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VOLUME LUSERNA ristampa 12/96 - Centro Documentazione ...

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16Verteilung der im Trentino und in Südtirol bestehendenKriegsfriedhöfe“ bezeichnet und wurde von der„Zweigstelle Trient für die Pflege und die Ehrung derKriegsgefallenen“ erstellt.Diese Landkarte – die außer dem Gebiet des Trentinoauch einen Großteil der angrenzenden Provinzenaufzeigt, im besonderen jenes der Provinz Bozen mitder Angabe der entsprechenden Friedhöfe – enthälteine genaue Auflistung der Militärfriedhöfe als solche,oder Militärsektionen von bereits bestehenden,zivilen Friedhöfen sowie einzelnen „Grabstätten“.Die genauen Bezeichnungen in der Legende derLandkarte lauten „ausschließlich Militärfriedhof“,„Ziviler Friedhof mit Militärgräber“, „verstreute Gräber“.Vor kurzem hatte ich Gelegenheit, eine Bestandsaufnahmevon über siebenhundert, in unserer heutigenAutonomen Provinz Trient bestehenden Kriegsfriedhöfenvorzunehmen. In der Tat ist uns jedoch bekannt,dass sich im heutigen Gebiet unserer Regionetwa 1.000 Militärfriedhöfe befanden, davon 900 nurim Trentino. Es ruhten dort ungefähr 300.000 österreichisch-ungarischeSoldaten und ungefähr 30.000italienische Soldaten.Ab den zwanziger Jahren wurde ein Großteil diesersterblichen Hüllen in die großen Monumentalgedenkstättenüberführt.Während des Ersten Weltkrieges war es für jede Armeeeine Notwendigkeit geeignete Plätze für die Beerdigungder Gefallenen ausfindig zu machen. Wasuns im besonderen betrifft, so hat sich die österrei-La carta – che oltre all’area del Trentino prevede anchegran parte del territorio delle provincie contermini,in particolare la provincia di Bolzano con la segnalazionedei relativi cimiteri – comprende un elencotestuale di cimiteri militari, in quanto tali, oppuresezioni militari di cimiteri civili già esistenti e anchepiù generiche “sepolture”: le dizioni esatte impiegatenella legenda della carta geografica sono “Cimiterocompletamente militare”, “Cimitero civile con tombemilitari”, “Tombe sparse”.Recentemente ho avuto l’opportunità di censire oltresettecento cimiteri di guerra presenti solo nella nostraattuale Provincia autonoma di Trento: in realtàsappiamo che al termine del conflitto vi erano, in tuttol’odierno ambito regionale, almeno un migliaio dicimiteri militari, di cui 900 nel solo Trentino. Vi riposavanocirca 300.000 soldati austroungarici e circa30.000 soldati italiani. Gran parte di queste spogliemortali furono traslate, a partire dagli anni Venti, neigrandi sacrari monumentali.Durante la Prima Guerra Mondiale fu necessità di o-gni esercito la realizzazione di luoghi adatti a contenerele spoglie dei caduti. In particolare, per quantoci riguarda, fino all’ultimo la monarchia austroungaricasi mobilitò affinché ovunque vi fosse decoroso riposoper i caduti, anche «per proiettare nel futurouna memoria pacificata della guerra mondiale e trasfigurareil sacrificio a cui era stata condannata un’interagenerazione», come ha scritto Alberto Gerosa.L’incombenza della morte di massa (pensiamo solo alcaso della Galizia, dove solo da agosto a settembre

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