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A LFIO RAGAZZO DEL SUD 203<br />
non era più al mio fianco. Mi girai e notai che era ferito seriamente.<br />
Lo trascinai per una decina di metri e mi nascosi dietro un tronco<br />
di abete. Gli sollevai la testa e mentre l’ombra della morte s’impossessava<br />
del suo corpo, abbozzò un sorriso e declinò il capo.<br />
La sua morte segnò in parte il mio carattere di uomo allegro e<br />
gioviale. Il futuro sognato dal mio amico era sparito per sempre<br />
come nuvola trasportata da un vento di scirocco.<br />
Un mattino di alcuni giorni dopo, non erano ancora neppure le<br />
sei, si presentò in camerata il sergente di giornata Pandolfini.<br />
Ci svegliò tutti e ci ordinò di presentarci in cortile entro dieci<br />
minuti al massimo. Uno dei compagni si azzardò a chiedere dove<br />
si andava, ma non ebbe risposta.<br />
Quando fummo tutti in riga e bene allineati, ci venne riferito<br />
che un centinaio di giovani rivoluzionari locali, armati sino ai<br />
denti, avevano sequestrato il sindaco del paese per portarlo in alta<br />
montagna. Dovevamo intervenire per liberarlo.<br />
Cercarlo nelle montagne era impresa ardua, ma noi dovevamo<br />
riuscirci. Si saliva carponi, a causa del terreno sdrucciolevole, per<br />
evitare di essere intercettati dai ribelli.<br />
Mentre eravamo impegnati nell’inseguimento, udimmo sparare<br />
la mitragliatrice dei rivoltosi. Forse avevano capito che eravamo<br />
sulle loro tracce. Noi rispondemmo con ferocia, facendo capire che<br />
eravamo decisi a tutto. Seguirono alcune ore di sosta sottolineate<br />
da un silenzio di tomba. Il nostro comandante ci diede ordine di<br />
avanzare un centinaio di metri. Sapevamo il pericolo che correvamo.<br />
Io salivo, ma la paura era più forte di me.<br />
Lì ci voleva coraggio per affrontare l’imminente pericolo. Mi<br />
ero fermato a prendere fiato dietro un grosso cespuglio, i cui rami<br />
toccavano terra. Quando pensai di essermi ripreso, cercai di andare<br />
avanti per raggiungere i miei compagni.<br />
Avanzai qualche passo e mi trovai una canna di fucile puntata<br />
alla tempia sinistra. Pensai di essere alla fine e me la feci addosso<br />
per la paura.<br />
Girai gli occhi per vedere in faccia chi stava per uccidermi,<br />
quando in quel preciso istante si udì un fruscio di frasche, il mio