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A LFIO RAGAZZO DEL SUD 143<br />
Quella sera le dissi ciò che avevo nel cuore: addirittura che in<br />
tarda età mi sarei messo a scrivere la storia della mia vita. Durante<br />
l’estate tornammo spesso in quel posto a guardare il mare, a ricordare<br />
il nostro bacio e la piccola stella cometa... -<br />
Mentre riviveva questo episodio, il nonno tradiva ancora un po’<br />
di emozione...<br />
Appena il nonno finì, Alfio iniziò a parlare della vita militare che<br />
si era appena lasciato alle spalle: le difficoltà iniziali, le amicizie, le<br />
sofferenze, i dolori e i pericoli.<br />
- Durante l’addestramento feci amicizia con Walter, un contadino<br />
friulano. Nel posto dove eravamo, l’aria era freddissima. I gabbiani<br />
che volteggiavano nel cielo facevano capire che il maltempo<br />
sarebbe continuato ancora. E intanto ci arrivavano notizie di gravi<br />
perdite.<br />
Un mattino ci venne riferito che il generale aveva disposto che il<br />
nostro battaglione, comandato dal colonnello Ambrosio, partisse<br />
per dar man forte alla prima linea. Camminammo per diversi chilometri<br />
lungo una strada piena di acquitrini e stoppie. Tutt’intorno era<br />
silenzio, dalla boscaglia si sentiva solo il cinguettio degli uccelli. Al<br />
tramonto, stremati, raggiungemmo la meta.<br />
Fui assegnato ad una piccola caserma vicino alla prima linea,<br />
dove era proibito perfino fumare. La stessa notte ci fu un combattimento<br />
violentissimo. All’alba ci rendemmo conto dell’entità delle<br />
perdite: i morti e i feriti non si contavano. L’ufficiale medico coordinò<br />
i soccorsi e i più gravi furono trasportati in barella nell’ospedaletto<br />
da campo.<br />
Molti morivano per dissanguamento. Nessuno poteva salvarli.<br />
Bende e medicine erano insufficienti. Chi aveva perso un braccio,<br />
chi una gamba, chi aveva il corpo crivellato di colpi...<br />
Era una visione terrificante. Sapemmo dopo che le vittime erano<br />
93 e i feriti 218.<br />
Mentre prestavamo i soccorsi si continuava a sparare da una<br />
parte e dall’altra. All’improv<strong>viso</strong> mi accorsi che Walter, il mio<br />
amico, era pieno di sangue: mi avvicinai per soccorrerlo, ma era<br />
stato colpito al collo da una pallottola. Cercai di aiutarlo, ma non ci