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0 1 A viso aperto frontespizio.qxp - slsi

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110 F RANCESCO D E P ASQUALE – A VISO APERTO<br />

- Erano tempi difficili. Avevo i ventidue anni e soffrivo al solo<br />

pensare che per costruirmi un futuro dovevo impegnarmi con tutte<br />

le mie forze. Miravo ad una vita tranquilla, senza problemi economici.<br />

Lavoravo con accanimento e le poche volte che mi capitava di<br />

sedermi a riposare, mi rendevo conto che perdevo del tempo prezioso<br />

e che i minuti che passavano mi cagionavano povertà.<br />

Vivevo in una baracca di assi di legno piuttosto precaria,col tetto<br />

in lamiera di zinco. Il lavoro mi era costato non pochi sacrifici. La<br />

mia fortuna consisteva in alcuni giovani amici che mi hanno teso la<br />

mano. La baracca era di un solo ambiente e vi sistemai tutte le mie<br />

misere cose. Oltre alla porta d’ingresso, su ogni parete avevo<br />

costruito una finestra, in modo che l’aria calda del giorno circolasse<br />

liberamente e la notte potevo chiudere per evitare il vento. La<br />

mobilia consisteva in un lettino, una sedia piuttosto malandata, un<br />

tavolo rustico costruito da me e una vecchia cassapanca che mi era<br />

stata regalata da un amico.<br />

Era una sistemazione prov<strong>viso</strong>ria, anche se ero abituato a sopportare:<br />

a casa di mia madre non mi ero mai lavato con acqua calda.<br />

Mia madre faceva il sapone in casa. Della mia infanzia ricordo il<br />

freddo e il vuoto nello stomaco. In quel posto prov<strong>viso</strong>rio mangiai<br />

e dormii per molto tempo. Ogni tanto leggevo il giornale, scritto in<br />

inglese, con l’intento di imparare al più presto la lingua.<br />

La corrispondenza con mia madre la tenevo ben sistemata in un<br />

angolo del vecchio tavolo, logorato dalle tarme. In quel periodo era<br />

proibito fare uso di alcolici anche se non ne consumavo: mio padre<br />

era morto con un bicchiere di vino pieno davanti.<br />

Per questo motivo sono quasi astemio: anch’io tendevo ad ubriacarmi<br />

facilmente. La solitudine mi pesava, ma che fare? Per di più<br />

non avevo mai avuto rapporti con una donna e non ne sentivo la<br />

mancanza. Non era facile innamorarmi di una ragazza in una terra<br />

di cui non conoscevo le usanze. Non mi piacevano gli amori facili,<br />

anche se oggi come allora mi basta vedere un ginocchio femminile<br />

per farmi venire certe idee in testa. Scoprii l’altra metà del cielo e<br />

non lo dico per giustificare i peccati di gioventù, la foga giovanile,<br />

i miei desideri. Mi abituai a rapporti senza futuro con donne legge-

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