipologia. In effetti marg<strong>in</strong>i di crescita sembrano esserci conriferimento anche a segmenti peculiari del <strong>turismo</strong> giovanile quali il <strong>turismo</strong> scolastico: leproposte formulate dagli operatori esam<strong>in</strong>ati ruotano difatti <strong>in</strong>torno a pochi poli ricettivi,promuovendo soprattutto le mete della tradizione, con relativamente poche <strong>in</strong>novazionisotto il profilo didattico-educativo.Gli operatori locali <strong>in</strong>tervistati mostrano peraltro di credere nelle chances di sviluppo diquesto settore, sia a livello di mercato <strong>in</strong> generale, che con specifico riferimento alla<strong>Campania</strong>, v<strong>in</strong>colando però le ipotesi di crescita ad <strong>in</strong>vestimenti che ritengono che leistituzioni debbano effettuare sul piano dell’offerta e della promozione. <strong>Il</strong> segmento cheriscontra maggiore <strong>in</strong>teresse è quello degli anziani, seguito da quello delle famiglie conbamb<strong>in</strong>i e dai ragazzi. Non si denota, però, un particolare <strong>in</strong>teresse per il mercato deidiversamente abili che <strong>in</strong>vece – come si è visto all’<strong>in</strong>terno del “Rapporto sul TurismoSociale”, laddove si è fatto riferimento a diversi casi <strong>in</strong>ternazionali – detiene <strong>in</strong> séimportanti marg<strong>in</strong>i di sviluppo.In def<strong>in</strong>itiva sembra ragionevole affermare che, a fronte di un mercato che appare <strong>in</strong>crescita, per motivi endogeni (l’<strong>in</strong>vecchiamento di una popolazione che però è sempre piùcolta, la crescita di propensione al viaggio da parte delle fasce più giovani) e anche graziea <strong>in</strong>centivazioni pubbliche (il sistema dei buoni-vacanza, <strong>in</strong> Italia ma anchepotenzialmente dall’estero), la risposta dei sistemi d’offerta sia stata s<strong>in</strong>ora piuttostodifferente a livello nazionale. In particolare, non sembrano essere state ancora colteappieno le chances per il decentramento territoriale e la destagionalizzazione, che puresono obiettivi dichiarati delle policy avviate nel settore.Con riferimento specifico alla <strong>Campania</strong> tale quadro di limiti e opportunità pare peraltroaccentuarsi. Qua, difatti, è più forte che altrove la dicotomia tra zone di richiamo<strong>in</strong>ternazionale ed aree – pur riccamente dotate – di scarsa o nulla attrazione turistica,oppure tra mesi sovraffollati (luglio-agosto) e periodi di bassa affluenza. Sulla base di taliriflessioni, nel corso dello studio è stato suggerito un possibile posizionamento strategicoterritorialedei diversi segmenti della domanda di <strong>turismo</strong> <strong>sociale</strong> rispetto ad alcunemacro-aree.Così, è stato osservato come il <strong>turismo</strong> degli anziani possa adattarsi bene a talune areecostiere come quella cilentana o domiziana, dove potrebbero essere favoriti <strong>in</strong>sediament<strong>in</strong>ei periodi di media stagione, anche attraverso il collegamento con i soggetti <strong>in</strong>termediariattivi <strong>in</strong> Italia e <strong>in</strong> Europa. Analogamente è stato rilevato come il <strong>turismo</strong> dei diversamenteabili possa applicarsi a una varietà di situazioni (rurali, balneari, culturali), costruendo<strong>Il</strong> Turismo Sociale (c.p. OSPS08-R01-D03) P. 60