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162 F RANCESCO D E P ASQUALE – A VISO APERTO<br />
Il cuore era un grumo di lagrime, si struggeva come una margherita<br />
sfogliata senza ritegno. Lentamente ritrovò fiducia in se stessa<br />
e i pensieri neri si schiarirono.<br />
Il gatto, considerato che il cane se ne era andato, si fece coraggio<br />
e scese giù, liberandosi da quella scomoda posizione. Lei<br />
richiuse la finestra e andò a buttarsi sul letto, sperando nell’arrivo<br />
del nuovo giorno.<br />
Alle sette in punto suonò la sveglia. Tutti i detenuti, saltati dai<br />
giacigli, corsero a lavarsi. Essendo un giorno festivo, c’era la possibilità<br />
di recarsi in chiesa ad ascoltare la messa. Milena si recò<br />
nella piccola chiesa, in attesa che arrivasse il prete.<br />
Erano le otto precise quando padre Francesco salì i gradini dell’altare<br />
per celebrare la santa messa. Fungeva da chierichetto un<br />
uomo di mezza età, che lavorava come giardiniere nel maestoso<br />
giardino del penitenziario. Durante la funzione il prete accennò<br />
agli errori giudiziari, alle accuse ingiuste, alle condanne, a volte<br />
esagerate, inflitte alle persone che poi vengono rinchiuse nel penitenziario<br />
per lungo tempo.<br />
Alla fine della messa Milena si avvicinò al sacerdote e lo pregò<br />
di ascoltarla.<br />
- Purché non mi trattenga troppo tempo - le disse - perché sono<br />
stato chiamato per dare l’estrema unzione ad una donna in procinto<br />
di abbandonare questa terra -<br />
- Farò di tutto per essere il più breve possibile, padre -<br />
- Allora venga nella saletta dei colloqui -<br />
- Sappia che sono rinchiusa fra queste quattro mura senza colpa.<br />
Mi sento ferita per essere accusata ingiustamente di omicidio. Sono<br />
in attesa del risultato dell’autopsia di un giovane trovato cadavere<br />
sulla strada che conduce a Masseria dove ho avuto un incidente -<br />
- Ma se sei certa della tua estraneità, che paura hai di essere<br />
incriminata di un reato che non hai commesso? -<br />
- Lei ha ragione padre, ma poiché in passato diverse persone sono<br />
state condannate ingiustamente ed hanno dovuto scontare la galera,<br />
anch’io ho paura che mi succederà la stessa cosa. Voglio però raccontarle,<br />
in confessione, ciò che ho visto dalla mia cella questa notte.