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pdf 5,5 Mb - APT Basilicata

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58 <strong>Basilicata</strong> Paesaggi d’autore 6Michele Janora(1867 - 1910)Monticchio, Badìa di San Michele Arcangelofoto <strong>APT</strong>Doveva essere una pacifica ossessione quellaper la precisione, che il giovane Janora andavapredicando in ogni dove nel lavoro che più gli eracostato fatica ed amore, quelle memorie della cittàdi Irsina, l’antica Montepeloso, che gli aveva datoi natali. Lui, insegnante, storico e archeologo perdiletto e passione, raccomandava prima di tuttoai suoi concittadini una conoscenza esatta dellecose, come richiede la Storia appunto, e la vitadunque.A partire dal nome di quella città che amava,troppo spesso frutto di «fantasticaggini» e originimitologiche inesistenti, come quelle da lui citatedelle vicine Tricarico o Tursi.Irsina allora, da pochi anni, Montepeloso prima:«Sulla vetta di un’amena collina, circondata daubertosi vigneti, a 550 metri sul livello del mare,sorge la città di Montepeloso, ribattezzata nel 1895col nome di Irsina. Conta circa 8000 abitanti edappartiene al circondario di Matera in provinciadi <strong>Basilicata</strong>. Ha due strade rotabili, l’una cheunisce a Gravina, l’altra a Tolve.Si entra nella città per tre porte: la Porta Maggioreo di S.Eufemia a borea, la Porta Lenazza (chenon so proprio perché l’abbiano italianizzatachiamandola Arenacea) ad oriente, e la Porticelladei Greci a mezzogiorno. Si notano ancora gliavanzi delle solide mura che circondavano la cittàe due torri che facevano parte delle fortificazioni.Le strade interne, sebbene mal tenute, sono quasitutte in piano, tranne nei quartieri della Porticella,«Da alcuni scavi praticaticasualmente nella miavigna, prossima alla città,e proprio sul ciglio delburrone sottostante allacappelletta di S.Eufemia,son venuti fuori parecchivasi antichissimi, che,non parendomi digreca fattura, spedii alchiarissimo Comm. Ridoladi Matera, perché dicesse ilsuo illuminato pareresu di essi e li conservassenel suo ricco Museo,ove attualmente si trovano.Ebbene, a giudizio del ch.Commendator Ridola e delDirettore del Museo diTaranto, detti vasisono di epoca preellenicae rimontano all’epocamessapica.Detto ciò, si può benissimoaffermare che il monte,detto chi sa quando MontePiloso, fosse sito abitatoanche prima dei Greci[…]»(Memorie storiche, critichee diplomatiche della Cittàdi Montepeloso, 1901)

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