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54 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore Giustino Fortunato55La stazione di Rionero in V., Atella e Ripacandida.La realizzazione delle strade ferrate ofantine fu uno dei grandiobiettivi raggiunti da FortunatoC’è la battaglia per il chinino di Stato conFranchetti, Celli, Guicciardini, che i Fortunatoacquistavano e somministravano, a loro spese, aicontadini, già prima della legge del 1901. Dopoil rifiuto di incarichi ministeriali e onorificenze(Salandra e Croce avevano proposto unamedaglia d’oro per l’impegno reale nellecampagne del mezzogiorno, con l’apertura dilaboratori per gli studi malarici) Fortunato lascial’incarico di segretario della Presidenza dellaCamera nel 1897. Nel 1902 ospita a Rionero ilPresidente del Consiglio Zanardelli in viaggioin <strong>Basilicata</strong>, prima delle legge speciale del1904 (che Fortunato contesterà sempre comedannosa).Pochi mesi dopo pubblica il celebre saggio “Laquestione meridionale e la riforma tributaria”.Nel 1909 viene nominato Senatore del Regno,sempre in contatto febbrile con intellettuali,politici, scienziati: nel 1914 Croce gli dedica la suaopera “Cultura e vita morale”.Nel 1915 (più per sostenere il suo amico Salandrache per convinzione) vota a favore dell’entratain guerra: due anni più tardi, nella sua Rionero,verrà aggredito e ferito con un punteruoloda un gruppo di elettori che gli contestavanoCopertina della raccoltadi scritti e discorsi diFortunato (1880-1897)Delle strade ferrate ofantine,pubblicato a Firenze daBarbera nel 1898Giustino Fortunato conGiuseppe Zanardelli,presidente del Consigliodei Ministri, nelle stradedi Rionero in Vulture.Nel corso del suo storicoviaggio in <strong>Basilicata</strong> l’On.Zanardelli si fermò aPalazzo Fortunato dal 26 al29 settembre 1902questa scelta o che, perlomeno, la usarono comepretesto. Da Napoli, dove si trasferisce, continual’impegno, nonostante tutto, per la sua terra ela sua gente, promuovendo la costruzione diasili, la bonifica di terreni, il miglioramento dellecondizioni sanitarie: poi, nel 1921, muore l’amatofratello Ernesto e il vecchio Giustino, a 74 anni eminacciato dalla cecità, è ormai un uomo provatoche comunque non smette di impartire lezionie ammonimenti a chi frequenta il suo salotto ogli scrive per avere consigli e pareri: da Gobetti aDorso, da Amendola a Rossi Doria, a Rosselli.Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degliintellettuali antifascisti voluto da Croce eAmendola: ma già un anno prima ammoniva,primo fra tutti, della crisi dello stato liberalee del fascismo come regime (Nel regimefascista verrà pubblicato nel 1926 e distribuitoclandestinamente).Nonostante i problemi di salute ed economicidegli ultimi anni, si prodigò ancora per la suaterra natia (fece costruire un ulteriore asiloa Lavello nel 1928) e continuò a scrivere eoccuparsi di problemi politici e sociali, fino aquando, assistito dalla sorella Anna, moriràottantaquattrenne, il 23 luglio del 1932.Pergamena di ringraziamentodella municipalità di Rioneroin Vulture per l’impegno diFortunato nel promuoverela legge dello stato per larealizzazione della stradaferrata dall’Ofanto a Potenza,datata 4 settembre 1888(Rionero in Vulture, BibliotecaCivica “Giustino Fortunato”)a destra: fotografie di amicie personalità esposte nellaBiblioteca di Palazzo FortunatoIn basso: una delle immaginipiù note di Giustino Fortunatoritratto nel suo studio

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