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18 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore Quinto Orazio Flacco19Trova un modesto impiego da cancelliere pressoun questore (scriba quaestorius) e comincia ascrivere le prime satire e i primi epodi, sullascia di Lucilio e Varrone. Acquista una certanotorietà, che lo porta a conoscere Vario e poi ilgrande Virgilio, i quali ne parlano a Mecenate, ilpotente ministro di Ottaviano, che ne sarà amicoe protettore per tutta la vita. Lo stesso Orazioricorderà come decisivi furono i suoi due amicie non le sue opere nell’aver fornito il pretestoper la conoscenza di Mecenate, al cui cospettoil giovane, impedito dalla soggezione, balbetta amalapena poche parole, nella primavera del 38a.C. durante il loro primo incontro. Pochi mesidopo è già tra gli intimi del ristretto circolo, tantoche nel 37 a.C. è in viaggio con lo stesso Mecenatee L. Cocceio Nerva, per una delicatissimamissione diplomatica tesa a favorire la pace traOttaviano e Antonio (che intanto governaval’oriente) descritto, poi, nella celebre quinta satiradel primo libro nota come il “viaggio a Brindisi”(viaggio in cui ritorna per l’ultima volta a Venosae di cui si ricorderà, come molti sostengono, nellecelebre fons Bandusiae). Pochi anni più tardi,probabilmente intorno al 33 a.C., riceve in donoda Mecenate una villa e un podere nella Sabina,nelle campagne a nord di Roma. Libero dal lavoroe dall’assillo del bisogno quotidiano (quell’otiumche il poeta celebrerà continuamente), lasciaRoma e si dedica esclusivamente alla poesia, lì,vicino all’Aniene e sulle pendici dell’amoenusLucretilis, quasi sicuramente l’odierno monteLibretti, che molto dovettero ricordargli lecampagne natali. Vive sempre più appartatodalla vita della città per dedicarsi alla scrittura,nonostante le celebri (nelle Epistole) invocazionidi Mecenate per l’amico lontano: rifiuta, persino,il ruolo di segretario di Augusto che, nonostanteCasa di OrazioFontana di Messer OtoFontana AngioinaPiazza Orazioil suo passato nelle milizie di Bruto, lo aveva conosciuto e accolto congrande amicizia. Nel 35 aveva pubblicato il primo libro delle Satire; nel 30il secondo e nel 29 il libro degli Epodi; nel 23 i primi tre libri delle Odi; nel20 le Epistole. Tre anni più tardi, nel 17, l’imperatore gli affida la celebrazionedell’impero, col canto del Carmen Saeculare; nel 13 pubblica il quarto librodelle Odi. Cinque anni dopo, nel settembre dell’8 a.C., Mecenate muore, nonsenza aver prima raccomandato l’amico ad Augusto («Horatii Flacci ut meiesto memor»); ma, soltanto due mesi dopo, Orazio morirà improvvisamente(forse per un infarto) all’età di cinquantasette anni: quasi a mantenere quellapromessa fatta da lui stesso, in cui dichiarava che se ne sarebbe andato dalmondo insieme con il suo amico e benefattore, vicino al quale venne sepoltosull’Esquilino.Uno dei più celebri ritratti di Orazio è quello realizzatodal pittore lucano Giacomo Di Chirico (Venosa 1844/Napoli 1883). Artista fra i più importanti del secondoOttocento italiano, Di Chirico entrò nella maison parigina diAdolphe Goupil che acquisto una delle sue tele più note: Unmatrimonio in <strong>Basilicata</strong>. L’Orazio fa parte della collezionepermanente della Pinacoteca Provinciale di Potenza.Giacomo Di Chirico è anchel’autore del ritratto di Camillod’Errico (1821/1897),illuminato sindaco di PalazzoSan Gervasio, cui si deve lacreazione di una delle piùimportanti collezioni d’arte delMezzogiorno d’Italia.La Pinacoteca d’Errico diPalazzo San Gervasio raccoglieoltre 300 tele e 500 stampe(XVII/XIX sec.) di artistiquali Salvator Rosa, AbrahamBrueghel, Gaspare Traversi,Francesco de Mura, AndreaVaccaro, Francesco Solimena.La collezione è esposta pressoil Museo d’Arte Medievale eModerna di Palazzo Lanfranchia Matera e, con mostretemporanee, presso Palazzod’Errico a Palazzo San Gervasio(PZ).

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