ACTA APOSTOLICAE SEDIS COMMENTARIUM ... - La Santa Sede

S. Bomana Bota 447
« questo matrimonio, non so ancora per quale scopo ed interesse, furono,
« come ho già dichiarato, la signora Buttafava e la signora Plantanida,
.« madre e figlia, le quali approfittavano della sua debolezza e timi-
« dezza. Non credo che le loro pressioni abbiano raggiunta la minaccia,
« ma certo esse dovettero incutere grave timore sull'animo debole e
« timido di mia figlia, allorché, per es., la signora Plantanida madre
« dirigeva a Maria quelle parole: " Se tu senti suonare il campanello,
« preparati, perchè sarà l'avviso che il capitano si sarà suicidato „ ».
Nunc audienda sunt quae relate ad contractum matrimonium refert
Iulius Garibaldi: « mi pare verso l'aprile, io feci la domanda uffi-
« ciale alla signora Carlotta Ambròsini della mano di sua figlia. Ed
« ella, accogliendo molto benevolmente la mia domanda, mi rispondeva
«che ne avrebbe parlato con la figliuola e mi avrebbe poi data la
« risposta. Alla fine di maggio, non avendo ricevuta risposta alcuna,
« nonostante le mie replicate sollecitazioni, ritirai ufficialmente la mia
« parola e partii da Milano, ritirandomi nella Villa Capo di Strada,
« presso Pistoia, dove erano i miei genitori. Incominciarono allora le
« lettere della figlia, che scriveva a nome della madre, essendo questa
« l'abitudine di casa, dirette a mia sorella, onde farmi recedere dal mio
« rifiuto e riprendere le trattative. A poco per volta si ripresero le trat-
« tative con la madre (come apparirà dalle lettere che intendo allegare
« a questo interrogatorio in ordine numerico). (Has tamen literas num-
« quam exhibuit).- Questo periodo di trattative riprese durò due o tre
«mesi e cioè quanto il" mio soggiorno a Pistoia... Ritornato, verso il
« settembre od ottobre, a Milano, credo di essermi presentato in per-
« sona in casa Ambròsini per ripigliare le trattative, e la madre tornò
« a riconfermarmi che avrebbe pensato lei,a far decidere la figliuola.
« Difatti, pochi giorni dopo, avvenne il fidanzamento. Quest'atto fu com-
« piuto presenti la madre, la figlia Maria interessata ed io. La madre
« ingiunse alla ragazza di darmi la mano, altrettanto feci io, che mi
« chinai e la baciai in fronte. La ragazza rimase quella che fu sempre,
« freddissima, molto ritrosa e, meglio dirò, passiva. La madre, Carlotta
« Ambròsini, volle che fosse steso il contratto notarile, rifiutò due notai
« da me proposti, insistendo per avere il suo notaio dott. Bordini. Fu
« steso l'atto che conteneva una clausola delle più umilianti per un
« uomo, cioè la rinunzia all'art, del Cod. Civile che dà i diritti mari-
« tali all'uomo. Quando apparve questo atto, immensa fu la sorpresa
« mia e del cav. Cesare Plantanida (a quo Iulius in contractu matri-
« monii adiuvabatur) e si fu ad un punto di troncare le trattative del
« matrimonio. Ma la madre disse che era un errore del notaio, che