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Bordwell - Appunti Unict

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film impressionista "rosa francese" di L'Herbier, un’allegoria sulla<br />

guerra ricca di simbolismi, che risultò quasi incomprensibile al<br />

pubblico dell'epoca. Importante di L’Herbier anche “Il fu Mattia<br />

Pascal”. Epstein, che realizzò alcuni dei film più sperimentali del<br />

periodo, esordì con l'opera "Pasteur" per la Pathè. L'unico regista<br />

impressionista rimasto ai margini dell'industria fu Delluc che utilizzo<br />

capitali ereditati e collaborazione con altri registi per dare vita a una<br />

sua piccola casa di produzione per film a basso costo, come "febbre";<br />

Un altro regista che utilizzò capitali personali per una serie di progetti<br />

sperimentali fu Renoir, figlio del celebre pittore. La casa di produzione<br />

russa Yermoliev si stabilì a Parigi nel 1920 e si riorganizzò con il<br />

nome di Films Albatros nel 1922. Nel 1923 produsse uno dei film più<br />

audaci del periodo, " il braciere ardente", e l'anno successivo "Kean,<br />

ovvero genio e sregolatezza"; la Albatros ottenne profitti e produsse<br />

film diretti da registi francesi. Il movimento impressionista svanì<br />

quando le case di produzione fondate degli stessi registi si sciolsero.<br />

Teoria impressionista: lo stile del cinema impressionista discende<br />

dalla convinzione che il cinema fosse una forma d'arte. Gli<br />

impressionisti cercavano di creare un'esperienza emotiva per lo<br />

spettatore, suggerendo ed evocando più che affermando<br />

chiaramente. Il lavoro dell'arte è quello di creare impressioni, emozioni<br />

transitorie, secondo una visione propria dell'estetica romantica e<br />

simbolista tardo ottocentesca. Da un lato i teorici impressionisti<br />

ritenevano il cinema una sintesi delle altre arti, dall'altro lo vedevano<br />

uno strumento espressivo con possibilità uniche, per questo si parla di<br />

"cinéma pur", ovvero film astratti, non narrativi, incentrati su relazioni<br />

grafiche e temporali. Ma la maggior parte degli impressionisti non fu<br />

così radicale, continuando il genere narrativo che comunque<br />

esplorava il linguaggio cinematografico. Tutti concordavano nel<br />

sottolineare la estraneità del cinema dal teatro. Gran parte degli<br />

impressionisti ricorreva a una recitazione naturalistica, che prevedeva<br />

l'utilizzo di esterni, autentici villaggi e paesaggi naturali. Delluc diffuse<br />

l'idea di photogénie intesa come qualità che distingueva l'immagine<br />

filmica dall'oggetto originale: trasformato in immagine, l'oggetto si<br />

rivelava allo spettatore in una luce nuova. Gli impressionisti rifiutavano<br />

l'imitazione dei moduli teatrali o letterari a conferma della loro<br />

attenzione alle emozioni piuttosto che alle storie. L'insistenza<br />

sull'elemento ritmico avvicinava il film impressionista alla musica più di<br />

qualsiasi altra forma d'arte.<br />

Elementi formali dell'impressionismo: Le innovazioni riguardavano<br />

soprattutto le tecniche di ripresa che suggerivano la soggettività dei<br />

personaggi tramite visioni, sogni o ricordi resi con inquadrature in<br />

soggettiva o come percezione degli eventi. I film impressionisti<br />

contenevano molti effetti ottici che modificano la visione<br />

dell'immagine: la sovrimpressione suggeriva il pensiero o i ricordi del<br />

personaggio,un filtro davanti all'obiettivo comunicava la percezione<br />

soggettiva senza ricorrere alla ripresa dal punto di vista del<br />

personaggio stesso. In "Napoleone" di Gance, la passione che unisce<br />

Napoleone e Giuseppina quando si baciano la prima notte di nozze<br />

trova espressione in filtri di garza interposti tra la coppia e l’obiettivo<br />

che offuscano lo schermo fino ad un indistinto grigio. Un altro<br />

espediente è la ripresa tramite uno specchio ricurvo per distorcere<br />

l'immagine, come nel film di Dulac "La souriante madame Beudet" in<br />

cui le alterazioni ottiche mostravano l'infelicità della protagonista<br />

causata dalla rozzezza del marito, che a causa dello specchio diviene<br />

una figura grottesca. Variando la messa a fuoco dell'obiettivo si<br />

poteva esprimere la soggettività del personaggio mostrandolo allo<br />

spettatore o adottando il suo punto di vista; molto usate erano le<br />

immagini in ralenti. Nel 1923 vennero realizzati due film che<br />

sperimentano un montaggio veloce per esplorare lo stato mentale dei<br />

protagonisti, "La rosa sulle rotaie" di Gance e "Coeur fidèle" di<br />

Epstein; il primo conteneva sequenze frammentate in inquadrature<br />

brevi per comunicare le emozioni del protagonista, un ferroviere<br />

innamorato di una donna allevata da lui fin da bambina, convinta di<br />

essere sua figlia. In preda alla disperazione decide di far scontrare il<br />

treno in cui viaggiano lui e la donna, diretta in città per sposarsi, per<br />

uccidere se stesso e tutti passeggeri; l'eccitazione crescente è<br />

suggerita non dalla recitazione ma dal frenetico susseguirsi di dettagli.<br />

Il secondo presentava un ritmo di montaggio simile. Dopo la<br />

distribuzione di questi due film, il montaggio rapido divenne un

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