76 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore Domenico Ridola77Matera da non perdere:123I Sassi e il Parco delle Chiese rupestridi Matera sono Patrimonio Mondialedell’Unesco che li ha definiti «unadelle strutture urbane organizzatepiù incredibili mai create al mondo,un capolavoro assoluto dell’ingegnoe della capacità di adattamento diun’umanità impegnata a sopravviverealle difficoltà ambientali».1. Rione Sassi 2. Casa Cava-Casa deljazz, struttura dedicata alla creativitànel cuore dei Sassi, parte del progetto“Visioni Urbane” della Regione<strong>Basilicata</strong> (foto Andrea Quaranta)3. Chiesa rupestre di Santa Luciaalle Malve (foto Soprintendenza BSAEMatera).I Sassi e il Parco delle chiese rupestriIl Museo Archeologico Nazionale «D. Ridola«Il Museo Nazionale di Arte medievale emoderna di Palazzo Lanfranchi e il MUSMA,Museo della scultura contemporaneaLe chiese del centro storico (ricchissimedi opere d«arte la Cattedrale, la Chiesa diS. Domenico e quelle di S. Chiara e S.Francesco), i tanti palazzi nobiliari e ilCastello Tramontanoe poi:i fondi antichi e l«emeroteca della BibliotecaProvinciale;i concerti della Casa Cava - casa del jazz;il Parco Scultura della Palomba e leemozionanti cave di tufo.Le botteghe degli artigiani maestri nellalavorazione di tufo, argilla, legno e,soprattutto, cartapesta, con cui realizzanoogni anno il tradizionale «Carro della Bruna«che sfila per essere assaltato e distruttodai fedeli nella festa del 2 luglio, secondoun antico rito popolareMolte le cose da vedere anche nei dintorni:Montescaglioso (che si raggiungeattreversando un territorio contrassegnatoda masserie fortificate) con la meravigliosaAbbazia benedettina di S. Michele Arcangelo;Miglionico, il paese della «Congiura deiBaroni« contro Ferdinando D«Aragona, conl«imponente Castello del Malconsiglio e ilprezioso polittico di Cima da Coneglianonella Chiesa Madre. Segni tangibili dellapresenza aragonese (XV sec.) si trovanoanche nel centro storico di Ferrandina,cittˆ fondata da Federico a cui il sovranodiede il nome del re suo padre.Contatti utili:<strong>APT</strong> <strong>Basilicata</strong>Via De Viti De Marco, 9tel. 0835 331983Pro Loco «Sassi«Via Don Minzoni, 11tel. 0835 334413Guide ufficialiCittˆ dei Sassi 08351766057www.guidematera.comParco ArcheologicoStorico Naturale delleChiese rupestri, viaSette Dolori, 10tel. 0835 336166www.parcomurgia.itBiblioteca ProvincialePiazza Vittorio Venetotel. 0835 306513Il CarrodellaBrunaFerrandinaIl castellodi MiglionicoPro Loco MontescagliosoPiazza San Giovanni B., 15Amenitˆ:tel. 0835 200630il pane di Matera (IGP), le focacce e tutti Pro Loco Miglionicoi prodotti da for no sono imperdibili. Piazza Mercatodi qualitˆ i formaggi e squisite sono le tel. 0835 550018olive «majatiche« di Ferrandina (Presidio Comune di FerrandinaSlow Food) e l«olio extravergine. Piazza PlebiscitoAmabili i vini «Matera doc«.tel. 0835 756111
78 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore 8Museo Nazionale d’Arte Medievalee Moderna della <strong>Basilicata</strong>Il Museo è allestito in Palazzo Lanfranchi,edificio monumentale che, costruito tra il1668 e il 1672 a ridosso dei Sassi è massimaespressione dell’architettura del Seicento aMatera e rappresentò il punto di partenzadello sviluppo urbanistico barocco dellaCittà. Il percorso espositivo del Museo èstrutturato in quattro sezioni: Arte Sacra,Collezione d’Errico, Arte Contemporanea, ela sezione Etnoantropologica.Arte Sacra: è esposto un nucleo di opered’arte provenienti da chiese del territoriolucano, la maggior parte delle quali non hapiù la collocazione originaria.Collezione d’Errico: comprende unaselezione di tele di scuola napoletana del Seie Settecento - appartenenti all’Ente MoraleCamillo d’Errico di Palazzo San Gervasio -importante testimonianza di collezionismoprivato in <strong>Basilicata</strong>.Arte Contemporanea: espone alcuni dipintidi Carlo Levi (Torino 1902- Roma 1975), diLuigi Guerricchio (Matera 1936-1996) e diRocco Molinari (Acettura 1924).Museo della SculturaContemporanea Matera (MUSMA)Nel cuore dei Sassi un luogo unico al mondo,perfetta sintesi tra antico e moderno.È il più importante museo italiano dedicatoalla scultura. I suoi spazi espositivi siestendono tra il seicentesco PalazzoPomarici e la suggestiva cornice rupestredegli ipogei. Ospita una collezionepermanente di circa 400 opere (sculture,ceramiche, gioielli) e una biblioteca di circa5000 volumi.Palazzo Pomarici - Via San Giacomo(Sasso Caveoso), Materatel. +39 366 9357768 +39 0835 330582Il Presidente Giorgio Napolitano osserva l’operadi Carlo Levi “Lucania 61” - Matera, 2009Sezione Etnoantropologica: sono espostioggetti della cultura materiale lucana,provenienti dalle prime raccolte di questibeni condotte nella regione dagli inizi finoagli anni sessanta del ‘900.La Sala Levi, al piano terra di PalazzoLanfranchi, accoglie il grande pannello‘Lucania ‘61’ che Carlo Levi dipinse perrappresentare la <strong>Basilicata</strong> alla mostra delleRegioni allestita a Torino in occasione delcentenario dell’Unità d’Italia.Museo Nazionale d’Arte Medievalee Moderna della <strong>Basilicata</strong>Piazza Giovanni Pascoli, 1 - Materatel. 39 0835 256262 (Int. 24)fax 39 0835 256262 (Int. 13)artimatera@beniculturali.itwww.palazzolanfranchi.itOrario: lun - mar: 9.00-20.00gio - dom: 9.00-20.00 - chiuso il mercoledìinfo@musma.it | www.musma.itOrari di apertura: Novembre – Marzo:martedì - domenica 10.00-14.00Aprile – Ottobre: martedì – domenica10.00-14.00; 16.00-20.00Giorno di chiusura: lunedìRocco Scotellaro(1923 - 1953)Rocco Scotellaro nasce il 19 aprile del 1923 aTricarico, nell’alta valle del Basento. Figlio diun ciabattino emigrato negli Stati Uniti e diFrancesca Armento, casalinga e sarta, nonostantele ristrettezze economiche in cui versava la suafamiglia, a dodici anni viene mandato a studiarenei conventi dei frati Cappuccini di Sicignano,prima, e di Cava dei Tirreni poi. Sono anni chesegneranno profondamente, sul piano umanoe intellettuale, il giovane Scotellaro: anni fattidi isolamento, di difficoltà materiali, ma anchedi crescita e consapevolezza, come si evincedalle lettere spedite alla famiglia negli anni dellalontananza e da quello che egli stesso racconteràal suo amico, il medico-sociologo RoccoMazzarone, diversi anni dopo. Di lì raggiungela sorella a Trento, dove frequenta il liceo; poiun altro anno a Tivoli, come istitutore, fino aottenere la maturità classica. È in questo periodoche Scotellaro si avvicina alla scrittura con leprime liriche, i primi articoli, i primi racconti.Dopo alcuni brevi passaggi da Roma e Bari, nellaprimavera del 1943 torna a Tricarico, in un’Italiaprossima a spaccarsi in due tra quel che restadella dittatura fascista e lo sbarco delle potenzealleate in Sicilia, con la conseguente liberazionedel Mezzogiorno continentale.«Ho perduto la schiavitù contadina,non mi farò più un bicchiere contento,ho perduto la mia libertà.»(Passaggio alla città, 1950)