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Bordwell - Appunti Unict

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lo guarda in direzione opposta si parla di campo-controcampo, molto<br />

usato nei dialoghi e lotte.<br />

Inquadrature: La posizione della macchina da presa era un elemnto<br />

cruciale. Per indagare sulla psicologia del personaggio bisognava<br />

guardarne la mimica facciae. Dal 1908 si inizio a piazzare la macchina<br />

da presa a 2,7 metri dal soggetto, questo favori la creazione e<br />

diffusione dell ‘inizialmente criticato “piano americano”, che tagliava<br />

la figura degli attori all'altezza dei fianchi. Griffith, pioniere del mondo<br />

del cinema, utilizzò assiduamente questo tipo di inquadratura. Dal<br />

1911 i registi non inquadravano più l'azione a livello del petto, ma<br />

sfruttavano le angolazioni da sopra e sotto quel livello, presentando le<br />

scene da punti di vista più efficaci; inoltre le macchine da presa ora<br />

venivano montate su cavalletti girevoli, che consentivano la creazione<br />

di panoramiche orizzontali o verticali. Queste servivano durante i<br />

movimenti dei personaggi, migliorando la comprensibilità delle scene.<br />

Colore: le pellicole venivano colorate per esaltarne realismo.<br />

Esistevano due tecniche per la colorazione: imbibizione (si immergeva<br />

la pellicola sviluppata in una soluzione che colorava le parti chiare) e<br />

viraggio (stesso procedimento, ma si saturavano le parti scure).<br />

Scenografia e illuminazione: dai fondali dipinti si passò a set<br />

cinematografici tridimensionali, dai teatri e le pose all'aria aperta a set<br />

chiusi con pareti in vetro per la luce. A volte venivano usate lampade<br />

per esaltare punti luce.<br />

Animazione: Alle origini Reynaud proiettava i suoi disegni nel<br />

prassinoscopio. Dal 1906 l’industria cinematrografica inizia sfruttare<br />

l'animazione quando Blackton realizzò "trasformazioni umoristiche di<br />

facce buffe", disegni di volti che si trasformavano in ogni fotogramma.<br />

La Pathè sfruttò il procedimento a fotogramma singolo (frame-byframe)<br />

con Segundo in "il teatro del piccolo Bob", muovendo gli<br />

oggetti in ogni esposizione per animarli. Vi erano due tipi di<br />

animazioni: far muovere degli oggetti (Blackton: "The haunted hotel")<br />

o produrre dei disegni (Cohl: "fantasmagorie"); negli Usa McCay<br />

disegnò " Il piccolo Nemo" e altri film d'animazione. Il più celebre<br />

animatore di pupazzi fu Starevicz che fece recitare gli insetti<br />

manovrandoli.<br />

3. CINEMATOGRAFIE NAZIONALI, CLASSICISMO<br />

HOLLYWOODIANO E PRIMA GUERRA MONDIALE (1913-1919)<br />

Il periodo iniziale della prima guerra mondiale rappresenta un punto di<br />

svolta nella storia del cinema. La guerrà permise agli USA di colmare<br />

il vuoto ”cinematografico” lasciato dalle industrie europee, colpevoli<br />

solo di appartenere a nazioni impegnate attivamente nel conflitto. Il<br />

dominio di Hollywood si instaura in questo periodo e nessuno, fino ad<br />

oggi, è riuscito a riprenderne il comando.<br />

USA: inizialmente le società americane non puntavano al mercato<br />

estero ma ben presto iniziò la colonizzazione del vecchio continente,<br />

dapprima con succursali a Londra e Parigi della Vitagraph, dal 1909<br />

cominciarono anche le altre. Durante il primo conflitto mondiale alla<br />

produzione europea si fermò a vantaggio di quella statunitense. Le<br />

industrie francesi Pathè passarono dalla cinematografia alla<br />

produzione di munizioni, le loro sale vennero usate come caserme.<br />

Sull'onda positiva gli Usa investirono i profitti raggiungendo una<br />

qualità di produzione (set, costumi, illuminazione, salari) tutt'oggi<br />

superiore a quella del resto del mondo.<br />

Negli anni antecedenti alla guerra il cinema era un’industria<br />

internazionale. Novità tecniche e stilistiche circolavano rapidamente e<br />

venivano utilizzate liberamente. Il conflitto modificò questi equilibri,<br />

provocando una chiusura delle nazioni, e la mancata circolazione di<br />

idee, tecniche e stili portò alla nascita di cinematografie nazionali.<br />

Italia: con film come "Quo Vadis?" l'epica si conferma il genere per<br />

eccellenza del cinema Italiano. Nel 1914 esce "Cabiria" che si<br />

distingue per le riprese realizzate con il carrello, alternate a scene<br />

statiche. Contemporaneamente si diffondevano storia di passioni e<br />

intrighi, erotismo e morte, lanciate da "ma l'amor mio non muore" di

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