Bordwell - Appunti Unict
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Le nuove istanze dell’industria: in tutto il mondo il cinema si trovava<br />
in condizioni molto favorevoli ai nuovi talenti; i produttori puntavano su<br />
nuovi segmenti di pubblico e individuarono un terreno fertile nella<br />
cultura giovanile emersa sul finire del decennio nei paesi occidentali:<br />
in Europa la liberazione sessuale, la musica rock, le nuove mode,<br />
l'esplosione del calcio, di altri sport e nuove forme di turismo<br />
divennero i simboli della generazione che raggiungeva la maturità<br />
attorno al 1960. Le case di produzione aprirono la strada a registi<br />
esordienti provenienti dalle scuole professionali di cinema e la nuova<br />
generazione accelerò il processo di internazionalizzazione della<br />
cultura cinematografica.<br />
!<br />
Tendenze formali e stilistiche: il nuovo cinema è un disordinato<br />
assortimento di cineasti diversi, le cui opere non rivelano l’unità<br />
stilistica presente nei movimenti dell'epoca del muto. I giovani registi<br />
assorbirono l'estetica del neorealismo e del cinema artistico degli anni<br />
50; le innovazioni tecniche erano vistose, furono messe a punto<br />
macchine da presa senza bisogno di cavalletto, mirini reflex per<br />
vedere esattamente ciò che inquadrava l'obiettivo e le pellicole<br />
divennero più sensibili: diventava possibile girare in presa diretta. La<br />
nuova attrezzatura portatile permetteva anche di girare in fretta e con<br />
budget minimali, per il sollievo dei produttori ansiosi di fare economie<br />
in tempo di crisi. Il cinema di fiction conquista negli anni 60 una libertà<br />
espressiva che lo avvicina a quello documentario del cinema diretto;<br />
la macchina da presa si mantiene lontano dal soggetto, quasi si<br />
trattasse di riprese giornalistiche rubate; i primi piani e il gioco di<br />
campi contro campi sono realizzati con focali lunghe. I giovani registi<br />
saccheggiarono le potenzialità del montaggio frammentario e<br />
discontinuo: Jean Luc Godard frantuma le regole fondamentali del<br />
montaggio contiguo arrivando al jump cut, taglio di alcuni fotogrammi<br />
all'interno di una sequenza che viene punteggiata da stridenti salti. Il<br />
montaggio diviene un elemento centrale nella creazione del film e gli<br />
autori più estremi puntavano a una forma di collage. La nuova<br />
generazione inoltre intensificò il ricorso alla sequenza lunga, una<br />
scena poteva essere risolta tutta in una sola inquadratura, per la<br />
quale le macchine da presa leggere si rivelarono ideali; qualcuno<br />
alternava piani sequenza e montaggio brusco. Queste nuove tecniche<br />
permettevano ai registi più giovani di spingersi più avanti,<br />
ambientando le storie nel loro quartiere o nel loro appartamento, con<br />
uno stile che registi tradizionali giudicavano grezzo e poco<br />
professionale. Si sviluppò il realismo soggettivo del cinema d'autore, i<br />
flashback iniziarono ad essere utilizzati per intensificare la percezione<br />
dello stato mentale dei personaggi e tutte queste immagini mentali<br />
diventano più frammentarie e disordinate. Anche la tendenza a<br />
inserire il commento dell'autore proseguì e si rinnovò; realismo<br />
oggettivo e soggettivo e commenti d'autore si mescolano in una<br />
generale ambiguità narrativa che non sempre mette lo spettatore in<br />
grado di capire quali di questi tre fattori sia la base del racconto; gli<br />
autori più giovani sperimentavano anche un uso ambiguo della forma<br />
narrativa e all'ambiguità contribuisce il racconto aperto. La perdita di<br />
chiarezza delle storie raccontate sembrano allontanare il cinema dalla<br />
missione di documentare il mondo e la società, l'abbandono del<br />
realismo oggettivo rese autoreferenziale forma e stile dei film e il<br />
cinema si piegò su di sé concentrandosi sui suoi stessi materiali,<br />
struttura e storia. Anche quando il cinema non è il tema principale, la<br />
riflessività resta un tratto chiave del cinema nuovo e artistico degli<br />
anni 60. Anche film di montaggio contribuiscono a un'analoga<br />
consapevolezza dell'artificio filmico, il cinema riconosceva i<br />
meccanismi dell'illusione e i debiti di ogni film verso la storia del<br />
mezzo.<br />
!<br />
Francia, nouvelle vague e cinema nuovo: nella Francia degli anni<br />
50 l'idealismo e movimenti politici del primo dopoguerra mutarono in<br />
una cultura apolitica del consumo e del divertimento. La nuova<br />
generazione fu battezzata nouvelle vague. L'affluenza nelle sale inizia<br />
declinare e fra il 1958 e il 1961 grazie al sostegno statale, esordirono<br />
dozzina di registi; le due principali tendenze furono quelle della<br />
nouvelle vague e Rive Gauche, quest'ultima rappresentava autori<br />
poco più anziani che si affacciavano per la prima volta sul mondo del<br />
cinema.<br />
!