36 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore Francesco Saverio Nitti37Nitti nel 1890Melfi nei primi anni del Novecento: via Carmine [Ar. Luccioni]Melfi nei primi anni del Novecento: Strada Bagno e la Piazza con il mercato [Ar. Luccioni]della sua stessa famiglia. «Una vita difficile emodesta» ricorderà il giovane Francesco Saverioanni più tardi, dovuta alle difficoltà economichederivanti dal temperamento del padre, uomodifficile, di grande rigore morale, ma dal caratterescontroso, che spesso risultava incompatibile collavoro cui era dedito. Questo non gli impedirà,però, di pentirsi di aver abbandonato gli studi edi riversare nel figlio quelle aspirazioni mancate,anche a costo di sacrifici. Il giovane Francescoviene così avviato allo studio: prima ad Ariano,poi a Potenza dove conclude gli studi elementari.Nel 1878 vince una borsa di studio per il LiceoGinnasio “Salvator Rosa”: sono anni difficilima anche formativi, lontano da casa e sotto latutela dei Gianturco, amici del padre. Nel 1882consegue la promozione per il quinto anno esi trasferisce a Napoli, dove ottiene la licenzaginnasiale nello stesso anno.Le sempre più difficili condizioni economichegli impediranno di proseguire gli studi liceali inmodo regolare ma, grazie agli aiuti dei conoscentidel padre come Spirito, Ciccotti e, soprattuttoFortunato, dopo quattro anni dal suo arrivo aNapoli si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza,Luglio 1894, Venosa, Badiadella Trinità, Nitti vicino adAntonia PersicoAntonia Persico, 1896e però frequenta le lezioni più disparate: da quelle di economia politica aquelle di estetica (dove conosce Croce già nell’83). Studia e lavora, giornoe notte, come correttore di bozze o corrispondente di alcune riviste e, nel1890, si laurea. Aveva visto giusto il Fortunato quando lo aveva accolto alsuo arrivo anni prima:« Conobbi il giovinetto Nitti, venuto in Napoli, diantica famiglia borghese dei miei paesi, poverissima, insieme col padre, lamadre e tre sorelle, che egli sostentò, letteralmente, per più anni, del più duroumile suo lavoro di tavolino; e lo amai, perché veramente eroico e d’ingegnoe desideroso di apprendere […]» a cui il giovane Francesco dedicherà ilsuo primo saggio: L’emigrazione italiana e i suoi avversari, per l’editorepiemontese Roux. Sempre su segnalazione del Fortunato, lascia il Corrieredi Napoli e diventa corrispondente per la Gazzetta Piemontese (il futuro LaStampa) e per il Resto del Carlino, riuscendo così a guadagnare qualcosa.Nel salotto di Fortunato si era avvicinato alla Destra liberale, abbandonandoi giovani ideali mazziniani: ammira Turiello, Crispi, e infine Giolitti.Nel 1891 pubblica, sempre per Roux, Il socialismo cattolico, che gli daràattenzione nazionale e verrà tradotto in più lingue, ma per mantenersicontinua a fare il giornalista, frequenta lo studio di Emanuele Gianturco eaccetta il ruolo di commissario d’esame a Montecassino e a Cava dei Tirreni.Nel nuovo governo degli amici Lacava e Gianturco, ottiene il ruolo dimembro esterno della Commissione Lavoro e Previdenza. Partecipa conScarfoglio e Serao alla nascita del Mattino, di cui diventa redattore. Glianni delle difficoltà e dei sacrifici enormi sembrano, ormai, alle spalle:nel 1893 tiene il primo corso di economia politica all’università, in attesadel concorso a cui intendeva partecipare. Nel 1894, invitato da Federico
38 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore Francesco Saverio Nitti39Persico, preside della facoltà di giurisprudenza,a tenere una conferenza al prestigioso CircoloFilologico di Napoli, incontra Antonia, una dellefiglie dell’illustre professore e della marchesaCavalcanti, che sarà l’amore di tutta la sua vita.Si sposano il 30 luglio del 1898, con testimoneFortunato:« Non potrei rivolgermi ad amicopiù affettuoso e di più antica amicizia» gliscriverà il trentenne Nitti. In mancanza delconcorso a Napoli, aveva ottenuto la cattedra allaFacoltà di Agraria a Portici, ma nel 1899 vennenominato professore a Napoli. Sono gli anni diNord e Sud, delle lotte politiche coi socialisti aNapoli, degli studi e dei saggi per un rinnovatomeridionalismo: nel 1902 esce La città di Napoli,il celebre saggio che attirerà le attenzioni diEinaudi e Giolitti e proporrà il giovane professorelucano come una delle nuove figure di riferimentonel panorama culturale e politico della nazione.Nel 1904 viene eletto deputato nel collegio diMuro Lucano, per il partito radicale. Nasconocinque figli: Vincenzo, Giuseppe, Maria Luigia,Federico e Filomena. Nel 1911, il quarto governoGiolitti lo nomina Ministro del Regno d’Italia perl’Industria, Agricoltura e Commercio (l’odiernoministero dell’economia).Frontespizio del volume diNitti L’Italia all’alba del XXsecolo, edito nel 19012 ottobre de 1913: Nitti aMuro Lucano, suo collegioelettorale, con i sindaci diCastelgrande Vito Marzi e ilsindaco di Muro Lucano LuigiPistolesi [Ar. Luccioni]Nel 1916 è Ministro del Tesoro: negli anni dellaguerra intrattiene rapporti con le diplomazieeuropee e statunitensi, da Parigi a Londra a NewYork, fino alle dimissioni nel 1918.Un anno dopo Vittorio Emanuele III lo nominapresidente del Consiglio dei Ministri, in uno deimomenti più difficili della storia italiana. Ottieneil reincarico nel 1920, tra l’Europa in subbugliodel dopoguerra, in cui si batte per la pacificazionee le spinte nazionaliste in Italia con D’annunzioe l’impresa di Fiume. Dal primo giorno in cui eraentrato in parlamento, aveva scritto a Fortunatoche quel mondo non gli piaceva: adesso neaveva patito personalmente gli intrighi, i giochidi potere, le manovre che lo porteranno alledimissioni nel giugno dello stesso anno.Washington 1917, Nitti indelegazione con GuglielmoMarconi (secondo da sinistra)e Ferdinando di Savoia (terzoda sinistra)Conferenza internazionale dipace di Sanremo, aprile 1920a cui parteciparono irappresentanti delle quattronazioni vincitrici della Primaguerra mondiale: Nitti, DavidLloyd George, AlexandreMillerand e l’ambasciatoregiapponese K. Matsui. L’eventofu riportato sulla copertinadella «Domenica del Corriere»il 2 maggio 1920Cartolina per le elezioni del 1921